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Tennis, ATP Masters 1000 Miami: emozioni floridiane, Federer e Kyrgios in semifinale

Federer e Kyrgios completano il quadro delle semifinali, che inizieranno oggi con la sfida tra il nostro Fognini e Rafa Nadal e dunque i vincenti di questi ultimi due quarti. Nella notte lo svizzero ha eliminato Tomáš Berdych, non senza fatica, mentre l’australiano se l’è sudata con Alexander Zverev.

Federer è straordinario: diciassette vittorie e una sola sconfitta nel 2017 e semifinale a Miami conquistata. Era dal 2011 che non arrivava così avanti in Florida ed è dal 2006 che non vince questa competizione. Una vita fa, più precisamente quando Kyrgios, il suo prossimo sfidante, aveva appena undici anni.

Vittoria su Berdych in tre set: il primo è fantastico, Federer schiaccia l’avversario ottenendo un break in apertura e poi gestisce i ritmi fino al 6-2. Gli errori dello svizzero arrivano nel secondo parziale, Berdych passa allora all’attacco e lo fa bene, costringendo l’avversario a una steccata che concede il break durante il quarto game: il secondo set finisce 6-3 per il ceco, che non vinceva un singolo set contro Federer da Dubai 2014. Nessuno molla. Nemmeno quando, durante il terzo parziale, lo svizzero è in vantaggio per 5-2 dopo il break al sesto game. Berdych sembra alle corde, ma poi mette in fila tre game perfetti e riequilibria. A quel punto è Federer quello in difficoltà, anche fisica, però c’è il tie-break da giocarsi. Il ceco accarezza la semifinale fino a portarsi sul 6-4, ma poi si riaccende lo svizzero che rimonta e sbatte ace aldilà della rete come fossero palline da cerbottana. Sotto pressione, Berdych non gioca più come prima e concede il match point all’avversario (tanto per cambiare, con un ace): 7-6 per Federer.

Più tardi si è giocato l’ultimo quarto, quello che ha decretato lo sfidante dello svizzero. Chi è rimasto in piedi a guardarla sarà d’accordo con me: ne è valsa davvero la pena. Una partita cominciata con solidi scambi e una certa regolarità, tant’è che si è giunti linearmente sino al 4-4. A questo punto, però, Kyrgios accelera repentinamente sul piano del gioco e guadagna il break, fondamentale per il 6-4 finale. Il secondo set scorre con uno Zverev nervoso, costretto a inseguire per non capitolare. Il tedesco spacca una racchetta, annulla un’altra palla break, ma effettivamente tiene fino al tie-break, quando inizia lo spettacolo. Miami si esalta di fronte a uno scambio di oltre trenta colpi vinto dall’australiano. I due giovani tennisti giocano apertamente e più volte allungano gli scambi per conquistare ogni singolo punto, ma si trovano sempre appaiati, ace e contro-ace: alla fine la chiude Zverev grazie a un pallonetto con il contagiri, 7-6. Kyrgios non molla nulla, prosegue in strappi e in scatti che si dimostreranno vincenti, mentre il tedesco gioca apertamente ma pazientemente. La svolta è al sesto game, quando Zverev si arrabbia per un challenge post-tweener chiamato oggettivamente tardi da Kyrgios, ma il giudice acconsente e permette all’australiano di trasformare un break fondamentale. I tentativi di rientrare, da parte del tedesco, sono ammirevoli ma vani, sempre velatamente segnati da quella macchia di nervosismo e frustrazione rimasti durante tutto l’incontro e acuiti dalla contestazione precedente. In realtà di fronte c’è un Kyrgios in grande forma, un’autentica macchina da servizio: 6-3.

Oggi Fognini affronterà Nadal alle ore 19:00, nel tentativo di compiere un’autentica impresa. Kyrgios e Federer, invece, si giocheranno l’accesso in finale nella notte, più precisamente alle 1:00.

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