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Allsvenskan: primo bilancio alla sosta estiva

La pausa estiva dell’Allsvenskan, quest’anno, arriva, più o meno, a fine girone d’andata (siamo al 12° turno, ne mancano solo 3 al giro di boa). Insomma, il momento giusto per fare un primo serio bilancio stagionale. L’avevamo scritto alla partenza (non era difficile, e non ci atteggiamo certo a profeti): il Malmö resta favorito e, con il primo posto in graduatoria (anche se a pari punti con il Norrköping, che però ha giocato una partita in più) ha confermato i pronostici. E, del resto, con quell’organico, e quelle potenzialità economiche (che sono la cosa che fa la differenza), non ci si può certo stupire.

Ci sono, però, diversi aspetti da approfondire, in questa pausa, dovendo analizzare il futuro del torneo. Il primo è, sicuramente, il mercato estivo: agenti, procuratori ed emissari delle squadre militanti in tornei di prima fascia, provenienti soprattutto dall’Inghilterra, sono soliti presentarsi in Scandinavia coi portafogli gonfi, a caccia di talenti. Da qui a fine agosto, quindi, gli organici delle squadre potrebbero modificarsi, con tutto ciò che ne conseguirà. Altra questione non di poco conto, saranno i preliminari delle Coppe europee, i quali partiranno a fine luglio, e che vedranno coinvolte Malmö (CL), Norrköping, AIK e Östersunds (in qualità di vincitrice della Svenska Cupen) per l’EL. Casualmente (ma forse no…) a giocare nei preliminari saranno proprio le prime 4 della graduatoria: a significare che, se c’è livellamento di valori, è verso il basso.

Quanto incideranno i preliminari? Due anni fa, il grande dispendio di energie fisiche e mentali, che consentì agli Himmelsblått di accedere alla remuneratissima fase a gironi di CL, finì per essere fatale alla squadra della Scania in Allsvenskan, ridotta, nelle ultime giornate, a fare da spettatrice al duello tra il Göteborg e i rivali Peking (che poi vinsero il titolo). Lo scorso anno, invece, nessuna delle squadre svedesi raggiunse le rispettive fasi a gironi delle competizioni europee (il Norrköping uscì per mano del Rosenborg in CL, mentre il solo Göteborg riuscì a presentarsi al turno dei playoff di EL, dove venne superato dagli azeri del Qarabag). Di sicuro, il Malmö, fuori dalle competizioni europee, godette di un certo vantaggio, fermo restando che, come ben ricordiamo, il torneo venne deciso nelle ultime settimane.

E quest’anno? Per ora, sembra delinearsi il duello della scorsa stagione: Himmelsblått e Peking hanno infatti già ora 6 lunghezze di vantaggio sulle terze e, soprattutto, danno la sensazione (finora) di avere una continuità che le maggiori rivali, invece, non hanno mostrato. Ha fatto bene, secondo noi, oltre al sorprendente Östersunds (quarto in graduatoria, dopo aver vinto la Coppa), l’AIK di Stoccolma: i giallo neri segnano poco, tutto sommato (11 gol contro i 21 del Norrköping e i 20 del Malmö), ma vantano la retroguardia meno battuta del torneo (7 reti subite). Hanno però fallito, finora, l’esame di maturità, uscendo sconfitti, in casa, nello scontro diretto coi campioni in carica: l’aver curato troppo la fase difensiva ha loro impedito di rendersi pericolosi. Inoltre, una distrazione della retroguardia, negli ultimi istanti, ha consentito ai biancocelesti di uscire dalla Friends Arena con l’intera posta.

Ha deluso, finora, il Djurgården, che anche noi avevamo accreditato come una delle possibili protagoniste, sino a poche settimane fa. Gli Järnkaminerna, infatti, sono usciti sconfitti in due delle ultime tre partite giocate, dimostrando di avere ancora molto lavoro da fare per diventare competitivi ad alto livello, nonostante un organico di prim’ordine. Non pervenute, invece, Göteborg ed Elfsborg, perse nella colonna di destra della graduatoria. Forse, potrebbe essere giunta al capolinea l’era del rude Lennartsson sulla panchina dei Blåvitt: staremo a vedere

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Silvano Pulga