Calcio Femminile

Serie A Femminile 2016-2017, la Fiorentina è Campionessa d’inverno

Manca solo una partita da recuperare, quella tra San Zaccaria e Chieti spostata a data da destinarsi e poi le undici giornate del girone di andata della Serie A Femminile potranno dirsi concluse. Ma anche senza questa gara possiamo trarre un bilancio di questa prima parte del massimo campionato di calcio italiano femminile.

Innanzitutto non possiamo che esprimere i nostri complimenti alla Fiorentina che si laurea Campionessa d’Inverno 2016-2017 grazie ad un filotto impressionante di 11 vittorie su 11 gare disputate: la squadra guidata da Sauro Fattori e da Antonio Cincotta ha gioco, cattiveria e “fame” (caratteristica di tutte le squadre del “Golden boy” Cincotta, dal Milan al Como) e sta raggiungendo traguardi che molti addetti ai lavori non pronosticavano possibili. L’aver riportato in Italia un bomber di razza come Ilaria Mauro è solo la ciliegina sulla torta di una formazione che porta spesso alla rete moltissime giocatrici (10 di loro hanno timbrato almeno una volta il cartellino) e che ora è attesa alla prova del nove dato che affronterà Verona, Brescia e Mozzanica fuori casa nel girone di ritorno: là si capira la reale forza delle toscane.

Malino invece Verona e Brescia, che hanno subito oltremodo i contraccolpi mentali delle debacle in Women’s Champions League e che sono state tartassate da infortuni più o meno pesanti in questa stagione: le due vecchie nemiche del calcio italiano si trovano ora ad inseguire a sei (Brescia) e nove (Verona) punti di distanza dalla capolista e dovranno dare il meglio di sè se vorranno avere qualche speranza per il titolo o almeno per il secondo posto utile per la qualificazione alla prossima Champions. In questo momento sono soprattutto le scaligere a pagare errori di inesperienza per dover schierare delle giocatrici giovanissime inserite gioco forza e senza un progetto organico alle spalle: se riusciranno ad uscire da questo inferno ne saranno solo rafforzate.

Onore al merito alla Res Roma quarta in classifica: il progetto capitolino, saggiamente guidato dal tecnico Fabio Melillo, sta portando alla ribalta del calcio italiano tante giovani che si stanno destreggiando benissimo nel massimo campionato italiano e che stanno dimostrando come si possa e si debba avere un settore giovanile forte e in salute per poter continuare nel processo di crescita in maniera esponenziale. L’età media della squadra romana è di 21,32 anni e molte giocatrici sotto i vent’anni sono ormai inserite a pieno nel tessuto organico della squadra (Giuliano, Caruso, Greggi, Picchi, Simonetti, Palombi). Chapeau.

Dietro le prime quattro troviamo con merito Mozzanica e Tavagnacco. Il Mozzanica era una autentica scommessa vista la dipartita del presidente Sarsilli ma la squadra si è stretta attorno alla figlia Ilaria e ha deciso di giocare onorando la memoria del suo presidente e ha finora disputato un ottimo campionato soprattutto davanti al pubblico di casa e grazie ai gol della coppia d’attacco Giacinti-Pirone: vedremo se replicheranno nel girone di ritorno. Il Tavagnacco si sta lentamente ricostruendo attorno ad una base di vecchie giocatrici (Tuttino e Filippozzi su tutte) e sta sfruttando alla grande la vena realizzativa di Lana Clelland, capocannoniera della squadra e del campionato con 12 reti. Complimenti alla friulane.

Staccate di almeno sette punti troviamo invece le sei squadre che stanno lottando per non retrocedere e su di esse spiccano per ragioni differenti Cuneo e Chieti. Le piemontesi hanno atteso con ansia il ritorno della bomber Simona Sodini che sta ripagando in campo con prestazioni e reti (meno convincente la stagione di Sandy Iannella). Le cuneesi hanno trasformato il Paschiero in un fortino ma hanno perso tutti gli scontri fuori casa e ora giocheranno lontano dalle mura amiche tutte le sfide dirette per la salvezza: vedremo cosa sapranno fare. Il Chieti delle sorelle Di Camillo invece sta venendo fuori alla distanza e sta giocando con carattere e determinazione: persa Martinovic nel mercato estivo (grave errore, vista la stagione che sta confezionando a Roma) la squadra teatina deve ancora recuperare una gara con un San Zaccaria in completa crisi e poi dovrò giocare ogni partita con il coltello tra i denti.

In piena zona retrocessione troviamo il Como di Giuseppe Gerosa: le lariane sono alla diperata ricerca del gol (il loro attacco è il peggiore della categoria insieme al Chieti) e sul banco degli accusati non potevano che finire Ferrario, Cambiaghi e Merigo, le tre attaccanti autrici di sole sei reti in undici gare: se vuole avere delle ambizioni di salvezza la squadra biancoazzurra deve fare di più soprattutto sotto rete. Insieme al Como c’è il San Zaccaria che sta subendo una incredibile involuzione: dopo il bellissimo sesto posto nello scorso campionato quest’anno le romagnole non hanno mai trovato la quadratura del cerchio e questo ha portato al licenziamento del tecnico Nardozza: ora le ravennati navigano a vista in attesa della nuova guida tecnica e non stanno sfruttando al meglio la vena realizzata di Alessia Longato e Fabiana Colasuonno. Serve un assoluto cambio di passo.

Per ultime troviamo Luserna e Jesina, due neopromesse che stanno pagando lo scotto di giocare per la prima volta in Serie A: le piemontesi hanno dalla loro due attaccanti come Romina Pinna e Erika Moretti ma una difesa colabrodo, la peggiore della Serie A con 38 reti subite, e l’alternanza dei due portieri Russo e Serafino non ha migliorato la situazione. Dall’altro lato la Jesina ha una squadra giovanissima ma inesperta che sta pagando tutte le disattenzioni difensive a caro prezzo ed è già per alcuni addetti ai lavori una delle accreditate per la retrocessione: non sarebbe stato male affidarsi a difensori più esperti per questo campionato, ma ora le critiche sulla ragion veduta stanno a zero e le ragazze di coach Trillini hanno la classifica che hanno.

Ora comincia il vero campionato dove si decide tutto: se la Fiorentina avrà la testa e le gambe per reggere almeno negli scontri diretti sarà durissima per Brescia e Verona scalzarla dal primo posto, e le due storiche formazioni del calcio femminile italiano dovranno “ripiegare” sulla Coppa Italia per poter tentare di accaparrarsi un nuovo trofeo da mettere in bacheca. Che vinca la migliore.

Published by
Stefano Pellone