Editoriali

Ma all’età sua, voi, che facevate?

Rendiamoci conto: c’è gente che sta criticando Donnarumma. Sì, sui social, quello strumento che per Umberto Eco “dà voce agli imbecilli”, e nessuno si offenda se ci andiamo con la rete a strascico stavolta, raccogliendo tutto ciò che il calderone mediatico moderno ha prodotto nella sera in cui il Milan esce dalla Coppa Italia, e i tifosi rossoneri si chiedono dove sia finito il loro “Gigio”.

Dove volete che sia finito? È là, sempre là, tra i pali di un Milan che difende alla grande. Nonostante quei diciotto anni che compirà fra un mese (!), nonostante quegli errori umani, normalissimi, secondo qualcuno fin troppo banali per uno che ha doti eccezionali e perciò imperdonabili. “Troppi elogi”, scrive qualcuno, “Troppa gloria”, qualcun altro. “Gigio, torna in te”.

Cosa volete farci: è il calcio. Da sempre, il pallone ha creato ambizioni, polemiche, sogni, incubi. Soprattutto, ha reso ogni tifoso un maestoso allenatore. Ogni imprenditore, fabbro, insegnante, autista, barista o falegname può dirsi allo stesso tempo un tattico: uno che se gli parli di diagonali difensive, sa benissimo che tipo di movimento devono fare i terzini. Le sfumature del calcio: una passione per tutti, un lavoro che tutti vorrebbero fare, e che tutti pensano che potrebbero tranquillamente fare. Dopotutto, chi non ha mai conquistato uno scudetto a Football Manager?

Perciò, ora via di rivelazioni tecno-tattiche sul calo di Super Gigio, nella sera in cui non è riuscito a prendere una punizione di Pjanić. Che di quell’arte è uno specialista, ricordiamolo. Che del calcio è giusto uno degli esponenti maggiori del panorama moderno. Critiche e ironia, senza rendersi conto della realtà, nonostante sia sempre stata a un palmo di distanza: Donnarumma è sempre lui, il piccolo gigante del Milan. Che per qualcuno è già destinato al bianconero, e chissà se sarà davvero così (con Raiola procuratore, sicuri son solo i milioni che girano).

In sostanza, Donnarumma non vive nessuna crisi, né cali di rendimento: semplicemente, sta crescendo. Sta ancora imparando, nonostante sia un fenomeno già adesso che è poco più che un adolescente. Pensateci: all’età sua, dove eravate? Che facevate? Io, per esempio, neanche lo ricordo, e per mia fortuna sono passati anni, sì, ma neanche così tanti. Quindi, frenate critiche ed esagerazioni, e considerate il fatto che questo Donnarumma, sbagliando adesso, potrà imparare tantissimo ancora, e diventare ancor più forte di quello che è oggi. Cioè, lo capite che ancora gli cresce la barba a chiazze, sul volto? Che li faccia oggi questi errori, e ci ripensi, così da non farli più domani, quando avrà un’età più “normale” per essere il titolare del Milan. Se lo coccolino, i tifosi rossoneri: uno così nasce ogni paio di generazioni, se non di più. E Gigio, tranquillo tu: a questo mondo in pochi lo ricordano, ma anche a te, che hai l’oro nella mani, soprattutto ora che puoi concedertelo, è assolutamente consentito sbagliare.

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Alex Milone