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Europei Under 21: l’Italia

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle squadre che saranno protagoniste nel prossimo Europeo Under 21 che si svolgerà in Polonia: passiamo oggi ai raggi X l’Italia inserita nel Girone C con la Danimarca, la Repubblica Ceca e la Germania.

PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – Inseriti nel Gruppo 2, gli azzurrini sono riusciti a gestirsi al meglio e a conquistare senza grosse difficoltà la prima posizione, nonostante lo spauracchio chiamato Serbia, blindando il piazzamento con diversi turni di anticipo. Nelle dieci giornate valide per la fase di qualificazione, sono arrivati sette successi e tre pareggi, due dei quali contro la compagine serba, che rispetto ai ragazzi di Di Biagio ha avuto meno continuità di rendimento: i punti conquistati, al netto delle 17 reti fatte e delle 3 subite, sono stati 24.

L’ALLENATORE – Ormai da quattro anni alla guida degli azzurrini c’è Luigi Di Biagio, tecnico classe ’71 con un importante passato da calciatore con le maglie di Monza, Foggia, Roma, Inter e Brescia, senza dimenticare le 31 presenze collezionate con la nazionale italiana. Dopo aver allenato alcune selezioni giovanili, tra cui quelle di Cisco Roma e Atletico Roma, nel biennio 2011-2013 è divenuto il selezionatore dell’Italia Under 20, per poi essere promosso alla guida dell’Under 21. Centra senza particolari problemi, pur dovendo passare dai playoff, la qualificazione all’Europeo di categoria nell’estate 2015, in cui gli azzurrini sono stati eliminati nella fase a gironi. Nell’ultimo biennio il percorso è stato più fluido, tanto da riuscire a centrare la qualificazione all’Europeo senza passare dal temibile spareggio. Il suo modulo preferito è il 4-3-3, anche se predilige il 4-4-2 o il 4-1-4-1 per garantire più copertura contro avversari di livello.

LE STELLE DELLA SQUADRA – Sulla carta gli azzurrini si presentano come una selezione di livello capace di poter dire tranquillamente la sua in una competizione che li vede anche favoriti. In porta Gianluigi Donnarumma è da considerarsi una sicurezza: al Milan e nelle sporadiche apparizioni con la Nazionale maggiore ha dimostrato il suo valore, soprattutto con parate decisive dall’alto tasso tecnico che, con un ampio margine di miglioramento, potrebbero garantirgli un futuro tra i migliori interpreti del suo ruolo. Il pilastro difensivo, complice l’assenza di Romagnoli, sarà Daniele Rugani: nell’ultimo biennio con la Juventus non ha giocato con continuità ma il suo valore, ampiamente dimostrato a Empoli, non si discute. Nemmeno a centrocampo si scherza, con Marco Benassi e Roberto Gagliardini, giusto per citarne un paio, che potrebbero dire tranquillamente la loro contro qualunque avversario. Le vere stelle della squadra, però, sono due: Domenico Berardi, esterno del Sassuolo reduce da una stagione complicata dal punto di vista degli infortuni, ma desideroso di togliersi delle soddisfazioni con la maglia azzurra, e Federico Bernardeschi, tra le rivelazioni dell’ultima Serie A con la Fiorentina, grazie alle oltre dieci reti realizzate nella posizione di trequartista, nonostante abbia dimostrato di cavarsela anche sull’esterno.

MODULO E TATTICA – Come detto in precedenza, il modulo con cui di solito gli azzurrini sono messi in campo dal selezionatore Di Biagio è il 4-3-3. La difesa a quattro è uno dei suoi dogmi, tramite la quale riesce a dare solidità a un reparto chiave che, durante la fase di qualificazione, ha subito solo tre reti, anche grazie allo spessore dei suoi interpreti. Caldara e Rugani, davanti al portiere Donnarumma, si candidano per comporre la coppia dei centrali, con Conti e Barreca che come terzini garantiscono molto sia sul piano offensivo sia su quello difensivo. Tra i tre di centrocampo, trovare un equilibrio è fondamentale: al centro un regista, come Gagliardini, per impostare e proteggere la difesa, ai lati due mezzali, come Benassi e Pellegrini, che possano garantire tanta quantità in fase di non possesso ma che, in fase offensiva, possano proiettarsi in avanti con inserimenti nell’area di rigore avversaria. Per quel che riguarda l’attacco, i due esterni, con molta probabilità Berardi e Bernardeschi, saranno liberi di spaziare lungo tutto il fronte offensivo, complice anche il lavoro del centravanti, che dovrebbe essere Petagna, abile a giocare spalle alla porta e a sacrificarsi molto per la squadra, a discapito di una vena realizzativa non proprio esaltante.

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Ciro Brancone