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La Super League svizzera riparte nel fine settimana: pronostici e speranze

L’attesa è terminata: smaltiti i festeggiamenti per gli SFL Awards 2016 di Lucerna, dei quali vi abbiamo riferito nei giorni scorsi, finalmente il pallone torna a rotolare sui campi da gioco elvetici. Il mercato non si è ancora chiuso: le trattative, infatti, proseguiranno sino al 15 febbraio per i giocatori provenienti anche da federazioni estere, e sino a fine mese per i soli giocatori tesserati in Svizzera.

Già, il mercato. A parte Lugano (che ha fatto i colpi più interessanti) e GCZ, decisamente attivi nella campagna trasferimenti, sia in entrata che in uscita, le altre sono rimaste, sostanzialmente, ferme. Il perché è presto detto (almeno secondo noi): scarsa disponibilità finanziaria (soprattutto delle squadre nella parte destra della graduatoria), obbiettivi di alta classifica di fatto già assegnati (vittoria del campionato e, quasi sicuramente, secondo posto e piazzamenti utili per l’Europa League), con la conseguente inutilità di investire somme importanti per rinforzare le squadre di retroguardia.

Oggi come oggi, a meno di crolli improvvisi e (per ora) non preventivabili, l’unica incertezza reale riguarda la lotta per non retrocedere, che interessa (potenzialmente) almeno sei squadre. In questo gruppo, Losanna (e, soprattutto, Lugano) hanno provato a rinforzarsi o, comunque, a cambiare qualcosa, con una politica di investimenti finanziari e giocatori in prestito, in nome di una salvezza che, per entrambe le compagini, è vitale per il futuro dei club. San Gallo e GCZ vanno avanti sulla valorizzazione dei giovani (più i tigurini, a dire il vero), mentre Thun e Vaduz sono in lotta (soprattutto i primi) con il budget e con un bacino di pubblico che non permette, in concreto, di costruire squadre particolarmente competitive.

Appare pesante, soprattutto, la posizione dei biancorossi bernesi: il tecnico Saibene ha annunciato, con largo anticipo, la rinuncia all’incarico di allenatore per la prossima stagione (subentrerà in panchina il suo secondo, Marc Schneider). L’allenatore lussemburghese ha avuto parole dure nei confronti della dirigenza, dopo il mancato ritiro all’estero (la squadra, unica della Super League, è rimasta in Svizzera, ad allenarsi a temperature improbabili). Nei fatti, i vertici degli Oberlander hanno trovato la solidarietà finanziaria delle istituzioni (non senza qualche difficoltà), che consentirà loro di arrivare a fine stagione senza particolari patemi. Tuttavia, questa solidarietà non ha permesso, dal punto di vista etico, come ha dichiarato il direttore sportivo Andres Gerber alla RSI, di spendere 60.000 Franchi per un ritiro invernale.

A Vaduz c’è, tutto sommato, più tranquillità. Il tecnico Giorgio Contini, raggiunto telefonicamente da Paolo Laurenti della RSI, ha così raccontato le sue impressioni: “Sappiamo che dovremo lottare fino alla fine. Però, tenteremo anche in questa stagione di regalarci la salvezza. La società è consapevole del rischio di retrocedere, e la pressione nei nostri confronti non è eccessiva. Questo ci consente di lavorare con calma, e di guardare al futuro con fiducia. Di solito c’è sempre una squadra più quotata che perde un po’ la tranquillità e alla quale magari saltano i nervi: speriamo che succeda anche quest’anno. Sono però convinto che non sarà il Lugano, questa squadra: i ticinesi hanno operato bene sul mercato, e avevano grandi qualità anche prima. Secondo me, faranno i punti necessari alla salvezza.” 

 

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Silvano Pulga