Alla vigilia dell’ultima giornata di campionato, in Svizzera, crediamo che, al di là di quanto si sia detto e scritto sul Lugano, sul futuro della squadra, dell’allenatore, della società, si debba, almeno adesso, guardare, per un istante, solo il presente. E il presente dice che basta un punto, ai sottocenerini, per entrare in Europa League dalla porta principale. Il club bianconero manca dall’Europa dalla stagione 2001/2002, quando fu eliminato nel secondo turno dei preliminari di Champions League dallo Shakhtar Donetsk. Tre lustri dopo, al termine di innumerevoli traversie, i ticinesi sono padroni del loro destino, con la grande possibilità di raggiungere questo ambitissimo traguardo.
Si va verso un possibile tutto esaurito: e, diciamolo, la squadra se lo merita. Non è stata una stagione facile: il cambio di allenatore alla fine del girone d’andata, le polemiche, certi arbitraggi a volte stucchevoli. Il gruppo, però, è sempre stato saldo. E, al di là delle differenze di vedute con la dirigenza, in alcuni momenti dell’anno, i sostenitori bianconeri sono sempre stati vicino ai loro beniamini, riconoscendone sempre l’impegno, anche nelle settimane meno facili. Certo, non sono mai stati numerosissimi (ultimi nella classifica presenze degli spettatori, finora), a parte le ultime apparizioni: però, di sicuro, lo zoccolo duro dei circa 3.000 sempre presenti, nel bene e nel male, non ha mai negato il sostegno alla compagine luganese. Paradossalmente, qualche fischio isolato si è sentito con l’arrivo degli “occasionali”, attirati dai risultati del girone di ritorno: gli incitamenti, invece, sono stati costanti, in tutta la stagione.
Insomma, venerdì sera sarà giusto, al 90′, tributare, a tutti, un lungo applauso. Si partiva da una salvezza guadagnata all’ultima giornata, da una finale di Coppa svizzera persa, tutto sommato, malamente, dall’addio (non senza polemiche) di Zeman, da una contrazione del budget. L’estate è stata travagliata, con le polemiche sull’allenatore (Manzo) a interim, con la partenza di Mattia Bottani, gli arrivi dall’estero di giocatori sconosciuti al grande pubblico, o dalla Challenge League (Mariani, Golemić, Mihajlović). Alla base di tutto ciò che è accaduto dopo, c’è stata, comunque, la costante del lavoro, dell’impegno, del non mollare anche nei momenti difficili.
Abbiamo visto crescere, in stagione, giocatori i quali, a Luglio dello scorso anno, erano tutto sommato promesse: i tre sopra citati, lo stesso Alioski, che è stato protagonista di un campionato incredibile. Poi Sabbatini, promosso capitano, migliorato e maturato non solo sotto l’aspetto caratteriale, ma anche sotto quello puramente tecnico. L’ex milanista Piccinocchi sta diventando grande e, oltre a essere diventato un vero e proprio metronomo, ha imparato a farsi rispettare in mezzo al campo. Črnigoj ha disputato un bellissimo torneo, soprattutto nel girone di ritorno, quando è stato piazzato come esterno di centrocampo. Sulmoni, in mezzo alla difesa, ha dato sicurezza a una retroguardia piuttosto maltrattata, nella scorsa stagione, ma che quest’anno è stata rinnovata quasi per intero.
In panchina, i senatori (Padalino, Rey, Russo) hanno fornito il loro indispensabile supporto sia negli spogliatoi, sia quando sono stati chiamati a sostituire i titolari. Tutte le altre seconde linee (Vécsei, Rouiller, e Carlinhos sopra tutti) hanno ben figurato. Un discorso a parte merita, inoltre, Mizrachi: l’israeliano, che molti in tribuna stampa avevano indicato come giocatore dai piedi buoni, dopo un inizio di stagione difficile, ha scelto caparbiamente di restare, anche senza il posto da titolare. E, da rincalzo, ha dimostrato che avevano ragione quelli che lo accreditavano come un giocatore con buone possibilità, e margini di crescita.
Insomma, noi ci auguriamo che venerdì sera, a Lugano, i botteghini si ritrovino senza tagliandi da vendere: e che, al 90′, possa scatenarsi una grande festa. La meritano in molti, e adesso è il momento di festeggiare: anche se il presidente non ama questi momenti, perché si pone subito a caccia di nuovi traguardi, speriamo che possa, anche lui, fermarsi un attimo, e godersi la fine di questa stagione. Per pensare, parlare e scrivere del Lugano del futuro, c’è tempo.
AGGIORNAMENTO: riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa dal FC Lugano, relativo alla partita di domani, per tutti coloro che si volessero recare allo stadio:
“Lugano – Lucerna, biglietti a ruba, tribune esaurite, le istruzioni per non rimanere senza
La direzione di FC Lugano comunica che ieri, a ben 48 ore dalla partita, sono andati esauriti tutti i biglietti della tribuna Monte Brè.
Restano a disposizione dei tifosi un migliaio di biglietti per la curva nord e per gli spalti, questi saranno in vendita fino alle ore 12:00 di domani (venerdì) presso i soliti canali:
Al segretariato dello stadio di Cornaredo, questa sera eccezionalmente aperto ad orario continuato fino alle 19;
Presso gli abituali punti vendita ticketcorner (negozi Manor, principali uffici postali e stazioni FFS);
Online su ticketcorner.ch (i biglietti si possono stampare comodamente da casa).
Dopo le 12:00 di domani, i biglietti restanti saranno messi in vendita alle casse nord e a quelle della tribuna principale a partire dalle 18:30 (orario dell’apertura cancelli).
Invitiamo il cortese pubblico ad affluire allo stadio con largo anticipo. Seguirà la festa di fine stagione presso il capannone sul piazzale della tribuna principale.”