Al termine di Alessandria-Pontedera, conclusa sul punteggio di 2-1, in sala stampa si è presentato il tecnico dell’Alessandria, Bepi Pillon. L’atmosfera non è delle migliori, è di quelle di sconcerto e delusione, di quelle che non si comprendono se non si ama il calcio e se non si capisce quanto possa far male per i tifosi accarezzare il sogno della Serie B e vederlo sfumare a 3′ minuti dalla conclusione di una partita.
“Dobbiamo guardare avanti, pensare che abbiamo una seconda possibilità, riprendere fiducia“. Sono queste le prime parole di Pillon in sala stampa ed esse suonano come un incoraggiamento ai propri calciatori. Il tecnico dei grigi si mostra fiducioso nei playoff perchè, dice, “possiamo dire la nostra“. Sul mancato tifo e sulle contestazioni Pillon afferma di sentirsi dispiaciuto perché “ho visto gente negli spogliatoi piangere perché ci tengono al campionato e alla maglia“. Il tecnico prosegue: “Accettiamo la contestazione ma dobbiamo guardare avanti e andare avanti a testa alta. I ragazzi lavorano duro e fanno quello che devono fare per cui su questo piano non posso dirli niente“. In vista dei playoff, spiega Pillon, “abbiamo 15 giorni per prepararci, dobbiamo concentrarci e non lasciarci prendere dalle emozioni e dalle ansie. Dobbiamo fare il massimo per raggiungere questo obiettivo“. Il tecnico ammette di non aver pensato fino all’ultimo ai playoff “perché ci ho creduto e per questo mi sono sentito dare del pazzo“.
Ritornando al tema dei tifosi Pillon spiega: “Ho provato a dire ai tifosi di starci vicino, ma non posso e non voglio forzare nessuno“. “Ai playoff sono tutte partite diverse per cui tutte le squadre sono da temere. Vogliamo e dobbiamo arrivare in finale“. Riguardo la crisi che ha coinvolto l’Alessandria in tutto il girone di ritorno Pillon preferisce “non parlare del passato ma guardare al futuro“, tuttavia il tecnico ammette che ci sia una cattiva gestione del vantaggio in quanto bisognerebbe cercare di raddoppiare senza limitarsi a gestire palla perché poi gli avversari pareggiano.