Estero

Il Lugano, ormai, è diventato adulto

Intendiamoci: è ormai da diverse giornate che il Lugano guidato da Paolo Tramezzani sta facendo molto bene. Di conseguenza, non è che la partita di ieri abbia mostrato una squadra troppo diversa da quella che è scesa in campo nelle ultime settimane. Tuttavia, a Cornaredo, si è svolta una sorta di prova di maturità, superata a pieni voti da squadra, allenatore e ambiente.

Giocare con il Basilea non è mai semplice. Poi, naturalmente, i renani sono uomini, e non robot: quindi, talvolta, hanno avuto qualche passaggio a vuoto, come dimostra quanto fatto durante l’anno. Ieri, invece, la squadra rossoblù, per quanto Fischer abbia schierato qualche seconda linea, vuoi per scelta tecnica legata ai prossimi impegni (c’è una finale di Coppa svizzera che incombe, e qua ci tengono parecchio), vuoi per problemi legati a infortuni e squalifiche, ha giocato davvero bene. Probabilmente in ottica finale col Sion, il tecnico svizzero tedesco ieri ha adottato una tattica aggressiva, con pressing a tutto campo, corsa e determinazione: certo, era l’unico modo per mettere in difficoltà i ticinesi, e c’è riuscito in pieno.

L’infortunio a Črnigoj, subito dopo aver subito il gol, poteva essere un problema non da poco. E qua si è vista la capacità di Tramezzani di saper cambiare in corsa: l’allenatore ha inserito Carlinhos, disponendo poi la squadra in un inedito 4-2-3-1, in modo da infoltire il centrocampo, sempre mantenendo però la capacità di ripartire da dietro con due giocatori veloci (il brasiliano e Alioski), con Sadiku davanti pronto a colpire. I bianconeri hanno avuto anche fortuna, vista la svista arbitrale sulla rete di Steffen (annullata per fuorigioco inesistente).

Tuttavia, nella ripresa, dopo aver subito il secondo gol dai renani, il Lugano ha mostrato tutto il suo carattere e la sua voglia. Il rischio, infatti, era quello di crollare, come in altre occasioni precedenti (Sion e le due trasferte a Basilea). I sottocenerini, invece, spinti da un grande pubblico, c’hanno creduto e, dopo aver ottenuto il pareggio grazie a una bellissima combinazione Sabbatini (lancio al millimetro dalla tre quarti)-Mariani-Sadiku, lo hanno difeso in 10 contro 11, mostrando maggiore freschezza, e rischiando addirittura di andare a vincere, con un contropiede non sfruttato a dovere (ma non era facile) da Carlinhos. Ecco, questa è la chiave di volta: la squadra ha acquisito una mentalità adulta, da massima serie. Certo, c’è stato un po’ di timore all’inizio (ma, dall’altra parte, c’era una compagine partita davvero fortissimo): ma dopo, i bianconeri hanno giocato per fare risultato. E si sa: se giochi a calcio con il Basilea, senza nasconderti, rischi di ottenere gloria e punti, come hanno dimostrato in passato Thun e Vaduz.

Sabato prossimo, il Lugano è atteso in Vallese dal Sion, in quello che ormai, classifica alla mano, è uno scontro diretto per l’ultimo gradino del podio in campionato. Intendiamoci: sarà durissima. La squadra di Constantin è sotto pressione: l’obbiettivo è la Coppa svizzera (finale il 25 di questo mese, giorno dell’Ascensione e festivo nel Paese elvetico), ma il vulcanico presidente dei biancorossi vuole il terzo posto che gli garantirebbe, anche in caso di sconfitta, l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League. Due mesi fa, era una partita a pronostico chiuso: all’andata, per dire, finì 5-1, in quella che rimane la sconfitta più pesante della stagione per i ticinesi.

Tramezzani dovrà sicuramente fare a meno del bomber Sadiku, che sarà squalificato. Tuttavia, in altre occasioni, ha dimostrato di poter rinunciare alcuni uomini chiave, come a Lucerna, quando furono proprio i rincalzi (l’israeliano Mizrachi e Carlinhos) a confezionare la vittoria per la squadra bianconera. Il tecnico, ormai, ha preso in mano spogliatoio e ambiente: le polemiche delle scorse settimane sono state accantonate, e anche il pubblico, ieri, ha risposto alla grande.

Mancano cinque partite alla fine: due in trasferta nella Svizzera romanda (Sion e Losanna) e tre in casa (San Gallo, Vaduz e Lucerna all’ultima giornata). Due saranno scontri diretti (sabato a Sion e il 2 giugno con il Lucerna). Insomma, la possibilità di ottenere un grande risultato c’è, anche se bisogna sempre ricordare da dove si è partiti a febbraio. Comunque vada alla fine (nel calcio vinci o perdi anche per gli episodi), Tramezzani, Renzetti e il Lugano hanno raggiunto un grande traguardo: un salto in avanti in termine di mentalità e di maturità. Poi ci sarà da programmare il futuro, con tanti nomi importanti in partenza: però, lasciamo godere alla gente di Cornaredo il presente. Dopo lo spettacolo che ha offerto ieri, se lo merita.