Editoriali

Il silenzio della Baia

La notte che rischia di aver cambiato la stagione. Nel caso in cui gli esami strumentali, già effettuati e il cui esito è previsto per domani dovessero avere un riscontro positivo, la stagione di Kevin Durant potrebbe essere finita qui. Un dramma sportivo per i Golden State Warriors che, per prenderlo, hanno praticamente distrutto una delle panchine più competitive dell’NBA, e ora rischierebbero di trovarsi senza il #35 e giocatori competitivi oltre al quintetto titolare. Nel frattempo a San Francisco si sono tutelati con l’arrivo di Matt Barnes, un ritorno che fa intuire quali siano le sensazioni circa l’esito degli esami di Kevin Durant; si tratta, per l’appunto, di un ritorno poiché Barnes, in passato, ha già compiuto uno dei più grandi upset nella storia dei playoff NBA con la maglia degli Warriors, sconfiggendo nella stagione 2006-2007 i favoriti Dallas Mavericks dell’allora MVP Dirk Nowitzki.

Come cambierebbero gli equilibri nel caso in cui Kevin Durant avesse terminato in anticipo la sua stagione? Nonostante i GSW siano, in ogni caso, una franchigia più che competitiva, la corsa a Ovest si riaprirebbe perché Los Angeles (sponda Clippers, ovviamente) e San Antonio adesso avrebbero la possibilità di competere seriamente in una serie di playoff. Nessuno può comunque contare su un terzetto come quello composto da Curry, Thompson e Green, con il primo che però avrebbe tutta la pressione del mondo e questo potrebbe “restringere” il canestro nei momenti chiave dei playoff. I Clippers, con un lungo dalle caratteristiche diverse da quelle di Blake Griffin, avrebbero avuto le carte in regola le carte in regola per togliersi l’etichetta di eterni perdenti, e sono sicuro che se KD si fosse infortunato un mese fa, una trade sarebbe stata intavolata. Gli Spurs, nonostante il roster non sia decisamente il più competitivo dell’ultimo lustro, se la ridono (anche se, conoscendo Popovich e Leonard, sembra quasi un eufemismo), ma avranno bisogno del miglior Parker per poter eventualmente coinvolgere Curry e tenerlo impegnato difensivamente lungo tutto l’arco della serie.

Chi risulterebbe davvero vincente da una sana competizione a Ovest? Il Re. Cleveland ha adesso la possibilità di pensare concretamente al repeat, perché con Durant in campo probabilmente questo non sarebbe successo. Difficilmente gli Warriors avrebbero avuto ben quattro serate storte al tiro su sette, specie considerando che il gioco offensivo di Cleveland, basato molto su isolamenti e tiri forzati di Irving e James, avrebbe potuto favorire il gioco in campo aperto di Golden State. In attesa dell’esito dell’esame più importante per l’NBA 2016-2017, non resta che fare i complimenti a una leggenda di questo sport, tale Dirk Nowitzki, che si sta sempre più avvicinando all’incredibile traguardo di 30 mila punti segnati; semplicemente un giocatore che ha rivoluzionato il concetto di “lungo” e uno degli europei più forti di sempre.

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Alessandro Lelli