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Ma quale Raiola? Gigio, questa è una scelta tutta tua

C’è da chiedersi cosa passi nella testa di un diciottenne quando gli offrono quasi 5 milioni di euro a stagione per fare il lavoro più bello del mondo, nella squadra che lui stesso ha sempre dichiarato di amare. L’hai baciato, quello stemma, Gigio: quando la Juventus strappò i tre punti su rigore nel recupero, hai baciato con polemica lo stemma del Milan, dimostrando di amarla, quella maglia. Forse.

Già, forse. Perché quando poi finisce così, la storia, senza lieto fine, tutti i dubbi risalgono a galla. Donnarumma dice di no al Milan: conferenza stampa, allerta massima, e quelle parole che escono glaciali dalla bocca immatura di un poco più che adolescente. “Non rinnovo”. Se ne andrà al Real Madrid (Sportitalia dixit), nella squadra più forte del mondo, attualmente. Nulla da obiettare, se non fosse che a quell’età si sogna, solitamente. Io stesso, a quell’età, giocavo a calcio con gli amici nel campetto del quartiere, dopo la scuola. Eravamo romantici, all’epoca. Situazioni diverse, sicuramente: qui si parla di un talento incredibile, che però poteva comunque avere una grande carriera, in futuro. Bastava crescere. Aspettare. Maturare, esplodere, salutare con onore. Invece no. Ma è davvero possibile che conti solo e soltanto il grano, al mondo d’oggi?

Paradossalmente, sì. Conta solo quello, ormai, soprattutto se vali qualcosa. Il tuo valore non serve più a renderti moralmente appagato in una vita che se sei fortunato ti regala perfino l’opportunità di vivere da privilegiato. Il tuo valore, al giorno d’oggi, è tale solo in termini economici: più sei bravo, più ti puoi vendere e rivendere. E se poi sei tu a sceglierti un procuratore del genere, la colpa non può che essere solo e soltanto tua, Gigio. Perché è facile, in tutto questo caos, accusare Raiola, uno che il suo mestiere lo sa fare alla grande e lo ha dimostrato più e più volte: ma sei tu che ti sei affidato a lui. Tu hai scelto il migliore, per farti vendere a peso d’oro. Tua è la responsabilità di un addio voluto in prima persona.

Missione compiuta. Ciao Gigio, potevi essere sia ricco che una bandiera. Hai scelto di essere ricco, e gagliardetto.

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Alex Milone