Leicester, o non Leicester. Il dilemma shakespeariano del ventunesimo secolo
Se n’è andato così, ancora una volta da gran signore. Senza alzare polvere, senza far confusione. Solo un rammarico, quasi straziato:”My dream is dead“. Poi via, presumibilmente a Roma, dalla tanto cara famiglia in cui si era rifugiato anche dopo il trionfo in Premier. Questa volta a Leicester non ci tornerà più, non da allenatore.
Nella contea di Leicestershire la vita va avanti, il mercato cittadino così come il calcio. La prima senza Mr.Claudio è stata uno scossone d’orgoglio: siamo ancora noi i campioni d’Inghilterra. Tre sberle al Liverpool, che se ne va con la coda fra le gambe dal King Power Stadium. Ora, a dodici gare dal termine, si accende veramente la sfida Premier. L’anno scorso per vincerla, quest’anno per rimanerci.
In panchina contro i Reds c’era un certo Craig Shakespeare, al Leicester ormai da dieci anni ed ex assistente di Sam Allardyce alla Nazionale Inglese. Il problema è che, da oggi fino a giugno, le Foxes saranno impegnate in ben cinque incroci salvezza e la dirigenza non è ancora sicura di potersi affidare totalmente a Shakey.
Dopo un’impresa come quella dell’anno scorso, chi non accetterebbe la panchina del Leicester? Da quando Ranieri è stato sollevato dall’incarico si sono fatti diversi nomi, ma la vittoria contro il Liverpool è stata così gradita e inaspettata da complicare i piani prestabiliti.
Così i campioni d’Inghilterra oscillano ora tra il loro ex commissario tecnico Roy Hodgson e il povero Shakespeare, trovatosi in mezzo a una rivoluzione. Alla finestra rimangono Guus Hiddink e David Wagner, ma tutto sommato, dopo l’ultima vittoria, non c’è fretta di mandarti via Craig, vediamo che sai fare sabato contro l’Hull City.
Sfida salvezza in tutti i sensi, Foxes (24) contro Tigers (21), alla prima di campionato l’avevano spuntata quelli dell’Hull, ora Craig facci vedere che puoi tenere in piedi questa baracca fino a giugno, poi si vedrà. Sabato sarà veramente decisiva, mentre in settimana si è registrato un forte gradimento da parte dei giocatori, su tutti Danny Simpson, nei confronti dell’attuale allenatore.
Leicester, o non Leicester, questo è il problema. Ora la storia scrivila tu, caro vecchio Shakespeare, e inizia così: In loving memory of Mr.Claudio. Poi lasciati alle spalle le critiche di quest’anno, vedi che puoi fare contro il Siviglia, ma soprattutto: tieni in piedi questa baracca fino a giugno. Qualcuno borbotta a Leicester:”Hanno incontrato Hodgson, ma Shakey otterrà il lavoro“.