Non c’è stato nessun Gabbiadini che abbia tenuto, ieri Mourinho ha sollevato il suo secondo trofeo da allenatore del Manchester United, battendo in finale di English Football League Cup (Coppa di lega) il Southampton. Una vittoria improvvisamente strappata a tre minuti dalla fine, un istante dopo aver rischiato di andare sotto. A deciderla ci ha pensato lui, Zlatan Ibrahimović.
Una partita meravigliosa, che ha visto i Red Devils andare in doppio vantaggio grazie a una punizione dello svedese e al gol di Jesse Lingard. Prima dell’intervallo l’ha però riaperta uno straripante Manolo Gabbiadini, che ha siglato anche il pareggio a inizio ripresa. Ibra ha infine fissato il risultato sul 3-2, in un’azione che lo ha visto in possesso del pallone ben tre volte e che si è conclusa con una sua incornata.
Celebrazioni dello United al via, un eccellente risultato considerata la piega presa dal campionato, primo obiettivo di quelle sei in testa alla Premier (Champions esclusa, per Arsenal e City). Un grosso rammarico per i Saints, aldilà della soddisfazione di essersi giocati una finale e delle mille lodi a Gabbiadini, che sembra tutt’altro giocatore da quello di Napoli.
L’euforia del giorno dopo ha portato il Mirror a fare una considerazione sull’uomo partita, un leggendario Ibrahimović giunto ormai al tramonto della sua carriera da giocatore. Ne è nata una discussione da cui è spiccata una domanda:”Ibra è stato l’acquisto più importante di sempre, fra quelli a parametro zero?“. Parametro zero, il Marotta degli ultimi anni ci ha abituati sin troppo bene, tant’è che potremmo dissentire fortemente.
A questa domanda hanno risposto alcuni giornalisti del Mirror, quasi tutti hanno detto no: Ibra non è stato il miglior acquisto a parametro zero di sempre. In tre hanno indicato piuttosto Sol Campbell (si tratta dei giornalisti Darren Lewis, Andy Dunn e John Cross). Il difensore inglese, dopo nove anni al Tottenham, passa a titolo gratuito all’Arsenal, nell’estate del 2001. Calciatore della Nazionale Inglese, pilastro degli invincibili della stagione 2003/04 e finalista di Campions League con i Gunners, per molti va a lui lo scettro di parametro zero più redditizio.
Per altri, dei quali si erge paladino Alex Richards, Ibrahimović è proprio il migliore della storia. A 35 anni è a un passo dalle 30 marcature stagionali e ha fatto suo l’Old Trafford non appena ci è entrato. Un bel quadretto felice e tante sobrie discussioni molto inglesi, ma come un mattone che ci viene sollevato dai polmoni, ci pensa Neil McLeman ad accantonare l’anglocentrismo. Lo fa con un paragone azzeccatissimo, chiamando in causa il trasferimento di Andrea Pirlo dal Milan alla Juventus.
A trentadue anni c’era già chi lo dava per decrepito, gli bastò una sola stagione per far ricredere il mondo. Va bene, mi avete detto che Campbell non ha perso nemmeno una partita nel campionato 2003/04, similmente Pirlo nel 2011/12. Mi avete detto che lui, con l’Arsenal, ha raggiunto la finale di Champions League del 2006, lo stesso dicasi per l’ex centrocampista della Nazionale Italiana nel 2015, dopo averne già vinte due con il Milan. A proposito di Nazionale poi, Pirlo è stato anche campione del mondo, proprio nell’anno in cui Campbell perdeva la sua unica finale di Champions.
La riflessione più importante che però andrebbe sviluppata, e dalla quale il Mirror si è tenuto ben distante, verte però sulla contraddittorietà di un Ibra miglior acquisto a parametro zero di sempre, quando in estate il Manchester United ha riacquistato a 105 milioni di euro un giocatore che aveva perso gratis: Paul Labile Pogba, altra mostruosa intuizione di Marotta.
Il giocoso sondaggio del Mirror raccoglie poco successo, fuori dai confini calcistici inglesi. Di grandi tasferimenti a parametro zero ce ne sono stati tanti ed è probabilmente impossibile classificarli in base a una scala d’importanza, ma in merito a quello di Ibrahimović dal Paris Saint-Germain al Manchester United è forse la riflessione del giornalista David Anderson la più apprezzabile:”Quello di Ibra non è stato un acquisto gratuito“. I Red Devils ci stanno lasciando giù quasi trecentomila sterline a settimana, uno scherzo come dodici milioni all’anno. Nessuno discute del fatto che lo svedese non valga tutti questi soldi, ma non parliamo di un Ibra gratis.