Il Lugano che verrà
Decenni fa, ormai (eh si, potremmo essere il papà di quasi tutta la redazione della testata), ascoltavamo Lucio Dalla e la sua bellissima “L’anno che verrà”. Ieri ha improvvisamente fatto capolino nelle canzoni riprodotte dalla radio della nostra automobile, mentre rientravamo dal fine settimana fuori porta. Quindi “Cari amici, vi scriviamo” e proveremo a parlare un po’ del Lugano che verrà. Senza, però, distrarci.
L’allenatore, innanzitutto. Ormai dovrebbe essere questione di ore, per la firma di Pierluigi Tami. Il presidente Renzetti (come d’abitudine… ) ha avuto, nei primi momenti, parole non proprio dolcissime nei confronti del tecnico ex GCZ (“Tami ha almeno 8 caratteristiche su 10 rispetto a ciò che cerco, ma vorrei di più, anche se non so se sarà possibile”), fermo restando che la sua stima, nei confronti dell’allenatore ticinese (ma nativo di Clusone, in provincia di Bergamo), è apparsa comunque grande. I due hanno avuto poi occasione di spiegarsi meglio in privato, e ieri, a detta del presidente, sentito dalla RSI, sarebbe stato trovato un accordo di massima, da perfezionare in data odierna.
Il Lugano, oggi, è un cantiere. Tramezzani, secondo indiscrezioni, vorrebbe portarsi, nella sua futura destinazione (quasi certamente Sion, si attende il comunicato ufficiale), anche qualche elemento della staff (sembra il preparatore atletico Nicholas Townsend, l’uomo che ha dato la benzina al gruppo per tutto il torneo, lo scorso anno snobbato da Zeman, coi risultati che tutti ricordano, a livello fisico) e anche qualche elemento cardine del gruppo (Mariani il quale, essendo di proprietà dei ticinesi, dovrà nel caso essere pagato piuttosto caro). In partenza, sicuri, ci sono Alioski, Sadiku e Mizrachi, mentre la società ha comunicato di avere messo sotto contratto, per due anni, il centrocampista Milosavljević, classe 1992, proveniente dalla squadra serba del Mladost Lucani, riuscita quest’anno a centrare il quarto posto nella Super Liga serba.
Altra ufficializzazione è quella (più che annunciata, visto che si allenava già con il resto della squadra) del terzino Luca Crescenzi, anch’egli classe 1992, proveniente dal Pisa. Anche per lui un contratto biennale (con opzione per un terzo anno). Quasi certo l’approdo, in bianconero, di Marzouck, promettente attaccante la scorsa stagione al Chiasso, di proprietà della Juventus, con la quale continua il rapporto di collaborazione.
Per quanto riguarda gli schemi di gioco, Pier Tami ha sempre fatto giocare le sue squadre con la difesa a 4. Renzetti, forte dei successi ottenuti quest’anno, vorrebbe dare maggiore continuità a quanto fatto, un po’ come accadde la scorsa stagione quando sia Manzo che Tramezzani rimasero sui binari del 4-3-3 zemaniano, salvo annunciare (l’ex milanista non fece in tempo) dei cambi durante la stagione. A favore del tecnico, ci sarà probabilmente un grosso avvicendamento nella squadra, che potrebbe favorire l’adozione di schemi tattici più vicini al pensiero dell’allenatore ticinese.
Renzetti ha esternato, nel frattempo, i propri obbiettivi: squadra nella parte sinistra della graduatoria (quindi nei primi cinque posti) e una Europa League dignitosa. Non proprio una passeggiata, insomma. Tuttavia, dalla parte di Tami c’è il gradimento di buona parte della piazza, e la consapevolezza, da parte della stragrande maggioranza della tifoseria, degli attuali limiti societari. Salvezza tranquilla, quindi, e qualche piccola soddisfazione in Europa, in attesa del nuovo stadio e degli introiti che, secondo i piani del presidente, dovrebbero derivarne. La speranza è sempre quella: la creazione di un circolo virtuoso che porti al Lugano l’aiuto concreto delle realtà economiche che contano nel territorio, in modo da poter dare alla società una base economica importante e duratura, che ne garantisca la permanenza ad alti livelli. Il fulcro di tutto questo dovrebbe essere il nuovo stadio: e la stagione che verrà, dovrebbe essere quella della svolta decisiva.