Editoriali

Un sindaco su una “Panchina d’Oro”

È stato proprio lui ad annunciarlo, in maniera ufficiosa, attraverso la propria pagina Facebook: “Arriva una telefonata, imprevista, inaspettata, una voce mi dice: lunedì a Coverciano l’AIAC ti consegnerà la Panchina d’Oro. La felicità mi assale, ma subito dopo la tristezza si impossessa della mia mente. Tutto questo accade a causa di un evento tragico che ha causato morte e lutti”.

Proprio lui, uno che sgomitava, urlava, perdeva la voce, insegnava calcio e trasmetteva passione sui campi della Serie D (alla guida del Trastevere nel Girone H). Un allenatore come tanti in Italia, uno che non vive di sport e non conosce i riflettori e il successo degli Allegri, dei Conte o dei Mourinho. Ma un sindaco come pochi. Già, perché Sergio Pirozzi è il sindaco di Amatrice, uno dei volti più noti a livello mediatico dopo il tragico sisma che ha colpito la zona del centro Italia la scorsa estate.

A pochi sindaci, dicevamo, è toccata l’incombenza di gestire una situazione così drammatica, di vedere la morte dei propri concittadini, la distruzione del proprio paese, la sofferenza di chi è rimasto e ha dovuto combattere, rimboccarsi le maniche e ricominciare la zero. E sarà per questo che diciassette mila persone hanno sottoscritto una petizione per far sì che l’Associazione Italiana Allenatori Calcio consegnasse a lui il prestigioso riconoscimento. A furor di popolo, praticamente.

Pirozzi, dunque, succede ad Allegri e poco importa se non ha allenato in Serie A, se non ha vinto lo scudetto o se non ha lanciato qualche giovane nel calcio che conta. Per una volta, prevale il buon senso e, anche se vale meno di una casetta provvisoria, è un gesto simbolico che il mondo del calcio doveva a un popolo (“La panchina non sarà di Sergio, ma di tutti voi”, conclude Pirozzi nel suo post), è un grazie sincero a un uomo che ha dovuto abbandonare la sua passione per dedicare anima e corpo alla sua terra.

Una pagina bella e triste allo stesso tempo, che ci ricorda come sport e vita vanno di pari passo, si confondono l’uno con l’altra, trovano conforto l’uno nell’altra. Pirozzi lunedì andrà a Coverciano per ricevere la “Panchina d’Oro”, poi tornerà ad Amatrice e continuerà a lavorare sodo, a combattere al fianco dei propri concittadini. In fondo, una panchina, meno prestigiosa ma decisamente reale, lo attende. Senza fretta.

Published by
Francesco Cucinotta