Continua il nostro viaggio alla scoperta delle squadre che saranno protagoniste nel prossimo Europeo Under 21 che si svolgerà in Polonia: ecco il turno della Spagna, inserita nel Girone B con Portogallo, Serbia e Macedonia.
PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – Inserita nel Gruppo 6 delle Qualificazioni, la Rojita ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per ritagliarsi un posticino in Polonia. I ragazzi di Celades, infatti, hanno chiuso il loro raggruppamento al secondo posto con 23 punti, una sola lunghezza dopo la capolista Svezia. Fatale il doppio 1-1 con gli svedesi, ma soprattutto il capitombolo interno con la Croazia: 0-3 con doppietta di Perica. Agli spareggi di novembre, le giovani Furie Rosse hanno dovuto affrontare l’Austria, scoglio superato non senza fatica: 1-1 in trasferta, con Deulofeu che dal dischetto segna il suo ottavo gol nelle Qualificazioni, e 0-0 in casa.
L’ALLENATORE – Alla guida dell’Under 21 spagnola c’è il catalano Albert Celades, classe 1975, ex centrocampista di Barça e Real. Un allenatore giovane alla guida di una squadra giovane. Nei panni di commissario tecnico, Celades ha esordito nel 2013, guidando l’Under 16 iberica, poi, dal 2014 l’Under 21, con la quale, da subentrante, ha mancato di un soffio la qualificazione agli Europei del 2015, guadagnandosi sul campo la chance di giocarsi il titolo in Polonia. I suoi moduli preferiti sono il 4-3-3 e il 4-2-3-1, schieramenti all’insegna del possesso palla e del calcio offensivo. Con queste premesse, e considerato che la rosa spagnola non pecca certo di tecnica e velocità, speriamo di vederne delle belle.
LE STELLE DELLA SQUADRA – Un nome su tutti: Saúl Ñíguez. Il centrocampista è ormai un pilastro dell’Atlético Madrid del Cholo Simeone, un giocatore del quale nemmeno Celades può fare a meno. I suoi punti di forza sono la duttilità (può giocare ovunque a centrocampo e, all’occorrenza, anche sulla trequarti), l’esperienza (abituato ai palcoscenici della Champions, darà una mano ai compagni meno smaliziati) e il fiuto del gol (ha segnato già una trentina di reti tra Liga, Copa del Rey e Champions). Altri nomi da appuntarsi sono certamente quelli del rossonero Gerard Deulofeu, capocannoniere della Rojita durante le Qualificazioni con 8 centri, e del madridista Marco Asensio, che nel curriculum ha addirittura il gol siglato in finale di Champions contro la Juventus. Due giocatori fondamentali per il 4-3-3 di Celades, gente capace di segnare e mandare in gol i compagni. Appuntatevi anche i nomi di Denis Suárez del Barcellona, di Iñaki Williams dell’Athletic Club e di Borja Mayoral del Wolfburg, in gol contro gli azzurrini nell’amichevole giocata lo scorso marzo.
MODULO E TATTICA – Calcio offensivo e difesa a quattro. Sono questi i dogmi di Albert Celades e questo, in estrema sintesi, è quello che ci offrirà la Spagna a partire dal prossimo 17 giugno (esordio contro la Macedonia). Probabilmente, il tecnico catalano schiererà la Rojita con un 4-3-3 (o con piccole varianti tattiche che non si discostano troppo da quel modulo, tipo il 4-2-3-1) in cui spiccano gli esterni della difesa e dell’attacco. Dietro, infatti, ci saranno a destra Bellerín, a sinistra Gayà, due calciatori già formati (giocano rispettivamente nell’Arsenal e nel Valencia), capaci di dare una notevole mano in fase di spinta. Davanti, invece, tutto è affidato ad Asensio, che probabilmente agirà a sinistra, e a capitan Deulofeu, che partirà da destra. Due giocatori rapidi, tecnici, forti nel dribbling e sempre pericolosi sia negli inserimenti, che nelle conclusioni dalla distanza. Nel ruolo di punta centrale, in assenza di Munir El Haddadi, sarà ballottaggio tra Williams e Mayoral. Centrocampo in mani, anzi piedi sicuri con Saúl Ñíguez, che probabilmente sarà fiancheggiato da Llorente e Suárez. Fra i pali Kepa Arrizabalaga, portierino dell’Athletic Club di Bilbao di cui si dice un gran bene.