FNL 2017/2018: il Luch Energia Vladivostok
A pochi giorni dall’inizio della FNL, la seconda serie russa, Mondosportivo vi porta alla scoperta dettagliata delle venti partecipanti. L’appuntamento quotidiano analizzerà in tutte le sue sfaccettature ogni squadra, oggi tocca al Luch Energia Vladivostok.
UNA RETROCESSIONE INDOLORE-La squadra dell’estremo est ha rischiato di toccare il punto più passo dell’ultimo ventennio della sua storia, visto che il campo aveva sancito la retrocessione nella terza serie russa. I problemi finanziari del Chita, la squadra che ha vinto il girone orientale della Vtoroj Divizion, hanno permesso però al Luch di occupare il posto vacante rimanendo nella categoria. Adesso è arrivato il momento di far fruttare questo colpo di fortuna senza commettere gli errori della stagione passata: il fattore campo, ovviamente, risulterà fondamentale per ottenere una salvezza più che tranquilla.
LA DIFESA- Aleksandr Kotlyarov rappresenta il presente della porta del Luch, ma il futuro sarà nelle mani di Zamoroka, classe 1996. Come i due portieri, anche i difensori sono molto alti e fisicati: il moldavo Kashkaval raggiunge addirittura i 196 cm; assieme a lui ci sono Golubev e Popov (vicino all’Ararat), con il quasi quarantenne Kolomyts ancora disponibile nelle rotazioni. Nel complesso non sembra una retroguardia molto affidabile e servono rinforzi.
IL CENTROCAMPO- Sono passati i tempi dove c’era Dmitry Smirnov I a guidare il reparto e Leandro a scorribandare sulla fascia: ora gli uomini principali della linea mediana sono Petrakov, Nosov e Dzhigkaev, non esattamente la stessa cosa. Lo scorso anno a vestire la maglia gialloblu c’era anche Rebko, giocatore con un passato autorevole, ma la retrocessione lo ha convinto a lasciare, pur restando in terza serie con la casacca dell’Ararat. Trovare un calciatore di qualità in questo organico sembra complicato, l’unico che può avvicinarsi a tali caratteristiche è Belonogov, anche se è un uomo di ripiego nelle rotazioni.
L’ATTACCO- L’ucraino Mikhalev e Stolbovoj sono i fari offensivi di una squadra che punta molto ai lanci e necessità quindi di centravanti possenti. Diverse invece le caratteristiche del giovane Gordienko, più minuto e rapido dei suoi compagni. Può essere una buona variante, ma in una squadra così fisica e poco tecnica rischia di essere un pesce fuor d’acqua, soprattutto perchè le difese che troverà davanti potrebbero sovrastarlo.
LA STELLA: Roman Dzhigkaev- Trovare un uomo di spicco in questa rosa è difficile, ma Dzhigkaev è quello che si presta meglio per evidenziare alcuni tratti interessanti. Cosa ci fa un osseta a Vladivostok? Forse nemmeno lui lo sa. Forte di un’esperienza vincente in Moldavia con lo Zimbru, Roman è tornato in patria con risultati alterni, tra Armavir e Kolomna. Il passaggio al Luch non è stato soddisfacente fino ad ora, sarà un uomo su cui puntare dopo il ripescaggio?
L’ALLENATORE: VALDAS IVANAUSKAS- Prima di parlare del lituano, è giusto riportare un curioso aneddoto che ha sancito la fine del rapporto col precedente tecnico, Aleksandr Ushakin, finito nello staff di Poddubsky allo SKA. Presentatosi in conferenza stampa dopo l’1-1 col Mordovia, convinto di aver raggiunto la salvezza, Ushakin ha ricevuto dai giornalisti la notizia della retrocessione del Luch; erano talmente tante le squadre ancora coinvolte nella lotta retrocessione a novanta minuti dalla fine che il mister aveva sbagliato i conti. Dal canto suo Ivanauskas conosce bene l’estremo oriente, nonostante sia reduce da un’esperienza a Cipro: a Khabarovsk infatti lo ricordano con piacere, per lui adesso c’è la sfida Vladivostok.
LA FORMAZIONE TIPO-