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Oggi e Ieri: la scomparsa del marchio Steaua

Da ieri non esiste più un pezzetto importante di calcio europeo: la Federcalcio della Romania ha votato all’unanimità il cambio di denominazione della Steaua Bucarest (Fotbal Club Steaua Bucuresti) in Fotbal Club FCSB, dopo che l’attuale proprietario del club Becali ha perso la causa con il Ministero della Difesa, proprietario del marchio Steaua. Un simbolo scomparso dopo 70 anni, che ha contribuito a far uscire dall’anonimato il calcio rumeno.

BATTAGLIA PERSA – Gheorghe “Gigi” Becali, chiacchierato personaggio del calcio locale, è l’attuale presidente del club. Nel 2011 è stata sollevata la delicata questione della proprietà del marchio Steaua dal Ministero della Difesa, essendo la polisportiva (e non solo la sezione calcistica) identificata come appartenente all’Esercito rumeno, anche se dal 1998 le due entità si erano divise. Nel 2014 il Ministero ha formalmente citato il club per rivendicare la proprietà dello storico marchio, trovando accoglimento presso la giustizia ordinaria che il 3 dicembre dello stesso anno ha privato il club del logo Steaua. Nel frattempo si è dovuto provvedere alla modifica dello stemma, del nome (mutato in FCSB) e allo spostamento dallo storico Stadionul Ghencea all’Arena Nationala. Un accordo formalizzato in seguito tra le parti ha consentito al sodalizio sportivo di mantenere il nome e i colori sociali, non il marchio. Ieri la sentenza giuridica che ha intimato definitivamente al club di abbandonare l’identità militare del proprio nome, seguita dall’approvazione federale – votata all’unanimità – del cambio di nome in Fotbal Club FCSB.

SUL TETTO D’EUROPA – Durante la Coppa dei Campioni 1985-86, la Steaua Bucarest sbaragliò la concorrenza arrivando alla finalissima di Siviglia contro il Barcellona. Una serata epica per il calcio rumeno e continentale, grazie alla vittoria ai rigori e i 4 tentativi blaugrana neutralizzati dal portiere Helmuth Duckadam. Il club riscrisse la storia, diventando la prima squadra dell’est europeo a conquistare il trofeo e poi trionfatrice anche nella Supercoppa Europea. Peccato per la successiva sconfitta nella Coppa Intercontinentale. La Steaua riuscì a qualificarsi nuovamente per l’ultimo atto nel 1989-90, ma venne annichilita dal Milan pigliatutto di Sacchi e degli olandesi. Mai nessun altro sodalizio della Romania ha raggiunto risultati sportivi simili, sia in patria che all’estero.

LEGGENDE – Hanno vestito i colori del club tante leggende del pallone locale. Il citato Duckadam divenne un eroe nazionale con la celebre notte di Siviglia, unico acuto di una carriera sfortunata ma che lo fa ricordare ancora oggi: è tuttora presidente onorario. Come non citare il “Maradona dei Carpazi” Gheorghe Hagi, il più dotato calciatore rumeno di sempre. E poi tanti personaggi noti anche in Italia per i loro passaggi nel nostro campionato: Dan Petrescu, Gheorghe Popescu, Marius Lacatus e l’attuale difensore del Napoli Vlad Chiriches. Da non dimenticare altri due mostri sacri della panchina, come Anghel Iordanescu (fuoriclasse della Steaua anche sul campo) e Emerich Jenei, entrambi per anni alla guida della Nazionale.