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Allsvenskan: tanto equilibrio, ma il Malmö è in un’altra dimensione

L’Allsvenskan sta arrivando al momento della tradizionale sosta di Midsommar: il turno infrasettimanale (ieri l’anticipo, con la vittoria facile del Norrköping contro il Kalmar per 2-0), che vedrà impegnate, stasera, otto squadre, sancirà la 9/a giornata del massimo campionato svedese. Siamo, quindi, pressappoco, a un terzo del cammino. Non ci ergeremo però a profeti, rivendicando l’esattezza dei nostri pronostici, scrivendo che il Malmö sta confermando i medesimi, che lo davano favorito per la vittoria finale. 6 punti di vantaggio sulle seconde (3 sul Norrköping, che però ha una partita in più) dopo solo 8 partite, sono un bilancio abbastanza chiaro e inequivocabile.

Quello che però ha veramente impressionato, è stata la grinta e la dimostrazione di forza messa in campo dagli Himmelsblått nell’ultima sfida, disputata contro l’Östersund, vincitore della Svenska Cupen, e squadra insidiosissima. La classica giornata storta: domini la partita, esalti le qualità del portiere avversario, fai collezione di legni. Poi uno dei tuoi perde la testa, e resti in inferiorità numerica. Nonostante questo, vai meritatamente in vantaggio nella ripresa. Ma la giornata è storta, lo abbiamo detto: i tuoi avversari trovano il pari a 10’ dal termine, con un’invenzione di uno dei loro pezzi migliori.

La partita si fa nervosa, uno dei tuoi si fa espellere con un intervento da codice penale a 5’ dalla fine, ne nasce una mezza rissa, va fuori anche uno dei loro: il pari, in fondo, ci può stare. E invece no, perché qua esce il carattere della squadra di razza, che azzanna alla gola gli avversari sino all’ultimo respiro: e di ultimo fiato si può legittimamente parlare, quando ti inventi un gol al 5’ di recupero, dopo una gara del genere, in 9 contro 10. Ecco, signori: questo è il Malmö 2017. Non solo una squadra che gioca di fioretto, in nome di individualità superiori alla media delle avversarie, ma un gruppo di giocatori disposti anche a menare fendenti con la sciabola, e ad affrontare senza paura i tacchetti roventi, se necessario anche picchiando più forte: francamente, difficile vedere chi potrebbe riuscire a superarli.

Dietro, l’equilibrio è davvero notevole: il Norrköping, le tre stoccolmesi, l’Häcken e il sorprendente Sirius sono racchiuse in un fazzoletto di punti, mentre le altre due grandi tradizionali (Göteborg ed Elfsborg) annaspano nella colonna di destra della graduatoria. In Svezia, però, bastano tre vittorie consecutive per riportarti nella parte alta della classifica, e il campionato è ancora lungo. Tuttavia, la sensazione è che, a essere in palio, sia solo un onorevole secondo posto. Unica incognita: la Champions League. I campioni svedesi non fanno mistero di puntare alla qualificazione nella fase a gironi, e questo potrebbe portare via loro (come due stagioni fa) risorse fisiche ed energie mentali.

Ecco, a quel punto, qualcuno potrebbe approfittarne. Tra le inseguitrici, ci piace molto il Djurgården dei “senatori”. Partiti non benissimo (eliminati in Svenska Cupen nella fase a gironi, qualche passaggio a vuoto a inizio torneo), gli Järnkaminerna hanno trovato (grazie anche a un tecnico di razza, grande conoscitore del calcio svedese, il vulcanico Ozkan Melkemichel) un equilibrio e una quadratura che li mettono, secondo noi, un gradino sopra le altre. Certo, anche gli ex campioni del Norrköping stanno facendo bene: però, forse, almeno finora, manca a loro ancora qualcosa. Lo scontro diretto, tra la squadra di Isaksson e dell’ex GCZ Källström e la corazzata di Scania, avrà luogo a Stoccolma piuttosto avanti, in agosto, dopo la sosta e, soprattutto, a ridosso dei preliminari di Champions: vedremo, a quel punto, come andranno le cose, e dove si troveranno le protagoniste. Per adesso, segnatevi la data: ne parleremo più avanti.