Le ragioni del cuore
Ci scuserà Raf se prendiamo in prestito il titolo di una sua canzone per parlare della pantomima che si preannuncia essere, all’alba del 23 giugno, la più lunga dell’estate: Donnarumma e il Milan. Rinnova o non rinnova? Fa le valige oppure no? Raiola si convincerà di Fassone e Mirabelli? Domande secche che prima di luglio inoltrato non avranno risposta. Anche perché si dovrà parlare di qualcosa sotto l’ombrellone con la Gazza in mano, no?
Il patatrac succede qualche giorno fa quando la dirigenza rossonera (o quella conosciuta, almeno) annuncia che Gigio, capostipite della rinascita del diavolaccio, non rinnoverà il suo contratto in scadenza nel 2018. Apriti cielo. Orde di tifosi contro un diciottenne che rinuncia cinque milioni all’anno per andare chissà dove. Magliette bruciate, ingiurie e insulti a Raiola e applausi a quei furbacchioni dei dirigenti che, tenendo una linea dura, sono passati da martiri.
La vicenda si può guardare da diversi punti di vista ma rimangono chiare alcune considerazioni a riguardo. Donnarumma è un portiere giovanissimo e fenomenale. Ha rifiutato d’accordo con il suo procuratore un prolungamento di contratto con il Milan. Raiola guadagna, anche, sui trasferimenti. Con questi presupposti, la partenza dell’azzurrino sembrerebbe certa ma, come al di fuori del rettangolo verde, il cuore può vincere sulla ragione.
Nelle ultime ore si è tornati a parlare di uno scenario diverso, d’amore. Una scelta che legherebbe Gigio ai rossoneri per più di un anno, magari con la fascia al braccio e una tifoseria orgogliosa del proprio beniamino. Un dietrofront repentino, condizionato anche dal boom mediatico arrivato dopo il rifiuto e il lancio di dollaroni finti verso la sua porta durante l’Europeo Under 21. Menate difficili da farsi scivolare addosso se sei appena maggiorenne.
E soprattutto se giochi nella squadra per cui hai sempre “tifato”. Le virgolette sono d’obbligo, si parla di professionisti. Ragazzi che vengono venuti e acquistati a peso d’oro per qualità tecniche non alla mercé di tutti. Ed è stato questo il ragionamento del suo procuratore. Questa società non ci convince, guardiamoci attorno. Usiamo la testa, qui non è sicuro per noi. Chi ci dice che questo Milan si in grado di tornare come quello di un tempo?
“Con Galliani avremmo già firmato” è la frase che racchiude la faccenda. Raiola è un mago, o un mostro, ma i contratti non li conclude lui. La scelta è sempre, e ovviamente, dell’assistito. Evidentemente entrambi non erano sicuri della coppia Fassone-Mirabelli o di chi li sponsorizza dalla Cina. Da qui il tentennamento, la rinuncia e il ripensamento. Perché tra i percorsi della mente e le ragioni del cuore, a diciotto anni, è sempre meglio la seconda opzione.
Donnarumma rossonero farebbe bene a tutti. A lui in primis, che avrebbe tempo di crescere in un ambiente dove si è affermato e ha la possibilità di crescere ulteriormente. Al Milan, che avrebbe un ottimo portiere su cui puntare per i prossimi anni. A Raiola, che potrebbe guadagnarci anche di più nel caso in cui il giocatore venisse ceduto ad altri club tra qualche anno, con un valore di mercato superiore grazie a un contratto presumibilmente più oneroso.
L’estate è iniziata l’altro ieri, il mercato, quello vero, ancora no. Ma promette bene.