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ESCLUSIVA – Dominik Fischnaller: “Contento della scorsa stagione, ma ora contano solo le Olimpiadi. Zöggeler? Vantaggio averlo come d.t”

Immagine tratta dalla Pagina Ufficiale Facebook di Dominik Fischnaller

Inizia oggi una nuova avventura. MondoSportivo.it vi porta alla scoperta dei pensieri e delle impressioni dei componenti della Nazionale Italiana di slittino, alla vigilia della fase preparatoria di una stagione 2017/2018 che vedrà il suo momento culminante a febbraio 2018, in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang. Un’avventura inaugurata dalle parole della punta di diamante della nostra Nazionale: Dominik Fischnaller. Buona lettura.

Ciao Dominik. Innanzitutto, facciamo un bilancio della scorsa stagione. Come la giudichi nel suo complesso?
Direi che sono contento della stagione trascorsa. Certo, è iniziata un po’ così così con un 15/o posto, un 13/o posto, un 11/o posto nelle prime gare. Poi, prima di Natale, è arrivato la prima “top 5” a Whistler e poi le cose sono iniziate ad andare bene a Park City con la vittoria nella sprint e il 3/o posto nella gara classica. Poi, i Mondiali (a Igls, ndr) che sono andati molto bene in quanto ho ottenuto 2 bronzi sia nella sprint che nella gara classica (su 2 discese, ndr) e infine la vittoria nella prova di Coppa del Mondo di Pyeongchang, sulla pista olimpica. Sì, sono molto contento di questa stagione“.

La stagione prossima, oltre alla Coppa del Mondo, prevede il grande appuntamento dei Giochi Olimpici di Pyeongchang, giustappunto. Quanto e in che modo la rassegna a cinque cerchi influenzerà la programmazione della stagione?
Beh, quando in una stagione ci sono le Olimpiadi contano solo le Olimpiadi. Nelle gare di Coppa del Mondo faremo dei test sui materiali per capire quali saranno i migliori per la gara olimpica. Quindi, potrebbe capitare che alcune tappe di Coppa potrebbero non andare bene perché stiamo utilizzando materiali poco indicati. Attenzione, questo non significa che non voglia vincere in Coppa del Mondo. Voglio vincere anche lì, ma l’obiettivo centrale restano i Giochi

A tal proposito, aver vinto la pre-olimpica di Pyeongchang potrebbe aggiungere un pizzico di pressione in più, nel senso che ora tutti si aspettano il risultato alle Olimpiadi?
Direi che non avrò pressione aggiuntiva. Pyeongchang è una pista che mi piace, con la quale ho un buon feeling e so che i miei materiali funzionano. Andrò lì sapendo che posso andare veramente forte. E questa sensazione la proverei anche se alla pre-olimpica fossi arrivato quinto, sesto o decimo“.

Domanda da “profano”: quanto contano effettivamente i materiali per uno slittinista?
Contano tanto. Puoi essere lo slittinista più forte di tutti, ma se hai una slitta che non va non vinci. L’atleta deve essere al top, ma deve esserlo anche il mezzo. Diciamo che il parallelo più immediato è con la Formula 1. Puoi essere un bravo pilota, ma per aggiudicarti la gara devi avere una vettura all’altezza” .

Quando iniziera la preparazione per la prossima stagione?
Ad aprile abbiamo svolto allenamenti specifici sulla forza e ora gli allenatori stanno lavorando sui nuovi materiali (nuovi pattini, ecc…). Li testeremo a settembre in Norvegia, sperando che siano più veloci di quelli dello scorso anno“.

Trasferta in Norvegia. Una situazione “normale” per la Nazionale di slittino, dato che in Italia non vi sono più praticamente piste adatte. Quanto pesa questa situazione?
Sicuramente pesa molto. Non è semplice per noi andare all’estero dove alle volte non hai le condizioni giuste per allenarti. Purtroppo, questa è l’unica soluzione attualmente. Dal punto di vista economico, conviene andare fuori piuttosto che costruire una pista nuova in Italia. Cesana (la pista di Torino 2006, ndr)? Ora è completamente rovinata, praticamente non esiste più“.

Tornando al piano sportivo, mi indichi tre nomi secchi che temi sia per le Olimpiadi che per la Coppa del Mondo?
Tre nomi? Ti faccio quelli del russo Roman Repilov, del tedesco Felix Loch e dell’austriaco Wolfgang Kindl. Saranno loro gli avversari da battere“.

Sei stato dai più indicato come l’erede sportivo di Armin Zöggeler. Questa definizione ti ha pesato e come è cambiato il rapporto con lui, nel passaggio da compagno di squadra a Direttore Tecnico delle Nazionali?
No, questa definizione non mi ha mai pesato. Il rapporto con Armin è uguale come quando lui gareggiava. Per una Nazionale giovane come la nostra, è molto importante confrontarsi con chi sa come si vincono gare di Coppa e medaglie olimpiche. Un vantaggio che gli altri non hanno“.

In conclusione, hai già in mente qualche scommessa da soddisfare nel caso le cose a Pyeongchang, come tutti ci auguriamo, vadano per il verso giusto?
Scommessa particolare? Non so, non penso di farne“.