Lugano, 15 punti di vantaggio non sono un miraggio
Paolo Tramezzani, allenatore del Lugano, sta facendo esperienza. Rispetto ai primi tempi, il tecnico, pur mantenendo una certa grinta (se n’è accorto Mariani, quando è stato sostituito…), in conferenza stampa appare molto più posato e tranquillo. L’obbiettivo: preservare il gruppo, che, nella maggior parte dei suoi elementi, è giovane e ha dimostrato, nel corso del torneo, di soffrire un po’ le pressioni dell’ambiente. Con la chiusura della stagione hockeistica per le squadre della Svizzera italiana, tra l’altro, in Ticino è rimasto solo il calcio: e fa bene, Tramezzani, a ricordare da dove si è partiti, e quali fossero gli obbiettivi di inizio anno. Il rischio, infatti, è quello di considerare un’eventuale mancata qualificazione europea come una delusione, scordando quanto di buono sta facendo vedere la compagine bianconera, in queste ultime settimane.
L’allenatore ha le idee chiare: al di là dei risultati, vuole che questa mentalità, di volersela giocare con tutte, diventi il segnale distintivo di questa squadra. “Poi” diceva il tecnico “non è che le devi vincere tutte, ovviamente: puoi non fare risultato, ma conta l’atteggiamento. Oggi ho visto in campo una squadra estremamente concreta, capace di partire da dietro, di rischiare poco, e con quel cinismo sotto rete che, altre volte, era mancato in stagione. L’obbiettivo, adesso, è mantenere questa attenzione e questa concentrazione, senza abbassare la guardia.”
Dove può arrivare il Lugano? Il presidente Renzetti, già la settimana scorsa, ha detto che vorrebbe fare la corsa sul Lucerna, quarto in classifica, e atteso a Cornaredo l’ultima giornata di campionato. Obbiettivo ambizioso: la squadra di Babbel, dopo l’eliminazione in Coppa svizzera, ha vinto due partite di seguito. E, se farà come lo scorso anno, terminerà la stagione in crescendo. Molto più concreto il mantenimento dell’attuale 5° posto il quale, con molte probabilità, varrà comunque i preliminari di Europa League, visto che il Sion, al terzo posto e finalista di Coppa svizzera, dovrebbe ragionevolmente qualificarsi nelle prime 4. Ma, del resto, questo è il Renzetti che abbiamo imparato a conoscere: anche se, proprio ieri, al termine dell’incontro, riconosceva di essere (a volte) un elemento di perturbazione dell’ambiente, pur essendo (ovviamente) sempre in buona fede.
L’allenatore, come dicevamo, getta acqua sul fuoco dell’entusiasmo. Ieri, parlando con la stampa, faceva notare come diversi giocatori, a fine partita, contassero i punti di vantaggio sul Vaduz: segno, a suo parere, di concentrazione e attenzione. La scorsa settimana, lo stesso Tramezzani si era imposto di guardare la classifica tra qualche partita, per decidere se guardare davanti o indietro. Oggettivamente, però, non si può non vedere che i bianconeri, in questo periodo, stanno facendo vedere il miglior calcio della stagione: equilibrio, attenzione, solidità difensiva, e grande abilità nei rovesciamenti di fronte. Tutto, ovviamente, è migliorabile: inoltre, contano anche gli episodi, che ieri sono andati a vantaggio dei bianconeri, come faceva notare il tecnico dei bernesi Lustrinelli, a fine partita. Però, sia lui che il grande ex Matteo Tosetti sono stati concordi a dire che il Lugano ha meritato la vittoria. L’attaccante biancorosso, inoltre, ha proprio voluto rimarcare che i sottocenerini hanno prevalso dal punto di vista tattico.
In conclusione, questo Lugano ha i mezzi per fare bene. Ora, è atteso da tre partite difficili, ma stimolanti: la settimana prossima sarà di scena a Berna, contro uno Young Boys che deve ancora metabolizzare l’assenza di Hoarau (oggi è stato sconfitto dal Grasshopper), poi ospiterà il Basilea a Cornaredo (in una giornata che si annuncia di grande festa: prevista una grande coreografia generale), chiudendo il “ciclo di ferro” con la mai banale trasferta di Zurigo. Tre gare difficili, ma contro tre squadre che fanno gioco, e contro le quali i sottocenerini potranno usare le loro armi migliori. Insomma, la sera del 7 maggio, guarderemo la classifica assieme a Tramezzani, facendo le nostre considerazioni sul futuro immediato dei ticinesi. I quali, in ogni caso, stanno comunque facendo bene, comunque vadano le cose, da qua a fine torneo: non era così scontato, e crediamo sia giusto ricordarlo. Così come è giusto riconoscere, anche, le cose buone fatte da Andrea Manzo a inizio torneo: alla fine, il risultato sarà la somma (algebrica, ovviamente) di tutto quanto.