Gabiche? Inter, fondamentale il mercato in uscita
Nella vita c’è sempre il momento per rimediare a qualcosa che si è sbagliato in precedenza. Mettendo da parte i discorsi filosofici e piombando nel crudo e concreto pallone, si può dire che questo momento capiterà a gennaio, con la consueta finestra di trattative che, soprattutto in casa Inter, può voler dire metter mano al portafoglio, certo, ma non solo per comprare; anche per depositare i milioni incessabili da eventuali cessioni.
Già, perché quella nerazzurra è una rosa folta, composta da giocatori non sempre così pieni di talento, molti dei quali comprati nelle sessioni passate di mercato sperando che potessero aiutare la squadra a inseguire i fasti di un tempo. Il primo tra tutti, ovvio e scontato, è Gabigol, “poco utile” secondo Pioli, che continua a regalargli scampoli di gara. In effetti, il brasiliano è tanto fumo e poca sostanza, perlomeno finora. Nella patria del Cristo Redentore, Gabriel Barbosa era molto più incisivo, ma è un dato di fatto che sia un calcio diverso, quello lì. Qui da noi, c’è bisogno di concretezza, non di rabone sulla tre quarti per passare la palla a un compagno distante tre metri (sì: ha fatto roba del genere, ieri sera, contro la Lazio). Ciononostante, resta un mistero la situazione del brasiliano, di cui si diceva un gran bene in Brasile, e che in Brasile potrebbe tornare. In prestito. Al “suo” Santos, o addirittura a un Flamengo che si è candidato a prenderlo in squadra per garantirgli minutaggio. Non solo Gabriel Barbosa, ovviamente, tra coloro che potrebbero salutare a gennaio. anche Jovetic – giunto alla Pinetina (pardon: al Suning Center) nell’estate del 2015 per donare qualità, e quest’anno uscito dagli schemi di tutti gli allenatori che l’Inter ha avuto – ed è banale dire che la dirigenza nerazzurra non abbia ammortizzato a dovere la spesa di oltre 14 milioni effettuata per prelevarlo dal City.
Fuori dai radar, anche Biabiany e Felipe Melo, due di quelli che rappresentano l’emblema della follia spendacciona interista degli ultimi anni, con il francese che potrebbe finire al Torino, in attesa di capire le intenzioni del romanista Iturbe. Solo in fondo, il mercato in entrata, con il Cholito Simeone che piace in prospettiva, soprattutto di previsione di un possibile approdo futuro del Cholo, e tra i vari nomi che si fanno in questi giorni, da Schneiderlin a Pellegrini, c’è un tandem di attaccanti italiani che piace: uno, già seguito in passato, Berardi; l’altro, pure, e inizia sempre con la B, Bernardeschi. Ma prima, cedere: si è già troppi, in una rosa nerazzurra folta, sì, e nonostante ciò, non così competitiva.