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Tennis, Australian Open: Federer in versione leggenda batte Nadal e riscrive la storia

Roger Federer è sempre più nella storia: lo svizzero batte Nadal in finale degli Australian Open dopo una battaglia di cinque set e porta a casa il suo 18esimo slam della carriera. Partita sempre in equilibrio, giocata alla grandissima da entrambi i giocatori, che non ha deluso le aspettative della vigilia e che ha infiammato il pubblico sugli spalti e i telespettatori in televisione.

In avvio di partita Federer è tatticamente costretto a giocare offensivo per non far allungare troppo gli scambi, ma Nadal è molto bravo a costringerlo sul rovescio con dei top-spin molto alti. Con il passare del tempo, lo svizzero riduce gli errori gratuiti e comincia ad essere efficace nei suoi attacchi. Al settimo gioco Federer si procura le prime due palle break dell’incontro grazie a un ottimo diritto al volo, Nadal sbaglia di rovescio e lo svizzero allunga sul 4-3 e servizio. Dopo 34 minuti di gioco, lo svizzero incamera a suo favore il primo set per 6-4 con percentuali al servizio altissime (93% di punti vinti sulla prima, messa in campo 15 volte su 24), mentre lo spagnolo paga i pochi vincenti (5 contro i 13 dell’avversario).

Federer sembra in controllo degli scambi togliendo sempre il tempo a Nadal, ma il maiorchino è caparbio e, nel primo momento di difficoltà dello svizzero, è lesto a spingere di diritto in diagonale e portarsi subito sul 2-0. Roger ha l’opportunità dell’immediato contro-break, ma con due errori banali di dritto non le converte e rimane in svantaggio. Nadal è indemoniato, lo svizzero è in balia dell’avversario e senza neanche accorgersi si trova sotto 4-0; nonostante recuperi uno dei due break, è Nadal a portarsi a casa il secondo parziale per 6-3. La situazione torna così ad essere in perfetta parità e il pubblico è sempre più estasiato per una finale che non sta deludendo le aspettative.

Il terzo set è letteralmente decisivo per Federer che non può permettersi di veder Nadal scappare via e, in caso di partita lunga, il suo fisico potrebbe risentirne. Lo svizzero parte male e da 40-0 si ritrova a fronteggiare tre palle break, annullate con altrettanti ace. Nel gioco successivo Federer si porta sul 30-0, Nadal recupera, ma lo svizzero è aggressivo in risposta e grazie a un fantascientifico diritto lungolinea si porta sul 2-0. Il basilese in risposta è in stato di grazia e, giocando pochissimi rovesci in slice, varia molto spesso i suoi colpi portandosi sul 4-1; per Nadal non c’è più margine per rientrare: il terzo parziale termina 6-1 per Federer sulla soglia delle due ore di gioco. Lo spagnolo ha di che rammaricarsi per le cinque palle break non sfruttate, ma di fronte a questo campione (14 punti su 26 vinti in risposta e 18 colpi vincenti nel terzo set) è dura trovare il bandolo della matassa.

In avvio del quarto incontro i servizi mantengono l’equilibrio fino al quarto gioco quando Federer è un po’ passivo e Nadal lo infila alla seconda palla break; lo svizzero sembra subire mentalmente lo svantaggio e e Nadal si porta sul 4-1 al termine di uno scambio estenuante. Rafa continua a spingere e dopo due ore e quaranta minuti porta la finale al quinto set vincendo il quarto set con il punteggio di 6-3.

Roger in avvio di set chiama il medical time-out (come aveva già fatto contro Wawrinka in semifinale), ma la suo rientro, forse un po’ freddo, cede il servizio in apertura. Nadal è in vantaggio nel parziale decisivo, ma lo svizzero guadagna palle break in ogni turno di servizio dello spagnolo: al sesto gioco Federer recupera lo svantaggio, allunga e chiude i conti per 6-3.

Per il campione svizzero si tratta del quinto Australian Open vinto in carriera, il 18esimo slam e a 35 anni si tratta di miracolo sportivo. La chiave della partita sta nella battaglia vinta da Federer tra la diagonale del diritto di Nadal e il suo rovescio, cosa che nei precedenti in carriera tra i due (23-12 per Nadal) era accaduta raramente.

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