Home » Premier League 2016/2017 – La TOP 11

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Con la Premier League prosegue il nostro viaggio attraverso i maggiori campionati europei. Dopo i verdetti di fine stagione della scorsa settimana, oggi è la volta della TOP 11 del campionato inglese:

Portiere

David de Gea (Manchester United)

Molto probabilmente sarà il suo ultimo anno in Premier League con la maglia dello United. Sembra imminente, infatti, il trasferimento al Real Madrid. Con il numero 1 spagnolo tra i pali si parte con una garanzia in più, con quella sicurezza che fa bene anche a tutto il reparto difensivo. Le sue mani sono ben salde su tutti e tre i trofei vinti dal Manchester in questa stagione.

Difensori

César Azpilicueta (Chelsea)

Classe 89′. Terzino e all’occorrenza anche centrale. Sotto la guida di Antonio Conte è cresciuto molto in entrambe le fasi e rappresenta un punto cardine della difesa dei Blues. Caratteristica principale dello spagnolo? La continuità di rendimento. Quasi mai in difficoltà con prestazioni sempre abbondantemente oltre la sufficienza. Una sola rete quest’anno in Coppa di Lega.

Marcos Alonso (Chelsea)

C’è voluto il giusto periodo di adattamento al campionato inglese, dopodiché per Marcos Alonso si sono di fatto aperte le porte della corsia laterale sinistra del Chelsea. Conte non ha più potuto fare a meno dell’ex Fiorentina, classe 1990 ed ex cantera del Real Madrid, che ha collezionato ben 26 presenze e 4 reti. Ottimo nella difesa a 4, ancora più devastante come laterale nel 3-5-2. Voluto a tutti i costi da Conte lo scorso agosto, Alonso ha saputo ripagare la fiducia del tecnico italiano meritandosi, secondo la nostra redazione, il primo posto tra i terzini sinistri della Premier League.

David Luiz (Chelsea)

Le sue qualità sono note ma venivano offuscate troppo spesso da disattenzioni difensive clamorose. La forza di Conte è stata quella di trasmettere fiducia in tutto il gruppo soprattutto nel brasiliano ex PSG che ha disputato una signora stagione al fianco di Cahill. 23 presenze totali e un gol in campionato per David Luiz, simbolo di un Chelsea che per l’anno prossimo tornerà alla ribalta anche in Champions League.

Toby Alderweireld (Tottenham)

Insieme con Jan Vertonghen forma la coppia difensiva dell’anno in Inghilterra. Soli 26 gol subiti significano miglior difesa per il Tottenham. Il belga, che ha saltato diverse partite quest’anno per infortuni vari, è uno dei pupilli di Pochettino per l’attenzione della fase difensiva ma anche per la pericolosità sui calci da fermo con i suoi incredibili tempi d’inserimento. 28 anni, ex Atletico Madrid da due stagioni agli Spurs, ha sfruttato la parentesi del Southampton per adattarsi al calcio inglese diventando un pilastro insostituibile della difesa di Pochettino.

Centrocampisti

N’Golo Kante (Chelsea)

“Il 70% del globo terrestre è ricoperto da acqua, il restante è ricoperto da Kante”. E’ la storica frase di Gary Lineker pronunciata l’anno scorso nel corso della stagione favolosa del Leicester campione. Anche se il blu è rimasto più o meno lo stesso, lo stemma del club è cambiato ma Kante è rimasto lo stesso animale da battaglia. Corsa, fisicità e sacrificio. Il prototipo del giocatore perfetto per Antonio Conte e anche quest’anno cardine del centrocampo Blues. In una parola imprescindibile con ben 38 presenze stagionali.

Dele Alli (Tottenham)

50 presenze stagionali, 22 gol in tutte le competizioni di cui 18 in Premier League. Centrocampista offensivo con una tecnica spaventosa e uno straordinario senso del gol sulle orme di Steven Gerrard e Frank Lampard. Seconda bocca di fuoco del Tottenham, dietro Kane, Dele Alli ha un futuro strepitoso davanti. Dovrebbe restare agli Spurs anche perché la sua crescita è direttamente correlata alle possibilità di vittoria del titolo nella prossima stagione per gli uomini di Pochettino. Non si può fare a meno di un giocatore del genere in grado di essere decisivo tanto in fase difensiva quanto e soprattutto in zona gol.

Kevin de Bruyne (Manchester City)

L’errore più grande del Chelsea degli ultimi anni? Kevin de Bruyne. Arrivato nel 2013 a Stamford Bridge non ha brillato, girato poi in prestito al Wolfsburg per poi esplodere letteralmente al City. 41 presenze l’anno scorso, 49 questa stagione sotto la guida di Pep Guardiola. Tecnicamente forte, dotato di un gran tifo, migliorato moltissimo dal punto di vista tattico in entrambe le fasi. Solo 7 i gol messi a segno dal belga classe ’91 ma non lasciatevi condizionare dalla statistica, de Bruyne è davvero una forza della natura per il City e per la Nazionale belga.

Attaccanti

Harry Kane (Tottenham)

Seconda volta di fila capocannoniere della Premier. 25 e poi 29 centri che in stagione, in totale, fanno 35 in 38 presenze. Da incorniciare il campionato di Harry Kane, punta di diamante del Tottenham di Pochettino che ha anche dovuto saltare diverse partite per infortunio. Attaccante moderno, completo, che gioca per la squadra ma che vede la porta come pochi.

Eden Hazard (Chelsea) 

Sul titolo 2017 del Chelsea c’è anche e soprattutto la sua firma a caratteri cubitali. Eden Hazard è stato, a tratti, il trascinatore dei Blues grazie ai suoi gol e alle sue giocate. E’ tornato l’Hazard che conoscevamo prima della parentesi di Mourinho sulla panchina dei londinesi. 17 centri in stagione, tanti gol pesanti in partite cruciali per non parlare degli assist. Il belga ha alzato l’asticella a livelli superiori consentendo così al Chelsea di andare in fuga e rimanere in vetta fino alla vittoria del campionato.

Sadio Mane (Liverpool)

Insieme con Coutinho, Lallana, Firmino, Origi è stato uno dei punti fermi dello scacchiere tattico di Jurgen Klopp. Il senegalese, però, è l’uomo che ha sempre spaccato in due le gare del Liverpool non solo per i gol messi a segno (13 in 29 presenze totali) ma soprattutto per i suoi movimenti terrificanti. Profondità, uno contro uno e imprevedibilità il tutto eseguito alla velocità della luce. Non è un caso che nel periodo della Coppa d’Africa, il Liverpool abbia perso punti preziosi e importanti nei confronti del Chelsea. Giocatore davvero utile.

Allenatore

Antonio Conte (Chelsea)

Non poteva che essere l’ex Juve e Italia il tecnico dell’anno di questa TOP 11. Un manager a tutti gli effetti che ha saputo tirar fuori rabbia e cuore dai suoi giocatori. Ha saputo creare una sorta di tutt’uno con Stamford Bridge per il suo modo di allenare, per le sue esultanze sempre molto coriacee. Dopo i titoli italiani e dopo aver guidato una Nazionale italiana agli Europei con risultati sorprendenti, l’Inghilterra e la Premier hanno scoperto Antonio Conte e il suo modo di lavorare. Difficile che il Chelsea decida di privarsene soprattutto per l’anno nuovo dove ci sarà il grande ritorno da protagonisti in Champions League.