Buon compleanno Mister Mazzone
Buon Compleanno sor Carletto.
Carlo Mazzone è nato il 19 Marzo del 1937. Ottanta candeline per lui, proprio oggi che è la festa del papà. Carletto è un po’ come il papà di tutta la generazione degli allenatori moderni. Verace, mai banale. Spontaneo. Protagonista di un calcio che fu, e che oggi rimpiangiamo. Sor Carletto o Er Magara, fa lo stesso. “Magara” è un “magari” roman-mazzoniano, figlio di una dichiarazione rilasciata ad Alberto Marchesi, all’epoca inviato del Corriere dello Sport, che durante l’allenamento del Catanzaro di Palanca e Mazzone, alla vigilia della sfida con la Juve, ipotizzò che quella giallorossa potesse mettere in difficoltà la squadra bianconera. E Mazzone rispose appunto: “Magara“.
La carriera di Sor Carletto inizia a metà anni 60, quando Costantino Rozzi gli consegna le chiavi della prima squadra dell’Ascoli. Da quel giorno, per Carlo Mazzone, inizia una lunga e onorata carriera nel calcio italiano. Dodici club, record di panchine in Serie A (795), con Ascoli e Roma le tappe più significative. Breve esperienza sulla panchina del Napoli, con Corbelli e Ferlaino alla presidenza. Panchina d’oro nel 2002, alla guida del Brescia che vantava tra le proprie fila Roberto Baggio.
Indimenticabile la sua corsa sotto la curva atalantina, al termine di un 3-3 rocambolesco tra il suo Brescia e i rivali dell’Atalanta. È il 2001, la curva orobica al Rigamonti prende di mira Mazzone per tutta la durata dell’incontro, spesso tirando in causa anche i familiari (quelli più stretti) e con offese alla città di Roma. Le cose per il Brescia non si mettono affatto bene quando i nerazzurri si portano sull’1-3. Al secondo gol delle rondinelle, però, Mazzone fa un gesto che è una promessa: “se facciamo il terzo vedrete che succede, vengo lì e…“. Il 3-3 arriva grazie al “divin codino” quasi allo scadere e l’irrefrenabile voglia di riscatto di Carletto lo fa correre per metri e metri, fino ad arrivare sotto la curva nemica, come promesso.
Al termine della gara Mazzone non si scusò e disse: “Non sempre se possono sopporta’ certe cose. Figlio de’ qua… Figlio de’ là… Siccome mia madre, buonanima, non era nata di certo a Bergamo, ‘sta cosa non l’ho sopportata…”
Manca molto Carletto Mazzone al calcio. Personaggi come lui erano poesia, per un mondo che oggi di poetico ha ben poco. Il calcio verace dei bar di provincia, quello dell’attesa frenetica per il “90° Minuto” di Paolo Valenti e i collegamenti con i vari Necco, Strippoli, Vasino e Tonino Carino. Quello della radiolina, con gli appassionati che tentavano la fortuna col Totocalcio. Ma nel cuore di chi ama questo sport, e che ha vissuto da piccolo sognatore gli anni 80, sor Carletto rimane ancora un’icona. Buon compleanno Mister. Ottanta ancora di questi giorni. Siamo sicuri che leggendo il nostro augurio le verrà di getto rispondere: “Magara“.