Allsvenskan: il “matchfixningförsök” (le partite truccate) tiene ancora banco
L’eco del rinvio, per rischio scommesse, della partita tra Göteborg e AIK non si è ancora spento. Al di là della presa d’atto del fatto oggettivo che il sistema abbia sviluppato anticorpi validi (tutti hanno preso atto del fatto che il giocatore preso di mira dai truffatori si sia rivolto alle autorità, per tutelare se stesso e la società di appartenenza), la domanda che si fanno oggi appassionati e addetti ai lavori è una sola: si tratta della prima volta? Oppure ci sono stati dei casi nei quali l’“affare” è andato in porto, all’insaputa del grande pubblico? Per l’Allsvenskan la paura, oggi, è la perdita di credibilità. E, con questa, un brusco ridimensionamento del movimento calcistico professionale: immaginiamoci cosa sarebbe il calcio senza l’attenzione del grande pubblico e quella, conseguente, dei media e, soprattutto, degli sponsor. Insomma, il rischio è reale.
A tale proposito, la Svensk Elitfotboll ha fatto subito circolare diversi comunicati stampa ai media accreditati, nei quali è stato sottolineato, soprattutto, il ruolo dell’organizzazione nella prevenzione del fenomeno. “La denuncia fatta dal giocatore dell’AIK, la gestione del caso da parte della società di Stoccolma, è frutto anche della formazione preventiva che abbiamo fatto, presso tutte le società associate alla Lega svedese del calcio d’élite, già dal 2016. Il sistema ha funzionato, e la scelta di sospendere la partita la logica conseguenza” ha detto Andreas Jerat , addetto stampa della Svenska Spel.
Lennart Käll, CEO della Svensk Elitfotboll, insiste sul valore del lavoro di prevenzione: “In autunno e in primavera, l’ex giocatore professionista Anders Wikström ha incontrato tutti i club di Allsvenskan e Superettan, nell’ambito di un progetto congiunto tra la SvFF e la Svensk Elitfotboll, dove Anders ha insegnato ai giocatori di individuare i segnali del matchfixning e a chi rivolgersi se vengono avvicinati da persone che chiedono loro di truccare le partite. La visita didattica è stata importante e apprezzata dai giocatori, a dimostrazione che la prevenzione è molto importante per contrastare questo fenomeno.”
Il senso della comunicazione è univoco: quanto avvenuto in settimana è la prova che i tentativi di combinare le partite sono arrivati, in Svezia, anche al massimo livello. Tuttavia, al sistema sono stati iniettati numerosi anticorpi, anche con la collaborazione della società di scommesse legali Svenska Spel. Non esiste certezza che qualche tentativo sia andato, invece, a buon fine, soprattutto nelle serie inferiori: il controllo della situazione al 100% è, purtroppo, impossibile. Però, è indubbio che questa volta, in fase preventiva, tutto abbia funzionato: e, alla fine, si tratta dell’unica cosa positiva di quanto accaduto.
Ciò che si augurano i vertici del movimento calcistico svedese è che, alla lunga, il lavoro di prevenzione possa soffocare questo fenomeno odioso che, purtroppo, ben conosciamo anche alle nostre latitudini. Il calcio deve sopravvivere, integro e credibile, e fare contenti i milioni di appassionati (nella foto, un annuncio della tifoseria prima del derby di Stoccolma) che ogni settimana trepidano per i loro beniamini, qui come altrove.