Massimo Ferrero non potrà più essere il presidente della Sampdoria. È stata proprio la FIGC ad annunciarlo alla società blucerchiata nella giornata di ieri, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, dichiarando la decadenza del patron di Testaccio in seguito al caso del crac della compagnia aerea Livingston, appartenente a una società (la Fg Holding) dello stesso Ferrero.
La decisione della Federcalcio si sarebbe basata sull’art. 22 delle Norme Organizzative Interne Federali secondo cui “non possono assumere la carica di dirigente di società o di associazione, e se già in carica decadono, coloro che siano stati o vengono condannati con sentenza passata in giudicato a pene detentive superiori ad un anno”: una norma in cui rientra perfettamente il caso di Ferrero, che lo scorso febbraio aveva patteggiato al Tribunale di Busto Arsizio una pena di un anno e dieci mesi per il fallimento della Livingston.
Ferrero, in ogni caso, potrà rimanere proprietario del club, visto che l’art.22 NOIF non intacca gli assetti proprietari delle società, ma sarà necessario un cambio di organigramma al vertice della dirigenza: un ruolo che, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe essere ricoperto dalla figlia Vanessa, attuale consigliere di amministrazione della Sampdoria. In casa blucerchiata, dunque, dovrebbe esserci soltanto un cambio di facciata, di immagine della dirigenza, con Ferrero che non potrà più rappresentare nelle sedi istituzionali (per esempio, le assemblee di Lega) la sua società: nessun cambiamento, dunque, sul piano pratico, con l’imprenditore e produttore cinematografico romano che potrà continuare ad avere potere decisionale sul suo club.