La Swiss Football League, tramite comunicato stampa inviato ai media accreditati, e pubblicato sul sito ufficiale, ha confermato il termine della prima fase dell’istruttoria per la concessione delle licenze sportive per disputare, nella prossima stagione, i campionati professionistici. Tutte promosse le squadre della serie maggiore; nella categoria cadetta, invece, sono state rimandate tre società: il Wholen, il Le Mont e i ticinesi del Chiasso. In caso di promozione, potranno disputare la Challenge League il Kriens, lo Stade Nyonnais e il Rapperswil-Jona.
Ma la notizia bomba è arrivata dopo il comunicato ufficiale. Il presidente dei romandi Serge Duperret ha infatti rilasciato un’intervista a Le Matin, importante quotidiano della Svizzera francese, su questo argomento. “Sono stanco di lottare, ogni anno ci troviamo costretti a ottenere la licenza in seconda istanza. Questa volta, però, non lo faremo”. è stato lo sfogo del massimo dirigente. Questo significa che il Le Mont non giocherà nella serie cadetta, anche se (come appare probabile) guadagnasse la salvezza sul campo.
Il bersaglio di Duperret sono i sangallesi del Wil, alle prese da tempo con pesanti problemi economici, che hanno invece ottenuto la licenza. “Noi abbiamo sempre pagato tutti gli stipendi regolarmente. Al contrario di altri, noi cominciamo una stagione con la certezza di arrivare sino in fondo, e senza firmare contratti con ingaggi che poi non potremo onorare. Loro hanno ricevuto il permesso in prima istanza, con tutto ciò che è successo in questa stagione, e credo sia ingiusto. Hanno ridotto gli ingaggi del 75%, ma hanno ottenuto immediatamente la licenza… Per continuare, servono 2,5 milioni di franchi, e non li abbiamo.”
La decisione, certo, non aiuta la credibilità del calcio svizzero. Tuttavia, a Chiasso è stata accolta con sollievo, vista la situazione di classifica della compagine ticinese. Però, prima di esultare, bisognerà ottenere, a propria volta, la licenza: fatto non scontato, viste le difficoltà e le traversie, in questa stagione, della compagine Momò.
Nella serie maggiore, invece, nessun problema per le società attualmente iscritte al massimo campionato di calcio elvetico. Euforia, in particolare, in via Trevano, a Lugano, dove la società bianconera ha sottolineato l’ottenimento della licenza sportiva con un comunicato stampa, anche piuttosto critico nei confronti della municipalità luganese: “(…) La SFL ha infatti comunicato ai bianconeri l’ottenimento della licenza I per la stagione 2017/2018: questo significa che FC Lugano potrà continuare anche il prossimo anno a disputare il campionato di Super League ed eventuali competizioni europee. La soddisfazione è enorme, in quanto per l’ennesima volta viene dimostrata la professionalità dell’apparato amministrativo della società e, soprattutto, la capacità della stessa di far fronte agli impegni, con grande serietà e puntualità.”
“Per quanto riguarda i criteri infrastrutturali, la società ha tempo fino all’inizio della stagione 2017/2018 per completare la costruzione delle reti di protezione contro il lancio di oggetti davanti agli spalti nord e sud. In tal senso i lavori proseguono a stretto ritmo, in collaborazione con il Dicastero Sport della Città di Lugano. Più preoccupante il capitolo nuovo stadio in prospettiva futura. La SFL, nella propria decisione, ha nuovamente ribadito che nessuna autorizzazione eccezionale verrà rilasciata dopo la stagione 2020/21. Questo significa che il termine ultimo e imprescindibile per inaugurare il nuovo stadio è fissato per il 30 giugno 2021.
Occorrerà che il mondo politico e l’opinione pubblica siano sempre più consapevoli che un non rispetto di questi termini porterebbe inevitabilmente il calcio ticinese a essere cancellato dalla mappa svizzera del calcio di massimo livello, con gravi conseguenze sia per l’azionista, che tanto ha investito in questo progetto, sia in termini d’immagine e di posti di lavoro, per la città e il cantone.”