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Lugano, Tramezzani: “Troveremo avversari motivati”

Un Paolo Tramezzani concentrato e motivato, quello che ha incontrato la stampa, in tarda mattinata, prima dell’allenamento di rifinitura della squadra in vista dell’importante trasferta a Sion, contro i biancorossi terzi in classifica, e avanti di una sola lunghezza. I padroni di casa, finalisti in Coppa svizzera, hanno preparato la sfida in ritiro: la scelta è stata del presidente Constantin, dopo le ultime deludenti prestazioni. I ticinesi vanno al Tourbillon al completo, a parte lo squalificato Armando Sadiku.

“Andiamo a giocare questa partita con lo spirito positivo che ha caratterizzato le ultime settimane. Sono sereno e tranquillo, i ragazzi sono pronti, ci stanno mettendo la testa nel modo giusto, con la giusta consapevolezza dell’importanza di queste ultime 5 partite. Sappiamo di essere dove siamo per meriti nostri. Il Sion è un avversario forte, con un ottimo organico, e molto difficile da affrontare quando è in giornata. Ora sono feriti, vorranno dimostrare di potersi guadagnare il terzo posto. Con Salatić fuori, avremo meno riferimenti da parte loro, saranno più imprevedibili: i ragazzi dovranno essere bravi. Con Armando fuori, ho già deciso che giocherà Carlinhos. È un ragazzo che ha mantenuto la serenità anche quando ha avuto meno spazi, si è sempre fatto trovare pronto, ha fatto molto bene quando l’ho fatto giocare. È molto solare e sa farsi voler bene””.

“Non faccio calcoli sul risultato della finale di Coppa. Siamo concentrati per fare bene in queste ultime cinque gare. Vedere gente contenta, sapere che domani ci seguiranno in tanti, è una situazione veramente molto  gratificante per chi fa questo lavoro, e per i ragazzi. Vedo anche che la società si è già mossa per valutare come poter potenziare questa squadra, indipendentemente dalle partenze a fine stagione e da quello che raggiungeremo. Sarà importante chiudere bene. Questa volata finale la ritengo importante anche per capire meglio  che campionato potremo fare l’anno prossimo, se dovremo lottare per restare in Super League e basta, o se possiamo dire la nostra. Non so dove saremmo se fossi arrivato a giugno, non è detto che le cose avrebbero potuto andare anche peggio. Penso di essere arrivato al momento giusto. A giugno e a settembre non ero pronto a lasciare l’Albania: per me, essere arrivato nel girone di ritorno è stata la cosa migliore.”