Tanta fatica per questa Roma per poter superare il Cesena e raggiungere i cugini laziali in semifinale. Tanto turnover, l’infortunio di Perotti (probabile assente con la Fiorentina) e una squadra poco brillante nei primi 45’, incapace di imporre la propria supremazia a centrocampo e in disagio sulle ripartenze avversarie. L’ingresso di Nainggolan ha cambiato le cose, anche se è mancata precisione in area di rigore.
Queste le parole di Luciano Spalletti al termine della partita: “La squadra stasera ha portato a casa una partita difficile secondo me, prendiamoci il buono visto nella ripresa perché quella è la vera faccia della Roma. Il Cesena in trasferta è una squadra tignosa, che si chiude e poi via sulle punte in velocità; avevano eliminato due squadre di A e quindi della qualità c’era. Per noi invece c’è stata qualche complicazione muscolare che non mi aspettavo e che ci ha condizionato: Juan Jesus soprattutto si è sentito tirare, El Shaarawy si sentiva affaticato a fine primo tempo. Non è stata una partita del nostro livello, però nel secondo tempo abbiamo saputo riprenderla in mano e organizzarsi; questo a me fa piacere”. Sfrutta un proverbio per spiegare il perché la Roma abbia sottovalutato nel primo tempo l’avversario: “C’è un detto che dice: ‘Le buone occasioni capitano raramente e si perdono facilmente’. Proprio perché giudichi che ci sia una grossa differenza tra due compagini allora pensi che il risultato venga da solo senza metterci del tuo”. Sul rigore il pensiero è deciso: “Il rigore c’era, è chiaro e limpido. L’arbitro ha fatto il suo dovere, poi è stato bravo Francesco a batterlo in quel modo in quella condizione”.