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Tennis, ATP Doha: un super Djokovic batte Murray e si conferma campione

lev radin / Shutterstock.com

Novak Djokovic comincia l’anno nel miglior dei modi imponendosi a Doha nel primo torneo 250 della stagione: in finale il serbo ha avuto la meglio sul numero uno del mondo Andy Murray con il punteggio di 6-3 5-7 6-4.

Alla vigilia del match però i favori del pronostico erano tutti dalla parte del britannico che nei turni precedenti avevo sbaragliato la concorrenza con prestazioni eccellenti senza quasi mai soffrire, a differenza del serbo che soprattutto in semifinale contro Verdasco ha patito le pene dell’inferno salvando ben cinque match point.

Il primo set è molto equilibrato con Djokovic molto più propositivo che comanda gli scambi e Murray relegato dietro la linea di fondo. Dopo una piccola interruzione per un pollice insanguinante, il tennista di Belgrado strappa il servizio e vola fino a chiudere il parziale in proprio favore per 6-3.

Nel secondo set è sempre l’equilibrio a farla da padrone, ma nei momenti che contano la qualità del serbo viene a galla: prima cancella due palle break, poi nel gioco successivo brekka Murray e va a servire per il match. Murray qui si scrolla la tensione di dosso e gioca il suo miglior tennis pareggiando i conti sul 5-5 alla seconda palla break. Il pubblico è in visibilio, gli scambi sono sempre più spettacolari e i due giocatori non mollano un quindici: è sempre Djokovic a comandare gli scambi, ma lo scozzese in difesa è un portento. Il serbo, nervoso, regala il 6-5 a Murray per un penalty-point e, sul suo servizio, non è incisivo in due volée: 7-5 Murray in rimonta e discorso rimandato al terzo set.

Il parziale decisivo è una questione mentale e fisica avendo già superato le due ore di gioco nel primo torneo della stagione; l’ago della bilancia sembra pendere a favore dello scozzese visto il trend degli ultimi game con il serbo che pare aver staccato la spina proprio nel momento di chiudere l’incontro in suo favore. I primi giochi, sempre di altissimo livello, procedono seguendo i servizi fino al 3-2 quando Djokovic è costretto a salvare una delicatissima palla break. A questo punto scocca la scintilla per il serbo che strappa a zero il servizio a Murray e si porta a servire nuovamente per il match, ma stavolta non fallisce: è lui il campione di Doha.

Il numero uno del mondo paga soprattutto lo spirito rinunciatario fino a metà secondo set e i troppi doppi falli nei momenti chiave dell’incontro, mentre per Djokovic questo successo (il secondo in carriera a Doha dopo quello della passata edizione) è un toccasana dal punto di vista mentale in chiave Australian Open.