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Giro d’Italia 2017, le pagelle dei protagonisti

La centesima edizione del Giro d’Italia è arrivata alla conclusione con la vittoria finale di Tom Dumoulin (Sunweb): intanto su MondoSportivo.it sono pronte ad arrivare le attese pagelle di una delle più importanti competizioni ciclistiche.

Tom Dumoulin (Sunweb): 9,5 – Tiene bene sull’Etna, positiva la sua prova sul Blockhaus dove, salendo col suo passo, è riuscito a essere tra i migliori. Fenomenale nella cronometro di Montefalco, che gli vale il primato in classifica generale. A Oropa consolida la Maglia Rosa, ma perde il proprio vantaggio nelle tappe di Bormio, in cui è frenato da un problema intestinale, e di Piancavallo, in cui non è sembrato brillante come al solito. Bene nell’ultima tappa in linea, in cui sulle ultime salite, salendo col suo passo, perde solo 15”, limitando i danni che potevano essere pesanti. Benissimo nella cronometro finale, che gli vale il primo posto in classifica generale.

Nairo Quintana (Movistar): 7 – Alla prima salita vera, sul Blockhaus, il colombiano fa la differenza. Scalatore puro, è su quelle rampe che da il meglio di se stesso. Ma sulle restanti salite non è riuscito a mettersi in evidenza. Quando ha provato a scattare, è stato sempre ripreso. Forse anche per via della febbre, che nella terza settimana l’ha limitato molto. Il secondo posto non è il risultato che si aspettava, dato che partiva con i favori dei pronostici, ma i diversi chilometri a cronometro lo hanno penalizzato.

Vincenzo Nibali (Bahrein-Merida): 7 – Male nelle salite nelle prime due settimane, in cui ha perso qualcosa dai diretti rivali per la classifica generale. Era atteso al varco nella terza settimana: inizia col botto, vincendo e dando spettacolo a Bormio, mentre nelle tappe successive prova comunque a far qualcosa, rimanendo comunque tra i migliori. Bene nell’ultima cronometro, in cui, per 9”, deve accontentarsi del gradino più basso del podio.

Thibaut Pinot (FDJ): 6,5 – Bene sull’Etna, altrettanto sul Blockhaus. Perde qualcosa a Oropa, mentre anche a Bormio la sua prova non è delle migliori. Nonostante arrivi alla terza settimana un po’ attardato rispetto ai rivali, è tra i pochi a provare qualcosa. E il suo coraggio viene premiato dai secondi guadagnati che l’hanno riportato in corsa per il podio. Vince ad Asiago, in una tappa in cui sembrava in apparente difficoltà ma, anche con la sua grinta, è riuscito a essere il migliore. Peccato per la delusione dell’ultima cronometro, corsa decisamente male: perde secondi preziosi, che gli valgono il quarto posto in classifica generale.

Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin): 7 – Quello di Zakarin è stato un Giro ampiamente sopra le aspettative. Praticamente sempre con i migliori, è stato costante e intraprendente in salita. Quinto posto meritatissimo.

Domenico Pozzovivo (AG2R): 8 – Assente ingiustificato lo scorso anno, sempre presente quest’anno. In salita ha perso poco, peccato per le cronometro dove ha perso abbastanza. Pimpante quando la strada saliva, è quasi sempre stato il primo a rintuzzare i vari attacchi. Il sesto posto in classifica generale è un buon risultato.

Bauke Mollema (Trek-Segafredo): 6 – L’olandese era atteso a una prova di spessore dopo le buone prove offerte al Tour de France. Nonostante le aspettative, non è riuscito a emergere. Rimandato, nonostante la settima piazza conquistata.

Adam Yates (ORICA-Scott): 6,5 – L’obiettivo era la Maglia Bianca, simbolo del primato della classifica dedicato ai giovani. Nonostante qualche difficoltà a causa della caduta sul Blockhaus, si è dimostrato costante in salita. Paga tuttavia la prova mediocre della crono finale, che non gli permette di raggiungere il suo obiettivo.

Bob Jungels (Quick-Step Floors): 7 – In difficoltà nella terza settimana, in salita paga ancora qualcosa dai migliori. Vittoria di classe a Bergamo. Il suo è stato comunque un Giro positivo. Eccezionale la sua interpretazione dei primi giorni di corsa, che lo spinge a vestire subito la Maglia Rosa. E alla fine riesce a conquistare la Maglia Bianca, dopo una cronometro finale corsa egregiamente.

Steven Kruijswijk (Lotto NL-Jumbo): 5 – Dopo l’ottima prova offerta lo scorso anno, l’olandese era chiamato a ripetersi. Lontano dalla forma migliore, non è riuscito a mantenere i livelli dello scorso anno, pagando più di qualcosa in salita. Forse anche a causa della caduta al Tour of Yorkshire, che gli ha causato un serio problema a una costa, con cui ha dovuto convivere in queste settimane. Ulteriori problemi fisici lo hanno costretto al ritiro prima della penultima frazione.

Davide Formolo (Cannondale-Drapac): 6 – Finalmente! Se ne parlava tantissimo gli scorsi anni, ma solo quest’anno è riuscito a essere costante sulle tre settimane. Il decimo posto in classifica generale lascia ben sperare per gli anni futuri.

Tejay Van Garderen (BMC): 4,5 – Due quinti posti al Tour de France, nel 2012 e nel 2014, per il resto in terra transalpina non era riuscito a migliorarsi. In questa edizione del Giro era chiamato a curare la classifica generale, ma sin dalle prime salite è risultato chiaro che l’obiettivo dello statunitense non era alla portata, nonostante la predisposizione per le prove contro il tempo che gli avrebbe permesso di lottare per il podio. La vittoria di tappa a Ortisei non riscatta un’opaco Giro d’Italia, senza dimenticare la prova mediocre della cronometro di Montefalco.

Pierre Rolland (Cannondale-Drapac): 5,5 – Anche il francese era chiamato a curare la classifica generale. Qualcosa però è andato storto. Nonostante ciò, ha provato sin da subito a mettersi in evidenza. Spesso in fuga, in particolare nella terza settimana è riuscito a dare il meglio di se risultando tra i più brillanti, andando a vincere sul traguardo di Canazei.

Mikel Landa (Team Sky): 8 – Era uno dei capitani del Team Sky, che si presentava al via come una delle squadre più attrezzate. Bene sull’Etna, ma è sull’Blockhaus che è successo l’imponderabile, con quella clamorosa caduta che lo ha costretto a perdere tantissimi minuti. Uscito di classifica dopo la prima settimana, è riuscito a rimettersi in gioco conquistando la Maglia Azzurra, simbolo del primato della classifica riservata agli scalatori. Spesso in fuga, ha collezionato diversi piazzamenti e un meritatissimo successo a Piancavallo.

Geraint Thomas (Team Sky): sv – Bene sull’Etna, stoico sul Blockhaus. La clamorosa caduta che lo ha visto coinvolto lo ha costretto al ritiro dopo una sola settimana. Peccato aver perso così un possibile protagonista.

Alberto Rui Costa (UAE): 6 – L’obiettivo era la vittoria di tappa. Il portoghese ci ha provato diverse volte, andando in fuga, ma ha dovuto accontentarsi solo di alcuni piazzamenti. Comunque sufficiente il suo Giro, in cui, a modo suo, è riuscito a mettersi in evidenza.

Fernando Gaviria (Quick-Step Floors): 9 – Il colombiano è stato il re delle volate. Impetuoso, fenomenale: i quattro successi di tappa gli permettono di conquistare la Maglia Ciclamino, simbolo del primato della classifica a punti.

André Greipel (Lotto Soudal): 5,5 – Il tedesco parte bene, vincendo la prima volata. Anziché crescere, il suo rendimento decresce, tanto che nelle successive volate non è riuscito nemmeno a ottenere dei piazzamenti. Da un velocista del suo calibro, ci si attendeva sicuramente di più.

Caleb Ewan (ORICA-Scott): 6,5 – Vince in volata ad Alberobello. Tra i velocisti è tra quelli più in palla, ma l’inesperienza e anche la sfortuna gli impediscono di cogliere ulteriori successi.