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A volte ritornano: il Foggia e quei playoff sfortunati

Dopo un tuffo nella storia del Venezia, la nostra rubrica sulle neo promosse in Serie B prosegue con il Foggia. La formazione rossonera ha infatti conquistato l’agognata meta ieri pomeriggio pareggiando contro il Fondi per 2-2 ottenendo la promozione con due giornate di anticipo.

La storia recente del Foggia è caratterizzata da un brutto rapporto con i playoff, ma negli ultimi anni i Satanelli hanno affrontato anche una crisi societaria che costrinse i rossoneri a ripartire dalla Terza Categoria e contemporaneamente permise la fondazione di una seconda squadra della città. La neonata Associazione Calcistica Dilettantistica Foggia Calcio (A.C.D. Foggia Calcio) parte dalla Serie D, raggiunge subito il professionismo, eredita storia e marchio della storica società ormai fallita e conquista prima la Coppa Italia Lega Pro (2015/2016) e poi la tanto attesa Serie B.

Il Foggia Calcio nasce ufficialmente nel 1920 con la fusione di tre associazioni sportive nello Sporting Club Foggia. La squadra fa la prima delle sue 13 apparizioni nella massima serie nel 1923. La permanenza ai vertici del panorama calcistico nazionale è effimera, ma il Foggia ritorna in Prima Divisione nella stagione 1925/1926 dopo aver vinto lo spareggio con il Lecce in campo neutro a Bari. Ancora una volta i rossoneri chiudono il girone pugliese all’ultimo posto retrocedendo di categoria e abbandonando la massima serie.

Nel 1946 i Satanelli ritornano in Serie B dopo 10 anni. In breve però, il Foggia sprofonda in IV Serie, ma nel 1958, un’ulteriore fusione e la nuova denominazione di Unione Sportiva Foggia & Incedit sono di buon auspicio perché nel giro di pochi anni giungono due successi in Serie C ( 1959/1960 e 1961/1962) intervallati da una parentesi nella serie cadetta.

Con Oronzo Pugliese ha inizio un ciclo che vedrà il Foggia altalenare tra Serie A e Serie B tra il 1964 e il 1979. Alla guida di Pugliese infatti, i rossoneri riescono a conquistare una storica promozione in Serie A al termine della stagione 1963/1964: dopo un avvio poco entusiasmante, il Foggia inanella una serie di ventiquattro risultati utili consecutivi eguagliando il record di imbattibilità del Grande Torino. I Satanelli concludono la stagione al terzo posto, con un punto di vantaggio sul Padova, guadagnando l’accesso alla massima serie.

Il Foggia trascorre la maggior parte degli anni ’80 in Serie C, bastano però solo 2 stagioni in Serie B per ottenere un’altra promozione nel massimo campionato: nel 1989, al ritorno in B, alla guida del Foggia si rivede infatti Zdenêk Zeman, tecnico boemo con un breve passato in rossonero. Ha inizio il secondo ciclo di maggior prestigio per la squadra pugliese conosciuto come “Zemanlandia“. Dopo una prima stagione conclusa all’ottavo posto, il Foggia accede in Serie A vincendo il campionato nel 1991 grazie agli allenamenti di Zeman, al suo gioco offensivo e al trio composto da Francesco “Ciccio” Baiano, Roberto Rambaudi e Giuseppe Signori (48 reti in totale di cui 22 del solo Baiano). Al termine del campionato i rossoneri possono vantare il miglior attacco con 67 reti e la migliore differenza reti (+31) oltre a 6 punti di vantaggio sulla seconda (Verona).

Il ritorno in Serie A è sorprendente per il Foggia, che mantiene le pedine più importanti, Zeman compreso, e rinforza la rosa con stranieri quali il centrocampista rumeno Dan Petrescu, e i russi Igor’ Šalimov (centrocampista) e Igor’ Kolyvanov (attaccante). Le 3 stagioni in Serie A alla guida di Zeman sono caratterizzate da un gioco spettacolare e da partite ricche di reti. Il Foggia conclude per due stagioni (1991/1992 e 1993/1994) il campionato al nono posto ottenendo il miglior piazzamento in Serie A e sfiorando la qualificazione alla Coppa UEFA. Tuttavia la cessione di calciatori cardine, l’addio di Zeman (approdato alla Lazio) e la concorrenza di squadre più illustri decretano la retrocessione in Serie B nel 1994/1995 dopo l’ultima apparizione nella massima serie.

Il passo dai fasti della Serie A all’anonimato della Serie C2 è breve. Prima del 2000 infatti i rossoneri si vedono trascinati nella quarta serie del panorama calcistico nazionale dal quale emergono con fatica al termine della stagione 2002/2003. Dopo 3 stagioni buie in Serie C1, terminate a metà classifica e segnate da una profonda crisi societaria, il 2006/2007 sembra essere l’annata della svolta: il Foggia, trascinato da Salgado, Shala e Mastronunzio si aggiudica la Coppa Italia Serie C per la prima volta battendo il Cuneo in un doppio confronto. I rossoneri guadagnano anche l’accesso ai playoff in virtù del quarto posto e dopo aver eliminato la Cavese approdano in finale contro l’Avellino. La partita di andata in Puglia termina per 1-0 in favore dei rossoneri grazie alla rete di Salgado; il ritorno sembra volgere in favore dei pugliesi: è il 90′ e il Foggia è a un soffio dalla Serie B, ma a spegnere l’entusiasmo dei Satanelli ci pensa il neo entrato Rivaldo che dalla distanza sigla la rete che porta ai supplementari, il Foggia subisce il crollo psicologico ed è affossata dalle reti di Evacuo e Biancolino. La sconfitta apre un ciclo sfortunato che negli anni successivi vedrà sempre i rossoneri sfumare le promozioni agli spareggi.

La stagione successiva (2007/2008) il Foggia è determinato a conquistare la promozione, il quinto posto consente l’accesso ai playoff che vedono i rossoneri avversi alla Cremonese. Dopo il pareggio dell’andata a reti bianche, la Cremonese ospita il Foggia che trova il vantaggio allo scadere del primo tempo forte della superiorità numerica, la rete di Temelin però decreta ancora una volta un finale amaro per il Foggia, che esce invitto dallo “Zini” ma è eliminato dai playoff. Il 2008/2009 è la fotocopia della stagione precedente: quinto posto ed eliminazione al primo turno dei playoff dopo un doppio pareggio contro il Benevento (0-0 2-2).

Dopo aver rischiato la retrocessione, evitata superando il Pescina ai playout, il Foggia diventa più ambizioso nel 2010/2011: Casillo ritorna alla presidenza e chiama Zeman sulla panchina, insieme costruiscono una squadra virtuosa spendendo quasi nulla prelevando in prestito i giovani talenti delle formazioni di Serie A tra i quali Sau, Insigne, Burrai, Salamon e Laribi. Nonostante un ottimo gioco espresso sul campo e una coppia di attacco fenomenale (20 reti Sau, 19 Insigne), il Foggia conclude il campionato sesto non riuscendo ad accedere ai playoff trovando un limite nei troppi gol subiti.

L’anno successivo il Foggia, privo dei talenti ritornati alle proprie squadre di appartenenza, conclude un campionato anonimo al termine del quale la società dichiara di non volersi iscrivere al campionato successivo ripartendo dalla Terza Categoria. In seguito a questa decisione nasce una seconda associazione calcistica cittadina (A. C. D. Foggia Calcio) alla quale, in linea con le Norme Organizzative Interne Federali, è concessa l’iscrizione alla Serie D.  La nuova associazione, in cui militano il foggiano Cristian Agnelli e il barese Giuseppe Loiacono, dopo l’anno tra i dilettanti e la finale per la promozione persa contro il Matera, viene ripescata in Lega Pro Seconda Divisione e l’anno successivo è ammessa in Lega Pro dove è guidata dal tecnico Roberto De Zerbi ed è trascinata dalle reti di Pietro Iemmello.

La storica società è invece costretta a dichiarare fallimento, ma nel 2015 il nuovo Foggia Calcio S.r.l. ne riacquista marchio e storia. La stagione 2015/2016 del Foggia è caratterizzata da un gioco spettacolare e offensivo che riporta alla memoria Zemanlandia: Iemmello e Sarno issano i rossoneri al secondo posto in campionato alle spalle del Benevento, i playoff sono però ancora una volta fatali al Foggia. Dopo aver eliminato l’Alessandria, i rossoneri si aggiudicano entrambi i derby contro il Lecce ( 2-3 a Lecce e 2-1 a Foggia). In finale il Foggia giunge con i favori del pronostico e affronta il Pisa, i toscani ipotecano la promozione vincendo 4-2 all’andata e gestendo la partita di ritorno (1-1). Al Foggia rimane solo la soddisfazione di aver conquistato la seconda Coppa Italia Lega Pro battendo il Cittadella.

La stagione 2016/2017 è finalmente quella giusta: al termine di un campionato combattuto, che ha visto nel girone di andata alternarsi in testa Foggia, Lecce, Juve Stabia e Matera, i rossoneri conquistano l’agognata promozione sotto la direzione tecnica di Giovanni Stroppa subentrato a De Zerbi. Il Foggia domina un girone di ritorno battendo la concorrenza del Lecce e sfruttando le crisi di Matera e Juve Stabia. Dopo 19 anni i Satanelli ritornano finalmente in Serie B scacciando i fantasmi di quei maledetti playoff.