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In Svizzera, il Lugano è pronto a partire

Ormai ci siamo: sabato prossimo, alle 20, al St-Jacob Park di Basilea, ci sarà l’atteso debutto in panchina di Paolo Tramezzani alla guida del Lugano. Pronostico sfavorevole, visti i valori sulla carta e la classifica: però, come vedremo più avanti, non è una situazione così negativa per i ticinesi.

Prima di tutto, vale la pena di fare un bilancio di questo periodo di preparazione, che il nuovo tecnico ha gestito con intelligenza. L’allenatore emiliano ha confermato, innanzitutto, di avere un’ottima gestione dei rapporti con i media: e, in una situazione delicata come quella nella quale si è tuffato, non è cosa da poco. Dal punto di vista dell’agenda allenamenti, Tramezzani ha, di fatto, cambiato parecchie abitudini del girone d’andata. Si lavora quasi sempre a doppia sessione: la squadra si trova al mattino, poi si mangia a mezzogiorno allo stadio, durante la pausa. Questo significa che i giocatori stanno insieme dalle nove del mattino sino al pomeriggio.

Tuttavia, l’allenatore non ha assolutamente rotto con la gestione precedente: nei colloqui coi giornalisti, ha sempre sottolineato la continuità del gruppo rispetto all’impegno, nonché la sua disciplina tattica, frutto (parole sue) del lavoro fatto da Manzo. Il tecnico ha anche ottenuto di far rimanere il presidente Renzetti lontano, per ora, dalla ribalta: nei giorni scorsi, scherzando con i giornalisti, ha detto: “Non lo sento da tre settimane!” Non è così, naturalmente; tuttavia, a non sentire il presidente da tempo sono, invece, i media. Una scelta, quella del Pres, fatta, probabilmente, per fare calare la temperatura, dopo il burrascoso addio di Manzo.

Due parole le merita anche il tecnico veneziano, che avrebbe avuto molte occasioni per polemizzare, dopo il benservito da parte della società, e che, invece, tace, lasciando la squadra tranquilla: un gesto di maturità e di affetto, soprattutto nei confronti dei suoi ragazzi, attesi da una primavera lunghissima e non facile, con destinazione salvezza.

Tornando a parlare di calcio giocato, l’ultimo test, alla IGP Arena di Wil, ha mostrato un Lugano in crescita. Contro la squadra dell’ex Bottani (che si è anche fatto parare un rigore, nella ripresa, dal giovane portiere Bosio), i bianconeri hanno preso subito in mano le redini dell’incontro, andando in rete tre volte in 20′ (Alioski al 7′, Mariani all’11’ e Sadiku al 20′). Nella ripresa, i sangallesi hanno segnato con Karasauks al 67′, ma il Lugano ha ristabilito le distanze grazie a un gol di Ponce al 85′. Il 4-2 definitivo è arrivato un minuto più tardi, con Stillhart. Nella ripresa, tra l’altro, Tramezzani ha fatto giocare 11 uomini diversi, concedendo 45′ a tutti. In definitiva, nonostante i pesanti carichi di lavoro imposti, sembra che il gruppo stia metabolizzando benissimo gli allenamenti: squadra corta, veloce, spazi ristretti, capacità di finalizzazione nei 18 metri avversari.

Riguardo ad arrivi e partenze, a meno di sorprese dell’ultima ora, sembra ormai certo che Alioski (inserito dalla SFL, nelle votazioni per gli Awards, tra i candidati a migliore giocatore del 2016) rimarrà sino a giugno. Il tecnico ha speso numerose parole di elogio nei suoi confronti; inoltre, avere lo stesso procuratore, probabilmente, ha facilitato le cose per la società. Di sicuro, una linea d’attacco con il macedone, Sadiku e Čulina (quando tornerà), con in più Rosseti e Ponce, non ha pari nella parte destra della classifica della Super League elvetica.

Sabato, quindi, si parte. La partita è la peggiore che si possa immaginare, sulla carta: in trasferta a Basilea, contro la capolista. In realtà, ci sono aspetti positivi: la squadra, di fatto, sarà deresponsabilizzata relativamente al risultato (una sconfitta sarebbe nell’ordine naturale delle cose). Tuttavia, si giocherà in un ambiente stimolante (a Basilea, difficilmente sono presenti meno di 20.000 spettatori), contro una squadra fortissima ma che, ovviamente, non fa certo le barricate.

I renani hanno grandissima tecnica, ma sono anche lenti, come hanno dimostrato le esibizioni in Champions League di quest’autunno. Di sicuro, sia il Thun che lo stesso Lugano, nel contestato pareggio di Cornaredo, quest’autunno, hanno dimostrato che, giocando a calcio, con i rossoblù si può pensare di fare risultato. Quello che serve, in conclusione, sabato prossimo, è una prestazione all’altezza, che possa dare fiducia, in prospettiva futura. Da quello che si è visto, il Lugano è pronto, da questo punto di vista. Per i primi bilanci, aspetteremo il fischio finale della partita contro il Losanna, il 4 marzo: si guarderà la classifica, a quel punto, e vedremo dove si troverà la compagine sottocenerina.