Europei Under 21: l’Inghilterra
Continua il nostro viaggio alla scoperta delle squadre che saranno protagoniste nel prossimo Europeo Under 21 che si svolgerà in Polonia: passiamo oggi ai raggi X l’Inghilterra, inserita nel Girone A con la Svezia, la Polonia e la Slovacchia.
PERCORSO DI QUALIFICAZIONE – L’Inghilterra, reduce dal clamoroso ultimo posto nella fase a gironi degli Europei 2015 di categoria, si è qualificata a questa fase finale grazie al primo posto nel gruppo 9, conquistato ufficialmente il 6 ottobre 2016. Nel percorso di qualificazione, 6 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta: ruolino immacolato per i giovani leoni, capaci di mettere a segno 20 gol e di subirne solo 3 in 8 partite. Significativo, ai fini della conquista della vittoria del girone, l’exploit in Norvegia (0-1, gol di Ward-Prowse) nel settembre 2015, così come il netto 6-1 sempre sui norvegesi a Colchester.
L’ALLENATORE – Classe 1971, Aidy Boothroyd vanta un buon curriculum da calciatore nelle serie medio-basse inglesi, oltre che in Scozia (Heart of Midlothian); col Mansfield Town la parentesi più lunga, da oltre 100 presenze. Ma quello del nativo di Eccleshill è stata un percorso più breve del previsto: risale infatti al 1996, durante la militanza nel Peterborough United, l’infortunio ammazza-carriera. Da lì in poi, gli si sono spalancate le porte della carriera da allenatore, prima con le squadre Under 17, 19 e riserve dello stesso Peterborough, poi alle giovanili del Norwich City. Youth Development Officer and Technical Director del WBA dal 2003, la consacrazione in prima squadra arriva a Watford (2005-2008), Colchester United (2009-2010), Coventry City (2010-2011) e Northampton Town (2011-2013), sino all’ingresso nello staff della FA. Crescere giovani tecnici e prepararli al calcio internazionale e alla varietà del contesto tattico dei grandi tornei estivi è diventata un’urgenza per la federazione inglese, dato il basso impiego di allenatori autoctoni in Premier League: Boothroyd è uno dei nomi caldi e ha fiducia nei suoi giocatori, nonostante la delusione per l’assenza di un top come Marcus Rashford.
LE STELLE DELLA SQUADRA – Finalisti alla Coppa del Mondo under 20 (finale domenica 11 giugno), gli inglesi stanno iniziando a raccogliere quanto seminato a livello di vivai, luoghi e tecniche di formazione. Il problema è sempre lo stesso e il dilemma è il più vecchio del mondo: è il sistema Premier League a sbatter loro la porta in faccia, o i giovani di Sua Maestà non sono abbastanza forti? Una grande affermazione all’Europeo aiuterebbe i prospetti più interessanti a guadagnare chilometraggio nei grandi club, o magari a trovare mercato; peccato per l’assenza di quei giocatori (Rashford su tutti) che rientrerebbero nella manifestazione per anno di nascita ma sono già nel giro della nazionale maggiore. I nomi buoni, comunque, non mancano: 3 dei convocati hanno già rappresentato l’Inghilterra a livello senior e dalla forma di Nathan Redmond dipendono tante delle speranze inglesi nella kermesse continentale. Prodotto delle giovanili del Birmingham City, Redmond è un’ala dotata di un estro fuori dal comune e viene da 2 stagioni importanti nel massimo campionato inglese: 6 gol nel 2015-2016 in maglia Norwich, 6 quest’anno dopo il passaggio al Southampton.
MODULO E TATTICA – Il modulo preferito da Boothroyd è il 4-2-3-1, ma essendo da poco in carica (è subentrato lo scorso 3 febbraio) è difficile qualsiasi previsione. Nell’unica finestra internazionale vissuta sinora con la squadra, il ct ha optato per un 4-3-3 contro la Germania (sconfitta 1-0), dando invece a Hughes – un tempo oggetto del desiderio del Liverpool – il compito di smistare gioco tre giorni dopo in Danimarca (vittoria 0-4) davanti alla difesa, molto responsabilizzato insieme a Loftus-Cheek, talentino del Chelsea indisponibile agli Europei per infortunio.