Quante cazzate facciamo quando, magari, andiamo di poco oltre la seconda media chiara? Io, per esempio, ho da poco scoperto di aver ordinato una felpa on-line: decisione frutto di una serata molto divertente, di uno smartphone e di qualche euro ancora disponibile sulla PostePay. Penso che, più o meno, si sia risvegliato così anche il direttivo di MondoSportivo quando, questa notte, ha visto nella sua casella di posta questo articolo: ripenserà al fatto di essersi fatto abbindolare dal sottoscritto e dalla cazzata che ha fatto lasciandomi scrivere questo editoriale e, non pago, lo ha pure pubblicato.
Al di là di tutti gli sbagli frutto di scelte alcooliche c’è chi, di errori, non dico li faccia in maniera consapevole, ma quantomeno in maniera sobria: prendiamo l’Inter, per esempio. Al termine della débâcle contro il Crotone, il D.S. Ausilio non ha usato mezzi termini per descrivere quanto male si è visto ieri pomeriggio allo Scida: “Troppo arroganti, non ci siamo comportati come una squadra da Serie A”. Come dargli torto? Massimo rispetto per il Crotone che, nonostante una situazione in classifica tutt’altro che rosea, ha tenuto e sta tenendo botta, ma questa Inter non è quella che ci ha fatto divertire sino a qualche settimana fa e l’atteggiamento che ha avuto nell’approcciare questa partita non è, certamente, da grande squadra (quale è l’Inter). A sorridere è solo l’Atalanta che approfitta dello scivolone di Crotone (giuro, la rima non era voluta) per allungare, anche solo di un punto, proprio sui nerazzurri.
Rimaniamo a Milano, perché se l’Inter non soddisfa, il Milan regala gioie: il risultato, come potete immaginare, vale sino ad un certo punto perché, quantomeno a San Siro, il Palermo non ha espresso il suo miglior calcio. Cosa che, invece, hanno fatto i rossoneri o, perlomeno, hanno saputo dimostrare molti lati positivi: buon gioco, buoni spunti e, soprattutto, voglia di fare bene, fondamentale per una squadra giovane e con obiettivi ben chiari (se solo ci fosse qualche certezza in più sul futuro, vedere il capitolo “closing”…)
Una menzione speciale per il Napoli: è vero che la Lazio non si è presentata con la migliore formazione possibile, a causa di diversi infortuni, ma questo è il Napoli che piace e che fa sognare i tifosi azzurri. Quello che si è visto all’Olimpico lo si dovrebbe vedere, non dico in tutte le partite, ma perlomeno nella maggior parte di esse: Sarri legge molto bene gli avversari, prepara le sfide in maniera impeccabile e con una precisione maniacale. Lo si è visto all’Olimpico, e si spera di vederlo sempre di più nelle giornate a venire.
Se la Roma non ha avuto grandi problemi con un avversario importante (e certe volte ostico) come il Bologna, non dimentichiamoci della Juventus: non riduciamo la sfida contro il Chievo a un “semplice compitino” per la formazione di Allegri, sarebbe riduttivo e svilente per la formazione gialloblu. La Juve si è battuta e, quello che è apparso, è una fiducia ritrovata di Higuain, non solo verso la squadra, ma soprattutto a sé stesso: non è cosa da poco dato che, in settimana, i bianconeri saranno impegnati contro il Barcellona, sfida interessante e difficile da pronosticare, soprattutto dal punto di vista psicologico perchè, dopo la sconfitta contro il Malaga, è difficile capire come potrebbero reagire i blaugrana. I catalani avevano un’occasione d’oro, dato il pareggio in campionato del Real Madrid, ma non l’hanno saputa sfruttare: conoscendo Luis Enrique e, soprattutto, i suoi giocatori, potrebbero vedere la sfida europea contro la Juventus come un ottimo trampolino per dimenticarsi del brutto weekend.
Se il pareggio tra Pescara ed Empoli ha detto poco, in termini di classifica (gli abruzzesi sono sempre impantanati in fondo, mentre i toscani non si allontanano dalla “zona rossa”), apriamo un capitolo dedicato alle genovesi: la Samp si è avvicinata al colpaccio contro la Fiorentina (mandato in fumo solo da un chirurgico Babacar, a pochi secondi dal 90’), ma era difficile chiedere di più dato che, il sopracitato “colpaccio”, si era già registrato durante la settimana con il prolungamento del contratto di Giampaolo sino al 2020. Il tecnico aveva bisogno della fiducia della società per andare avanti e portare a compimento il suo progetto blucerchiato: il club di Corte Lambruschini ha fatto bene a capire, non solo l’esigenza dell’allenatore, ma anche quella dell’ambiente circostante, assicurandosi tranquillità per gli anni a venire. Riconducendoci al filone iniziale degli errori commessi, Mandorlini entra di diritto nella “hall of flop” di questa giornata: per quanto l’Udinese uscisse da una serie di quattro successi di fila in campionato, il Genoa doveva presentarsi alla Dacia Arena prendendo in prestito qualcosa di molto caro ai napoletani, la cosiddetta “cazzimma”. I rossoblù non sono scesi in campo con l’atteggiamento giusto e, ora, ne pagano le conseguenze, con il baratro della retrocessione in Serie B sempre più vicino, sebbene distante 9 punti. Giusto che il tecnico voglia sperimentare qualcosa di nuovo, ma sarebbe ancora più corretto che, queste prove, vengano fatte in settimana, durante gli allenamenti, e non in una partita dove si poteva provare a strappare almeno un punto.
Ah, in tutto questo, io sono molto soddisfatto della mia nuova felpa: mi piace il colore, il soggetto e ho pure azzeccato la taglia. Forse davvero non tutte le cazzate vengono per nuocere. Eccezion fatta per quella che ha fatto MondoSportivo scegliendo l’autore di questo editoriale, ovvio.