Torino Femminile e Bruinese Femminile, chi ha ragione?
Per raccontare questa storia, come ci contraddistingue, partiamo dai fatti: giovedì scorso a Giaveno si è disputata una partita della categoria 2003 tra Polisportiva Bruinese e Torino calcio femminile con le padrone di casa che hanno battuto le ospiti 7-0. E fin qui tutto normale, il campo ha parlato.
Il giorno seguente il presidente del Torino, Roberto Salerno, pubblica sui social media accuse pesanti di omofobia nei confronti del tecnico, dei dirigenti e del pubblico della Bruinese: “Il Torino Calcio Femminile presenterà, nelle prossime ore, un esposto alla Procura Federale in quanto non intende far passare inosservate le gravissime discriminazioni omofobiche subite dalla Squadra Giovanissime (di età compresa tra i 13 e 15 anni) durante la partita giocata ieri contro la Bruinese (maschile), nel corso del Torneo di categoria di Giaveno.… Secondo una precisa ricostruzione, la squadra avversaria, con i suoi Giocatori e Dirigenti nonché con la sua tifoseria hanno, ripetutamente, fatto oggetto le ragazze del TCF di gravissime espressioni omofobiche e di scherno che hanno obbligato i nostri Dirigenti a richiedere, addirittura durante la partita, l’intervento del Direttore di Gara. Questa condotta gravissima è iniziata prima della gara e si è protratta anche dopo il suo termine con il concorso di persone maggiorenni, condizionando gravemente il normale svolgimento di una competizione sportiva e turbando la sensibilità delle ragazze. Verrà richiesto l’intervento dei vertici della FIGC oltre che l’apertura di un immediata inchiesta della Procura Federale.“
Ovviamente Sandro Morgana, Delegato al calcio femminile, appena apprende di questi insulti omofobi rilascia una pesante dichiarazione in merito: “La Lega Nazionale Dilettanti condanna fermamente ogni forma di discriminazione. Se confermati i fatti sono chiaramente di assoluta gravità pertanto saremo parte attiva per accertarne la verità così come nel reperire le necessarie informazioni da trasferire alla Procura Federale”.
Già, se confermati. Perchè al momento di confermato non c’è nulla. La Bruinese ha da subito respinto le pesanti accuse ed ha annunciato azioni legali a tutela della propria società sportiva. Non solo. Il presidente della Bruinese, Andrea Taramasco, ha cercato subito un contatto chiarificatore con il presidente del Torino senza ricevere risposta e si è visto costretta a rilasciare un comunicato stampa: “Ho chiesto, tramite l’organizzazione del torneo, di sapere cosa fosse stato pubblicato sul referto dell’arbitro e ho chiesto ai presenti spiegazioni ma nulla è emerso. Perché accusare la Bruinese che da anni agisce sul territorio promuovendo eventi di carattere sociale ed educativo, come il trofeo femminile che si sta disputando in questi giorni, il trofeo delle donne in programma per il 26 maggio e il torneo “un calcio al bullismo”? Facendo seguito a quanto pubblicato sulla pagina FB del calcio femminile e su alcuni organi di stampa, dichiaro che la società Bruinese nega in modo inequivocabile le pesanti accuse mosse nei nostri confronti dal presidente Salerno. I legali sono già stati informati e stanno lavorando per mantenere alto il nome della società.”
A suffragare la tesi della Bruinese, ciò che non sarebbe successo nulla, ci sarebbe la società organizzatrice del torneo che parla per voce di Luciano Loparco, allenatore stimato e selezionatore della rappresentativa femminile Under 12: “Ero presente alla partita ed ero in tribuna e non ho sentito una sola parola di quello che viene detto. Dalla parte degli spogliatoi vi era una dirigente del Giaveno donna con il compito di seguire esclusivamente il Torino femminile e nulla ha sentito.”
Copertura omertosa dei fatti da parte degli organizzatori del torneo per salvare la Bruinese o ennesima mossa pubblicitaria del vulcanico Roberto Salerno? Agli organi inquirenti il compito di dirimere la matassa.