Il ritiro pre-stagione è appena cominciato, ma è proprio ora che si gettano le basi per una buona stagione. Da due anni il Chievo si sta dimostrando squadra solida, difficile da affrontare, costruita anche su giocatori di ottima personalità. Ma la riconferma più importante a mio avviso è già arrivata: porta il nome di Rolando Maran.
Il mercato e alcuni piccoli mugugni della parte meno realista della tifoseria (ridicoli e scriteriati se posso permettermi), indicavano un possibile addio dell’allenatore. Alla fine però, forse per mancanza di panchine libere o forse per scelta concordata fra tecnico e società, è arrivata una riconferma che mi ha tranquillizzato. Cambiamento sarebbe stato sinonimo di incertezza.
Salvarsi è la prerogativa clivense, lo ha sottolineato il presidente Campedelli e lo hanno ripetuto a mente tutti quei sostenitori che conoscono veramente il Chievo. Nessuno sta dicendo che sarà un obiettivo scontato con Maran in panchina, ma la crescita degli ultimi anni è stata evidente.
Può darsi che l’invecchiamento generale della rosa porti a difficoltà non previste, per questo la società sta acquisendo e prelevando giovani ragazzi dal mercato e dalla primavera. Non è detto che partano subito da perni della formazione titolare, ma alla lunga sono sicuro che saranno preziosissimi. Garritano su tutti, su di lui ho grandissima fiducia, anche se devo ancora capire che ruolo possa assumere nel rodato 4-3-1-2.
A proposito di moduli: salvo la difesa a 4, siamo veramente certi che lo schieramento sarà sempre quello delle ultime stagioni? Probabilmente Maran farà di tutto per conservarne le caratteristiche, per renderlo pericoloso, per mantenerlo fresco, ma non mi sorprenderebbe vedere questo modulo soppiantato da un 4-3-3, che già era stato utilizzato dall’allenatore a Catania. Questo perché in rosa inizi ad avere attaccanti come Inglese e Rodríguez, indiscutibilmente delle prime punte. Sappiamo anche che Romairone un’altra punta la sta pure cercando, ora che il ritorno di Paloschi sembra difficile. Magari l’approccio tattico cambierà veramente.
Provo con un altro ragionamento. Avete presente lo sfiancato Birsa di fine stagione? Se la squadra dovesse trovarsi in difficoltà verso la fine della prossima ci sarebbe assoluto bisogno di lui. Arretrarlo in mediana potrebbe essere una soluzione per allungargli l’annata, oltre che per aumentare una già elevata proprietà di palleggio.
Su questo sono sicuro: Maran insisterà con il possesso palla. La squadra ha risposto sorprendentemente ai suoi stimoli in questa direzione. Il Chievo è una squadra in grado di mantenere un prolungato possesso con alto tasso di pericolosità offensiva. Ha il vizio di agire più in orizzontale, per questo Birsa era utile in fase di congiunzione, ma se la rosa potrà contare su due buone ali, oltre che ai suoi soliti terzini molto alti, allora la trequarti potrebbe non essere più una preoccupazione.
Il rinnovo di Gobbi è un’altra buona notizia, specie perché né Cacciatore né il giovane Depaoli sembrano adatti alla fascia sinistra, ma un buon rincalzo per un giocatore di 37 anni ad ottobre è quantomeno necessario. In centro-mediana non si è ben capito chi possa giocarsela con Radovanović e, nonostante mi definisca un estimatore di Nicola Rigoni, ho dei dubbi su quanto la società possa puntare ancora su di lui. Senza contare che Maran lo ha utilizzato soprattutto come mezzala.
Per quanto riguarda l’attacco sarò onesto: Rodríguez non mi piace. Gli auguro e mi auguro che possa seriamente smentirmi. Staremo a vedere. Avrei preferito Paloschi, preferirei qualcuno con un curriculum e con un numero di marcature più importanti in massima serie, ma credo che Romairone ci stia lavorando. Anche perché ho il presentimento che Inglese possa crollare da un momento all’altro.
C’è sempre Pellissier, che ogni anno sembra destinato a rimanere relegato per secoli in panchina, ma ogni anno quando davanti non si segna lui la butta dentro. Così sento lamentele su quanto sia vecchia questa squadra, ma in pochi ragionano su quanto questo sia un bene. Certo, non posso che essere d’accordo con chi mi dice che bisogna ringiovanire, ma lo si sta già facendo. Lo si è fatto sul finale della scorsa stagione, ma soprattutto lo si sta facendo al fianco di giocatori con quindici e passa anni di esperienza professionistica.
Questo Chievo non è ancora pronto per ripartire, ma si sta preparando in modo serio. Si sta preparando con un allenatore importante, giocatori d’esperienza invidiabile e giovani vogliosi di mettersi in mostra in una piazza che, tutto sommato, può offrire loro più di una semplice possibilità.
Bisognerà soffrire, è il monito velato del presidente. Ma noi ci siamo già distratti di fronte alla nuova maglia senza maniche blu. E senza perdere la percezione della realtà-Chievo, sono davvero curioso di vedere come andrà questa stagione, molto più di quanto lo fossi per la precedente. I focus d’interesse ci sono, ho provato ad elencarli qui sopra, ma ne usciranno sempre di nuovi nel corso della stagione.