Sotto a chi tocca
E ora a chi tocca? Tra qualche ora la Juventus scoprirà l’avversario che affronterà nei quarti di finale di Champions League. L’ultima italiana rimasta in gioco nelle competizioni europee, dopo aver superato il Porto agli ottavi, si siede al tavolo buono con un segnaposto facoltoso: primo posto nel ranking UEFA 2016/17.
Risultato d’obbligo. Stai davanti a Barcellona e Real Madrid per un motivo ben preciso, che è probabilmente lo stesso per cui vinci da cinque anni consecutivi in Italia e, cioè, la difesa. Solo due reti incassate dai bianconeri fin’ora in Europa. Numeri esaltati se si pensa che chi ne ha presi meno delle altre sette meraviglie è il Bayern Monaco con otto gol subiti.
La Juventus, in estate, si è rinforzata aggiungendo al gruppo giocatori di qualità ed esperienza pronti per la consacrazione definitiva. Se l’anno scorso un Evra troppo educato costò il passaggio del turno alla vielle dame, quest’anno il rischio è sicuramente più limitato. La coesione del gruppo, arrivata anche grazie al nuovo schema tattico, ha reso la squadra di Allegri una delle più temute.
D’altro canto invece, chi non vorrebbero incontrare i piemontesi? Beh, parola di Buffon, il Leicester. E per quanto possa sembrare una dichiarazione vivace per non cadere nel banale, il capitano non ha tutti i torti. “È sempre complicato affrontare una squadra che non ha nulla da perdere”. Verissimo, ancor di più se tu e i tuoi siete in corsa in tre competizioni diverse.
Meglio, allora, vedersela con le spagnole. Il Real, che ha brillantemente sconfitto il Napoli nel doppio confronto, è la detentrice della Coppa. Il valore tecnico dei singoli è altissimo ma chissà che la pancia piena dalla scorsa stagione non possa lasciare nel torpore Ronaldo e compagni. I blaugrana, invece, sono galvanizzati dallo storico 6-1 al PSG.
Il trio del Barcellona è il più temuto ma il dente avvelenato della Juve nei confronti della finale persa due anni fa potrebbe giocare a favore. Idem per il Bayern che, dodici mesi fa, si qualificò battendo i bianconeri. Le sconfitte, quando sono poche, sono roventi. Far leva su alcuni sassolini rimasti nelle scarpe potrebbe tornare utile al mister livornese.
Borussia, Atletico e Monaco sono le ultime rimaste. Tre avversari “fortunati” per Allegri che, al primo anno a Torino, le affrontò tutte quante prima di arrivare a Berlino. Forse è in una sensazione di déjà vu che sperano i tifosi. Con un finale diverso, più dolce. Una finale da vincere al termine di una bella avventura per riempire, finalmente, quello spazio vuoto in bacheca.