Il repeat della Final Four 2015, il duello Wall-Thomas e King James al varco
Maggio 2017 o Maggio 2015? Per la definizione delle partecipanti alla Final Four non ci sono differenze. CSKA Mosca e Fenerbahce per prime, ovvero le finaliste di Madrid, Real e Olympiacos qualche giorno dopo, e qui bisogna andare avanti di un anno. La sostanza non cambia, perché stavolta sembra veramente un terno al lotto definire chi parte con il favore dei pronostici. I russi vogliono il back-to-back, i turchi vogliono evitare che il detto “non c’è due senza tre” li veda protagonisti dalla parte sbagliata, il Real vuole ricordare Madrid 2015 bissando l’impresa e l’Olympiacos agirà da outsider, pronto a rovinare i piani a tutti.
Se l’ultimo pass disponibile l’avesse ottenuto l’Efes di Velimir Perasovic, nessuno avrebbe avuto da ridire, dato che il gioco espresso da Derrick Brown e compagni ha stupito tutti, soprattutto per ciò che concerne la parte conclusiva della regular season, a cui si aggiungono i playoff.
Si tratterà anche dell’ultima Final Four del Chapu Nocioni, assoluto protagonista nell’edizione del 2015 e arrivato ora a fine corsa, con la possibilità di salire per un’altra volta sul tetto d’Europa.
Oltreoceano, tiene banco la meravigliosa sfida tra Celtics e Wizards, ma soprattutto il duello tra Isaiah Thomas e John Wall, con il primo che sta mettendo insieme prove quasi commoventi. In gara-1 ha perso un dente. In gara-2, la sorella, scomparsa poco prima dell’inizio dei playoff, avrebbe compiuto 23 anni. Lui, nonostante tutto, ha sfoderato prestazioni da fenomeno assoluto. Oltre la stazza fisica, oltre le condizioni avverse. Il derby del Texas si sta rivelando, com’era giusto aspettarsi alla vigilia, di altissimo livello. James Harden sta dimostrando, con i fatti, perché il titolo di MVP dovrebbe essergli conferito. Dall’altra parte, Kawhi Leonard continua a deliziare gli amanti del Gioco con un rendimento straordinario. E poi, a convincere tutti, c’è sempre King James. Come nei videogiochi di lotta uno-contro-uno, alla fine per vincere è necessario sconfiggere il personaggio finale. Una sorta di “mostro”.
In NBA, il mostro finale, da diversi anni, risponde ad un nome. LeBron Raymone James.