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Super League svizzera: il pagellone

Dopo aver presentato la Top 11 della Super League svizzera appena conclusa, è tempo di guardare ai voti delle 10 squadre partecipanti alla massima serie elvetica nella stagione 2016/17: ecco, quindi, il pagellone del Campionato svizzero.

Basilea: 10

La valutazione tiene conto solo di quanto fatto vedere dentro i confini elvetici: la stagione europea ha infatti lasciato molto a desiderare, visto che i renani, a dicembre, erano già fuori dall’Europa. Per il resto, non si può dire nulla di una squadra che fa la doppietta Campionato-Coppa, il record di punti del torneo, nonché quello dei gol segnati, esprimendo anche il capocannoniere.

Young Boys: 7

Neppure quest’anno la squadra della capitale federale è riuscita a vincere qualcosa: e con questo, sono trent’anni di digiuno in Coppa e campionato. In Europa, sfumata la qualificazione alla CL, i bernesi sono arrivati a giocare nei gironi di EL, dove però non sono riusciti a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta, al contrario di ciò che aveva fatto il Sion lo scorso anno. In campionato, dopo la sconfitta a Basilea alla quarta giornata, si era capito che non ci sarebbe stato nulla da fare per la vittoria finale. Brucia, e tanto, l’eliminazione in Coppa svizzera ai quarti, in casa, da parte del Winterthur, squadra di Challenge League. Positiva la riconferma, in anticipo, del secondo posto: una buona base per ripartire, l’anno prossimo.

Lugano: 10

I ticinesi, sotto la guida di Andrea Manzo prima, e di Paolo Tramezzani poi, hanno compiuto un vero e proprio miracolo, arrivando terzi, quando li si accreditava, al massimo, per una salvezza tranquilla. Nel girone di ritorno, i bianconeri hanno quasi ottenuto il doppio dei punti dell’andata, risalendo così dall’ottavo al terzo posto, lanciando e rilanciando diversi giocatori, pronti a spiccare il volo, ora, verso altri lidi. Peccato per l’avventura in Coppa svizzera, terminata troppo presto, dopo la finale raggiunta lo scorso anno: ma, si sa, questa competizione è assolutamente imprevedibile.

Sion: 6,5

I vallesani hanno avuto una stagione caratterizzata da alti e bassi: partiti malissimo (sono arrivati a occupare l’ultimo posto in classifica, e qualcuno aveva pronosticato per loro la fine dello Zurigo dello scorso anno), si sono ripresi, sotto la guida del tedesco Zeidler, sconosciuto al grande pubblico, ma uomo di calcio capace e molto preparato. In primavera, poi, la flessione, un altro cambio tecnico con l’arrivo di Fournier, culminata con la perdita, nelle ultimissime giornate, di un terzo posto che i biancorossi sembravano avere blindato con la vittoria dello scontro diretto casalingo con il Lugano. Ma non è tutto: la stagione verrà anche ricordata come quella della prima sconfitta, dopo 13 vittorie, in una finale di Coppa svizzera.

Lucerna: 6,5

I biancoblù, sino a primavera, avevano fatto un buon campionato: in estate, avevano anche spaventato il Sassuolo, al suo esordio nelle competizioni europee, pareggiando (ma fallendo un rigore) in Svizzera, per poi venire nettamente superati in Emilia. A incidere negativamente, sulla compagine guidata da Babbel, la primavera, con un filotto impressionante di partite perse, che ha rischiato di compromettere la qualificazione ai preliminari di Europa League, ottenuti grazie alla contemporanea vittoria di Coppa e campionato da parte del Basilea. In Coppa, i biancoblù sono usciti, immeritatamente, in semifinale, superati solo ai rigori dal Sion.

Thun: 8

Il Thun targato Ticino (con Lustrinelli in panchina nel finale, e Rapp e Tosetti in campo) ha fatto una stagione bellissima. Dato per spacciato per problemi economici, in difficoltà di classifica, con un allenatore (Saibene) dimissionario in panchina dall’inverno, i bernesi hanno invece saputo reagire, trovando i punti necessari non solo alla salvezza, ma anche per insidiare il quinto posto del Lucerna. Altro punto a loro favore: l’ampio utilizzo di giocatori rossocrociati. In Coppa, invece, sono usciti sorprendentemente a inizio torneo, a conferma di quanto sia imprevedibile questa manifestazione.

San Gallo: 5

La squadra san gallese, a nostro parere, ha deluso. Certo, si è salvata: risultato non proprio scontato, dopo una partenza difficile. Tuttavia, dai bianco verdi, guidati sin quasi alla fine dal mai troppo amato (dai giocatori) Zinnbauer, era lecito aspettarsi qualcosa di più. La dimostrazione è stata che, con l’arrivo di Giorgio Contini, si sono visti bel gioco e risultati, che hanno portato al raggiungimento della salvezza in poche settimane. In Coppa, invece, il San Gallo è caduto per mano dello Zurigo negli ottavi di finale, dopo uno scontro equilibrato.

Grasshopper: 4

La squadra tigurina, la Juventus di Svizzera”, raramente aveva raggiunto livelli così bassi. La dirigenza, del resto, negli ultimi anni, ha ceduto i giocatori più forti senza quasi mai reintegrarli, incassando 13 milioni di franchi e spendendone, per i rinforzi, uno. Giusto puntare sui giovani: tuttavia, c’è modo e modo. Nel girone d’andata, la compagine di Zurigo è rimasta tutto sommato a galla, vincendo quasi sempre in casa e perdendo in trasferta. Poi, nel ritorno, complice la partenza di alcuni giocatori (tra i quali lo svedese Källström), la squadra ha iniziato a ondeggiare pericolosamente verso il fondo della classifica. Tami (sostituito da Benegger) ha pagato per tutti: il ritorno, per qualche mese, di Dabbur ha poi consentito ai tigurini di raggiungere la salvezza. In Coppa, invece, le Cavallette sono cadute agli ottavi, per mano dello Young Boys, che ha infierito pesantemente, superandoli per 5-0.

Losanna: 6.5

La squadra di Celestini, neopromossa, non solo si è salvata (anche se con qualche difficoltà in più del previsto), ma lo ha anche fatto facendo vedere, in certi momenti, un gioco spumeggiante ed efficace. Poi, dopo la bellissima vittoria casalinga con il Lugano, nel girone d’andata, il black out, durato mesi. In Coppa, i romandi sono usciti ai sedicesimi con una squadra di serie inferiore, come talvolta capita.

Vaduz: 5

La squadra del Principato è retrocessa, e quindi non possiamo attribuirle un voto sufficiente. Tuttavia, ha fatto tutto sommato bene e, soprattutto, ha onorato con dignità il proprio campionato. La relegazione, in fondo, era ampiamente prevista: nessuna sorpresa. Tuttavia, siamo dell’idea che, se si fosse trovato l’accordo con il tecnico Contini sino al termine della stagione, il miracolo sarebbe stato ancora possibile: l’allenatore elvetico ma di origine italiana fu infatti esonerato dopo un clamoroso pareggio contro il Basilea. Come sappiamo, il Vaduz non gioca la Coppa svizzera, ma quella del proprio Paese, contro squadre di dilettanti e semiprofessionistiche: ha vinto, ovviamente, e ripartirà, nella prossima stagione, dalla Challenge e dai preliminari di Europa League.