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“Don’t look back in anger” degli Oasis sarà suonata prima di Francia-Inghilterra

majeczka / Shutterstock.com

Correva l’anno 1995 quando gli Oasis dei fratelli Noel e Liam Gallagher pubblicarono un disco che sarebbe divenuto poi fondamentale per il brit-pop e più in generale per tutto il pop mondiale, “(What’s the Story) Morning Glory?”. Da quel disco furono tratti sei singoli di successo (tra cui i famosissimi brani“Wonderwall” e “Champagne Supernova”) ma la canzone “Don’t Look Back in Anger” diventò il secondo singolo del gruppo a raggiungere la vetta delle classifiche musicali del Regno Unito, dove fu anche disco di platino.

Questo pezzo, come la maggior parte dei brani del gruppo, fu scritta da Noel Gallagher ma fu anche il primo singolo del gruppo nel quale Noel sostituì il fratello Liam come voce principale e nel corso degli anni è stata ascoltata e riproposta tante di quelle volte che nell’ottobre del 2006, in un sondaggio tra i lettori di Q Magazine, è stata indicata come la 20esima canzone più bella di tutti i tempi e nel febbraio 2014 è stata decretata come “ritornello più esplosivo” dalla rivista NME.

In questi tempi questa canzone è tornata alla ribalta dopo gli attentati che hanno colpito Manchester appena dopo il concerto di Ariana Grande perchè è stata scelta dal popolo inglese come inno alla resistenza e alla lotta contro il terrorismo. Ne è una dimostrazione il fatto che la canzone sia stata intonata dalla folla dopo il minuto di silenzio a St Ann’s Square, quando una donna ha cominciato a cantare la canzone e subito dopo centinaia di persone si sono unite a lei. La donna era Lydia Bernsmeier-Rullow, la figlia del leggendario presentatore radiofonico e DJ di Manchester Mike Shaft, e alla domanda di come mai avesse scelto quella canzone, lei ha risposto: “Amo Manchester, e gli Oasis sono stati parte della mia infanzia. “Don’t Look Back in Anger” è quello che dobbiamo fare ora: non possiamo guardare indietro a quello che è successo, dobbiamo guardare verso il futuro. Ci siamo riuniti e supereremo questa cosa insieme, perchè è così che Manchester fa le cose. Mi ha toccato nel profondo e mi ha dato i brividi vedere come tutti si sono uniti al mio canto.”

La canzone è diventata il simbolo stesso della resistenza del popolo britannico e ha ormai trasceso lo status di “semplice” brano popolare: la French Football Federation se ne è accorta e ha annunciato che la canzone degli Oasis sarà suonata allo Stade de France questa sera prima dell’amichevole tra Francia e Inghilterra come segno di rispetto per le vittime degli attentati di Manchester e Londra. Il brano sarà eseguito dalla banda degli ottoni della Guardia Repubblicana dopo il minuto di silenzio osservato dalle due squadre e tutti i giocatori indosseranno il lutto al braccio. Saranno inoltre distribuiti al pubblico cartoncini bianchi e rossi per formare la bandiera inglese durante l’esecuzione della canzone degli Oasis. Questo gesto è un segno di rispetto per il popolo inglese che, all’alba degli attentati al Bataclan a Parigi del 2015 l’Inghilterra mostrò un cartellone che recitava le parole “Liberte, Egalite, Fraternite” quando le due squadre giocarono a Wembley qualche giorno dopo i devastanti attacchi a Parigi.

A volte può servire una canzone, o come cantava Max Gazzè “una musica può fare“: in questo caso può fare sentire più vicini dopo un’immane tragedia utilizzando il calcio come collante emozionale tra due popoli tradizionalmente divisi. E quando succedono queste cose il calcio diventa davvero lo sport più bello del mondo.

AGGIORNAMENTO: eccovi il video della performance.

https://www.youtube.com/watch?v=HiFTqMo6w7A