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Lugano: un punto e qualche rimpianto

Punto guadagnato, a Vaduz, o due punti persi? Il dilemma, per i tifosi del Lugano, è sempre il solito. Il presidente Renzetti è apparso comunque soddisfatto a fine partita: al microfono di Luca Sciarini di TeleTicino, il massimo dirigente bianconero ha infatti dichiarato: “Va bene così. Il Vaduz è un avversario difficile per noi, e la beffa è sempre dietro l’angolo. Mi è piaciuta la mentalità con la quale siamo scesi in campo. Faccio i miei complimenti a Mizrachi: ha fatto bene, è un giocatore che stiamo recuperando”.

L’analisi dell’incontro dice che i ticinesi si sono dimostrati, complessivamente, superiori dal punto di vista tecnico e delle individualità. Tuttavia, la squadra di Contini ci ha messo, come sempre, grinta, coraggio e sagacia tattica, e ha saputo colpire sfruttando il punto debole della compagine bianconera: le palle ferme. L’indisponibilità, per problemi fisici, di Salvi, Rey e, soprattutto, di Marco Padalino si è fatta sentire: in occasione della rete dei padroni di casa, infatti, è stato proprio l’ex giocatore del Chiasso, Roullet, schierato fuori ruolo, a causa delle tante assenze, a perdersi Grippo. Anche Russo ha sbagliato il tempo dell’uscita: ma, del resto, era da tanto tempo che non giocava, con tutto ciò che ne consegue, in questi casi.

I rimpianti sono comunque tanti: la squadra del Principato davanti ha fatto poco, ben contenuta dai centrali ticinesi e da un Mihajlović sempre più sicuro sulla fascia. In mezzo al campo, buona la prova di Črnigoj, mentre Sabbatini ha sbagliato qualche pallone di troppo. Davanti, Carlinhos non si è confermato ai livelli delle prime due partite, Mariani si è ben disimpegnato, e sono mancate un po’ di cattiveria e di cinismo sotto porta da parte di Alioski. Nota positiva l’ingresso di Mizrachi: al di là della bella azione in occasione del gol del pareggio, l’israeliano si è mosso bene, dimostrando di avere un buon tocco di palla, e facendo contenti i suoi numerosi estimatori, nuovamente pronti a scommettere su una sua esplosione.

Il modulo: Tramezzani aveva promesso delle novità, e ha così allestito un inedito 4-2-4 che, in effetti, ha creato qualche problema al sempre disciplinato assetto tattico del Vaduz. Tuttavia, al di là del possesso palla, si sono viste poche conclusioni in porta. Quello a essere più penalizzato, in questo modulo, è Sadiku, che deve muoversi molto sul fronte offensivo. Se da una parte è un bene, perché non lascia troppi riferimenti agli avversari, dall’altra è un male, perché perde lucidità, e fatica a farsi trovare nella posizione ideale, all’interno dei sedici metri: e non è un caso che abbia segnato quando, invece, si è trovato a fare la punta centrale.

A fine partita, il tecnico ha analizzato l’incontro, trovando motivi di soddisfazione e carenze alle quali porre rimedio: “Ci manca qualcosa nella fase di gestione della partita: facciamo magari bene, però subiamo reti da situazioni dove serve maggiore concentrazione e attenzione. Ho comunque apprezzato la reazione della ripresa. L’applicazione di questo modulo mi ha soddisfatto: Sabbatini e Črnigoj hanno interpretato bene il loro compito, coprendo le seconde palle quando loro recuperavano i lanci lunghi. Le ali hanno bloccato i loro terzini, consentendoci di non rischiare praticamente niente. Ho la fortuna di avere una rosa ampia, composta da giocatori con caratteristiche differenti: e questo mi consentirà sempre di trovare moduli adatti alla varie situazioni. La base di tutto questo è il lavoro, e lo spirito di sacrificio: anche se giochiamo con tanti giocatori offensivi, quando gli avversari hanno la palla, tutti devono partecipare alla fase difensiva.”   

I bianconeri hanno ripreso gli allenamenti: il prossimo fine settimana, i ticinesi saranno di scena a San Gallo, un campo tradizionalmente difficile, contro una squadra che sta esprimendo un ottimo calcio, decisamente migliore di quello fatto vedere nella prima parte del torneo. All’andata, quella del Kybunpark fu forse la partita più bella dell’era Manzo, come risultato e, soprattutto, come qualità del gioco espresso. A Cornaredo, invece, l’incontro fu caratterizzato da polemiche ed errori arbitrali, e (soprattutto per ciò che accadde a fine partita) segnò probabilmente la rottura tra Renzetti e il tecnico veneziano. In Svizzera tedesca, Tramezzani cercherà, soprattutto, delle conferme: sulla mentalità, e sulla capacità della squadra di adattarsi al gioco degli avversari. Poi sarà la volta del Losanna, da incontrare tra le mura amiche: e, al termine di quella partita, si potrà fare un primo bilancio di questo inizio di girone di ritorno.