Estero

Lugano: tre punti che non fanno solo classifica

Siamo onesti: non ce lo aspettavamo. E con noi, molti altri, a partire dalla stampa svizzero tedesca, che ha salutato con un certo stupore la vittoria, ieri a San Gallo, del Lugano.  Non una partita bellissima, come abbiamo scritto in cronaca: ben giocata, però, dal punto di vista tattico, con i ragazzi di Zinnbauer (che, va detto, avevano perso una sola volta nelle ultime nove partite, il 10 dicembre sul campo del Basilea capolista) costretti a effettuare lanci lunghi per provare a superare il centrocampo bianconero. Una tattica che ha indispettito Barnetta, sostituito nella ripresa, e apparso, per la prima volta dal suo ritorno in Svizzera, contrariato e ombroso. Ma, del resto, perdere non piace a nessuno.

Da San Gallo a San Gallo, quindi: al kybunpark avevamo assistito, quest’autunno, all’ultima vittoria in trasferta del Lugano di Andrea Manzo, e ieri siamo stati spettatori della prima in trasferta di Tramezzani. Ma si è trattato di due partite diverse, di due modi differenti di approcciarsi all’avversario. I bianconeri partivano sfavoriti, contro una squadra in forma, e con qualche ambizione di alta classifica, capace, la scorsa settimana, di imporre il pareggio allo Young Boys allo Stade de Suisse.

I ragazzi di Tramezzani hanno invece cominciato l’incontro con grinta e personalità, andando subito alla conclusione pericolosa con Alioski (di lui, parleremo più avanti). Nel prosieguo della prima frazione, pur abbassando il baricentro, hanno impedito al San Gallo di tessere le sue trame: solo Ajeti è andato vicino alla rete, per un’ingenuità della retroguardia ticinese, ma non è stato capace di bucare Russo. Il bilancio dice che i biancoverdi hanno effettuato 8 conclusioni, nessuna nello specchio della porta (14/6 i bianconeri), avuto un possesso palla equivalente (51/49). Nessun cartellino giallo (contro i tre del Lugano) a carico dei ragazzi di Zinnbauer: è, insomma, mancato qualcosa a livello di grinta. Ma la sensazione è stata che la squadra dell’Ostschweiz non abbia mai trovato il bandolo della matassa.

Il Lugano, quindi: tanto movimento, qualche imprecisione, ovviamente, ma una buona disciplina tattica, che cresce di partita in partita. Si vedono tanti scambi di ruolo, giocatori che ripiegano, persino Sadiku che, talvolta, va a coprire il suo centrale difensivo quando quest’ultimo si trova fuori ruolo. A volte, si pensa che questo possa far perdere qualcosa all’attaccante albanese, in fase di finalizzazione. Poi, però, Armando ti inventa, dai 20 metri, un gol come quello di ieri, dove ha coniugato precisione e potenza.  Un episodio? Può darsi, così come si potrebbe dire che palle come quelle capitate ad Ajeti e ad Haggui, in autunno, magari sarebbero finite alle spalle di Russo che ieri, invece, ha finito la partita con i guantoni puliti. Ma quando le cose girano bene, significa che c’è la mentalità giusta: le mele non cadono lontane dall’albero, come si dice in Ticino.

Chi sorride poco, finora, è Alioski. Il macedone sembra aver perso il tocco magico in fase di finalizzazione, che ne aveva caratterizzato l’ottimo girone d’andata. Per lui, però, il presidente Renzetti ha avuto parole al miele: “Mi aspettavo che potesse avere una flessione, nel giorno d’andata era andato decisamente oltre le aspettative. Resta comunque uno dei nostri elementi di punta, abbiamo avuto per lui richieste importanti, si sta sacrificando molto per la squadra: oggi gli ho visto fare buone cose. Se si sbloccherà tornando al gol? Segnare fa sempre bene.”

In definitiva: piedi per terra, anche se qualcuno, ieri, sommessamente (visti i precedenti…), pronunciava la parola “Europa” (potrebbe bastare anche la quinta posizione, in caso di vittoria, nella Coppa svizzera, di una delle prime 4 in graduatoria, ancora tutte in corsa). Sabato sera (calcio d’inizio h. 17.45), a Cornaredo sarà di scena, per l’ennesimo scontro diretto, il Losanna di Celestini, autore, anche ieri, di una buona prova, con tanto possesso palla e diversi tiri in porta. Una squadra tattica, veloce, affamata di punti, che finora ha concesso al Lugano solo un punto in due partite, andando tra l’altro a segno ben cinque volte (contro le due reti complessive dei ticinesi).

Insomma, un buon banco di prova, una partita che potrebbe consolidare la classifica dei bianconeri: con il Vaduz che ospiterà il Basilea, il Thun impegnato nel derby in trasferta e il GCZ ospite del Lucerna, sabato il primo ciclo del girone di ritorno potrebbe concludersi nel migliore dei modi. Staremo a vedere.