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Coppa svizzera: alla finale di Ginevra vanno Basilea e Sion!

Copyright MondoSportivo.it / Silvano Pulga

Emozioni e gol, in Coppa svizzera, competizione come sempre mai scontata e combattutissima. Le due semifinali vedevano il Basilea impegnato sul campo del sorprendente Winterthur (che, ai quarti, aveva eliminato nientemeno che lo Young Boys), e la partita tra le due squadre sconfitte lo scorso anno proprio a questo punto della competizione, vale a dire il Sion (eliminato nella passata edizione dallo Zurigo, che poi avrebbe vinto la Coppa) e il Lucerna (che fu vittima, come ricordiamo, del Lugano di Zeman, che fece, quella sera alla swissporarena, una delle più belle prestazioni della stagione, imponendosi 1-2).

Nella prima partita (calcio d’inizio alle 18.45), il favoritissimo Basilea si è imposto, ma con molta fatica, alla Schützenwiese, (la Tana dei Leoni, come viene chiamato dagli sportivi elvetici), contro i coraggiosissimi tigurini che, nonostante in Challenge League stiano lottando per non retrocedere (sono all’ultimo posto, con 23 punti), hanno disputato un’edizione memorabile, in questa stagione, della Coppa. I renani, inchiodati sullo 0-0 nella prima frazione, sono riusciti a sbloccare il risultato solo al 54′, grazie a un contestatissimo rigore per un presunto fallo su Janko, trasformato da Delgado. La partita è poi proseguita con i rossoblù a controllare e i padroni di casa a provare, senza grandi risultati, di trovare il pareggio.

Poi, negli ultimi minuti dell’incontro, la partita si è fatta rovente. Prima il raddoppio dei renani, messo a segno, all’85’, dall’ex Manuel Akanji, bravo a mettere in rete una respinta del portiere avversario su precedente conclusione, quasi a colpo sicuro, di Zuffi. Finita? Neanche per idea: questa è una partita della Coppa svizzera. Su un’offensiva tigurina, il portiere del Basilea Vaclík, in netto vantaggio, si porta sulla sfera con sufficienza, e anziché calciarla lontano, la appoggia clamorosamente sui piedi di Arxhend Cani, il quale insacca con un tocco preciso a fil di palo, per l’1-2. La Schützenwiese diventa una bolgia, ma i rossoblù reggono all’urto trovando addirittura, al 4′ minuto di recupero, la terza rete con l’ex Norrköping Fransson che, tutto solo, insacca con un tocco ravvicinato dopo il quale l’arbitro Amhof fischia la fine, senza neppure far riprendere l’incontro.

Nell’altro incontro, con calcio d’inizio alle 20.45, davanti a uno stadio stranamente non del tutto pieno (oltre 11.000, comunque, gli spettatori presenti), Sion e Lucerna hanno iniziato la sfida piuttosto abbottonate, con Babbel che, dopo la sconfitta di domenica in casa con il Lugano, è tornato a schierare la difesa a tre contro il temibile attacco vallesano, inserendo in attacco Juric dal primo minuto e rinunciando a Lustenberger, Christian Schneuwly e Rodríguez, tutti comunque in panchina. 4-3-3, invece, per i biancorossi di Zeidler. Prima palla gol per gli svizzero tedeschi al 20 con Juric; la partita, tuttavia, è ben giocata da entrambe le squadre, brave a chiudere gli spazi agli avversari. All 33′, occasionissima per gli ospiti: Juric fugge tutto solo (forse in fuorigioco) sulla fascia destra e mette al centro la sfera per Schneuwly: il centravanti biancoblù, di solito implacabile, si fa respingere la conclusione (non certo irresistibile) da Mitryushkin, per la disperazione, in panchina, di Babbel.

Ripresa, con il Sion che prova a spostare in avanti il baricentro della sua azione, e il Lucerna che si difende con ordine, ma senza riuscire a ripartire con efficacia. Tuttavia, al 65′, sono ancora i lucernesi ad andare vicino alla rete: questa volta il contropiede biancoblù è ficcante, Haas calcia bene, ma il tiro è respinto dal portiere biancorosso. La palla arriva sul piede di Juric che spara, colpendo la traversa. Col passare dei minuti, gli svizzero tedeschi riprendono l’iniziativa, pressando i vallesani, ma senza creare pericoli concreti alla porta difesa da Mitryushkin; inevitabili, quindi, i supplementari.

Le squadre, ora, sono allungate, e il Sion prova a cambiare marcia, spinto dai suoi tifosi: Akolo, ricevuta la sfera al 98′ sulla fascia destra dell’area, colpisce la traversa, col portiere avversario che appariva superato. Due minuti dopo, viene espulso Christian Schneuwly (che aveva sostituito Grether al 46′), per doppia ammonizione. Il Tourbillon ora è una bolgia: i vallesani, con un uomo in più, prendono in mano l’incontro. Prima della fine del primo tempo supplementare, si registra un intervento col braccio di Haas su traversone di Carlitos, non sanzionato dall’arbitro. Si parte col secondo tempo supplementare, e il Sion fallisce subito un’occasione pazzesca con Akolo, che non riesce a insaccare, in area piccola, un pallone d’oro servitogli da Pa Modou. Gli uomini di Zeidler premono, ma il Lucerna, tutto sommato, regge l’urto dei padroni di casa. Si arriva, così, alla lotteria dei calci di rigore.

Serie che parte coi vallesani, che segnano con Ziegler, al quale risponde Kryeziu; Salatić sbaglia, ma non Schneuwly. Konaté e Affolter insaccano entrambi, poi segna Pa Modou e fallisce l’ex Bellinzona Neumayr: pareggio! Carlitos segna, e anche capitan Lustenberger per il Lucerna. Si va avanti a oltranza: segna Zverotić, e risponde il giovane Voca; poi segna Adao per i vallesani, e Mitryushkin fa il miracolo su Haas. Il Tourbillon esplode: il Sion è in finale di Coppa svizzera per la quattordicesima volta!