Lugano, un ultimo sforzo per regalarsi un sogno
A Lugano, ormai, è tradizione (scaramanzia? Chissà) che Tramezzani non parli con la stampa. Così, ieri, sono stati Rey e Sadiku a incontrare i giornalisti: la sconfitta del Sion nella finale di Coppa svizzera apre, infatti, nuovi scenari per i bianconeri, particolarmente stimolanti: mantenere il terzo posto varrebbe, infatti, la conquista dell’accesso alla fase a gironi di Europa League.
Sorrisi da parte di tutti, insomma. Certo, Sadiku è un po’ dispiaciuto di lasciare Lugano: “Qua sto bene, è la mia seconda casa, ma mi rendo conto dell’importanza dell’aspetto economico: deciderà la dirigenza. Sono felice di come sono andate le cose, e di lasciare un gruppo migliore di come l’avevo trovato, non solo per la posizione in classifica, ma per la crescita dei singoli. Alioski? Certo, la sua assenza ci complica un po’ le cose. Per me Gianni è fondamentale, insieme ci troviamo a occhi chiusi, ma sono certo che faremo bene lo stesso: ci sono Junior e Mizrachi che si sono disimpegnati con abilità, quando sono stati schierati. Pressione? Lo spogliatoio è tranquillo, siamo consapevoli che non sarà facile, ma sappiamo di avere le risorse per giocare un’ottima partita.”
Antoine Rey, losannese, è in Ticino ormai dal 2010: “Dividerei questi anni tra l’era Preziosi e il passaggio del Lugano alla dirigenza attuale. Pur non riuscendo a salire in Super League, facevamo dei risultati importanti. Poi, con Renzetti, dopo il secondo posto dietro al Vaduz, abbiamo ottenuto la promozione in SL, la salvezza con la finale di Coppa, e adesso siamo alle soglie di un traguardo prestigioso, che potrebbe portarci in Europa direttamente: una crescita continua. Anche io, che non sono più giovanissimo, vedo il mio percorso calcistico ancora in crescita.”
Il biondo centrocampista ha poi proseguito: “Pressioni? A prescindere dall’avversaria, tutto quello che è arrivato dopo la salvezza, che era l’obiettivo stagionale, è in più, con ciò che ne consegue: vivo la situazione come uno stimolo, più che un fattore di pressione. Troveremo un’avversaria che vorrà festeggiare nel modo migliore una meritatissima salvezza, indipendentemente dalle voci che danno Celestini in partenza per la Francia: no, non sarà una partita facile. Tra l’altro, hanno ottenuto l’ultima vittoria in casa contro di noi, e sono all’ultima gara davanti al loro pubblico: uno stimolo in più per fare bene.”