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Oggi e Ieri: Krieziu e Lushta, intreccio italo-albanese nel primo dopoguerra

Questa sera appuntamento a Palermo per Italia-Albania, match valido per le qualificazioni a Russia 2018. Una circostanza che spinge a rievocare due calciatori legati al Paese albanese che si fecero valere nel nostro campionato, nel primo Dopoguerra: Naim Krieziu e Riza Lushta, entrambi vincitori di trofei in Italia.

LA FRECCIA – Naim Krieziu nasce a Gjakova, nell’attuale Kosovo, il 1° gennaio 1918. Comincia a giocare a calcio a Tirana, esordendo nel club che oggi si chiama KF, prima di trasferirsi in Italia dopo l’occupazione dell’Albania durante il fascismo. Nelle sue intenzioni e di quelle del connazionale Riza Lushta, l’obiettivo iniziale è quello di frequentare l’ISEF per diventare insegnante. Ma il loro talento viene scoperto presto e così Naim viene tesserato dalla Roma nel 1940, Riza invece va a Bari. Krieziu è un’ala destra che vede la porta, s’intende bene con il “fornaretto” Amadei e insieme contribuiscono al primo scudetto giallorosso del 1942. Dopo 140 partite condite da 37 reti nella Capitale, l’albanese si trasferisce al Napoli dove fino all’anno prima giocava l’amico Lushta. Resta 6 stagioni con gli azzurri e chiude la carriera nel 1954 dopo un ultimo torneo in quarta serie con la Turris. Torna a Roma 9 anni più tardi nelle vesti di allenatore, sedendosi sulla panchina della prima squadra per un solo incontro dopo le dimissioni di Foni, lavorando in seguito anche come osservatore per il club giallorosso: è lui che scopre il futuro regista della Nazionale Giuseppe Giannini, detto Il Principe. Muore a Roma il 20 marzo 2010.

IL BOMBER – Riza Lushta viene alla luce a Kosovska Mitrovica, ora territorio kosovaro ma all’epoca nel Regno di Serbia, il 22 gennaio 1916. Si trasferisce ben presto con la famiglia in Albania e qui comincia la sua avventura con il pallone: prima nelle giovanili del Rudar e poi nel Tirana, dove incontra Naim Krieziu. Come detto, i due arrivano in Italia approdando in breve tempo nel massimo campionato. Lushta va a Bari. Nonostante segni appena 3 reti viene ingaggiato dalla Juventus per il torneo seguente. A Torino ricopre più ruoli offensivi segnando con ottima frequenza, conquistando la Coppa Italia nel 1942 nell’anno in cui Krieziu vince il tricolore con la Roma. Lascia Torino dopo 5 buone stagioni, ingaggiato dal Napoli, dove tuttavia non convince: memorabile l’esultanza della folla napoletana al suo primo gol, che addirittura fa crollare una tribuna. Saranno però pochi i suoi gol, appena 6. Lushta passa così prima all’Alessandria e poi emigra in Francia per una parentesi al Cannes. Ritorna in Italia nei campionati minori e si ritira nel 1954, trasferendosi poi per lavoro negli Stati Uniti. Ma il richiamo di Torino è forte: è qui che vive i suoi ultimi anni fino alla scomparsa, avvenuta il 6 febbraio 1997.