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Oggi e Ieri: il Monaco e quell’ultimo gradino

Può sembrare la classica “intrusa” tra le 4 semifinaliste della Champions League 2016-17: ma in realtà il Monaco, contrariamente a quanto si possa credere, vanta una solida storia europea. Anche se purtroppo c’è sempre stata quella dolorosa caduta sul più bello, che ha lasciato questo club a bocca asciutta sulla ribalta continentale.

GLORIA ESTEMPORANEA – L’Association Sportive de Monaco Football Club, fondato nel 1924, non ha mai vissuto veri cicli di grandezza ma piuttosto degli spezzoni di gloria estemporanea. Sotto la guida di Lucien Leduc i monegaschi conquistarono 2 campionati e 2 coppe nazionali negli anni Sessanta, vivendo più bassi che alti fino alla fine del decennio seguente. In quel periodo si fecero particolarmente valere in campo nazionale con le vittorie in Ligue 1 (1978 e 1982) e Coppa di Francia (1980 e 1985). I simboli del periodo furono il portiere (e recordman di presenze nel club con 755 gettoni) Jean-Luc Ettori – titolare della Nazionale al Mondiale ’82 – e il superbomber italo-argentino Delio Onnis, 223 reti durante gli anni nel Principato.

L’ERA WENGER – Nel 1987 viene chiamato in panchina l’allora 38enne Arsène Wenger, proveniente dal Nancy. Con lui i monegaschi centrano subito il successo in campionato, grazie all’apporto fondamentale degli inglesi Hoddle e Hateley. Si alternano in quegli anni nel Principato attaccanti del calibro di George Weah, Ramón Díaz e Jürgen Klinsmann, ma sul fronte europeo arriva la prima delusione nel 1992: la Coppa delle Coppe sfuma infatti a favore del Werder Brema. Due stagioni più tardi, nel 1993-94, il club si spinge fino alle semifinali della Coppa dei Campioni e viene eliminato dal Milan poi campione. Il tecnico lascia la panchina poco dopo l’inizio del campionato successivo, chiudendo un’epoca.

ALTI E BASSI – Il Monaco ritorna sul trono nazionale con Jean Tigana (1997) e poi Claude Puel (2000): lancia inoltre nella stagione 1997-98 (che vede la squadra di nuovo semifinalista in Champions) due campioni come Thierry Henry e David Trezeguet. Ma quelli sono anche anni contraddistinti da concrete difficoltà finanziarie. Nel 2003-04 l’ex gloria transalpina Didier Deschamps conduce i biancorossi ad una sorprendente campagna di Champions League, in cui elimina il Real Madrid nei quarti e il Chelsea in semifinale. La Coppa se la porta però a casa Mourinho con il suo Porto, che trionfa con un secco 3-0 a Gelsenkirchen. Ad oggi rappresenta l’ultima volta che una squadra francese si è qualificata per l’ultimo atto del torneo.

OGGI – Dal dicembre 2011, il maggiore azionario del club è il magnate russo Dmitry Rybolovlev, il quale in questi ultimi anni ha riportato il Monaco ad alti livelli. Il portoghese Leonardo Jardim siede in panchina dal 2014: ha finora conquistato due terzi posti in Ligue 1. A 5 giornate dalla fine del campionato comanda insieme al PSG con 77 punti, vantando però una migliore differenza reti. Questo è stato l’anno del rilancio in grande stile di Radamel Falcao, coadiuvato dal fenomeno 18enne Kylian Mbappé che ha già debuttato con la Nazionale maggiore: comunque vada a finire questa stagione per il Monaco, l’attaccante di origini camerunesi sarà senz’altro tra i “crack” del prossimo calciomercato.