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Fabrizio Andrea Bertani / Shutterstock.com

L’unica buona notizia della settimana, per i tifosi rossoneri, è il rinnovo di Bonaventura annunciato da Galliani: il centrocampista si legherà al rossonero fino al 2020. Mossa intelligente quella del diavolo: blindato uno dei giocatori più importanti e duttili della rosa. Uno è andato, dunque; bisogna, adesso, blindarne tanti altri, a partire da quei giovani che – Berlusconi dixit – rimarranno, a Casa Milan, e saranno il futuro, del Milan. Primo fra tutti, Donnarumma. Per chiudere a doppia mandata in cassaforte il contratto di Gigio, però, c’è da risolvere prima una grana maggiore, la più grande: quella cinese. Questo benedetto closing, che a causa della nuova caparra versata dai cinesi (100 milioni di euro, e di scuse, per poter ritardare) forse (forse!) si concretizzerà agli inizi della primavera. Closing, dunque, e cinesi, prima di tutto; risolto ciò, le altre soluzioni si srotoleranno davanti come un tappeto rosso nella hall di un hotel.

Milan che però non può pensare solo alle faccende societarie, com’è ovvio che sia. Lo spettacolo deve proseguire, nel frattempo, e quest’anno il modus operandi di Montella sembra funzionare. Il Milan sta riuscendo a togliersi quelle soddisfazioni che i predecessori dell’aeroplanino si son solo sognati: provare a inseguire la Juventus, ma quando? L’anno scorso? Era non solo ovvio, perfino banalmente scontato che fosse impossibile. Non che quest’anno il Milan sia da scudetto, ma le avete sentite le parole di Galliani, ieri, intervistato ai Gazzetta Awards? “Nello scontro diretto, non è che abbia visto così tanta differenza tra le due squadre”. Dopotutto, i rossoneri hanno vinto. Con due perle dei suoi giovani: il gol di Locatelli, la super parata di Donnarumma in extremis. E seppur appaia esagerato il discorso dell'(ancora per poco, probabilmente) amministratore delegato del Milan, per adesso non si può dire altro che “ha ragione”. È vero: la Juventus, a San Siro, non è sembrata poi così distante, in termini di qualità. Merito della rosa? Un po’. Merito di Montella? Eh, sì.

A ogni modo, il popolo rossonero, ora come ora, sembra in costante in attesa; c’è da capire quali saranno le sorti di un Milan che dopo 30 anni è a un passo dal cambiare proprietario, e chissà se la fine di un ciclo coinciderà con l’inizio di un altro ciclo vincente. Di certo, non sono solo i tifosi ad attendere il closing: se addirittura Raiola, indiscusso re del mercato e genio dei trasferimenti stramilionari, sta attendendo di capirne di più sulla cordata cinese che acquisterà il club, vuol dire che effettivamente, qualcosa da chiarire, ancora c’è. Raiola, ovviamente, strettamente legato a Donnarumma: è il suo procuratore. Per tale banal motivo, se i cinesi forniranno le dovute garanzie per un tranquillo futuro del Milan, il portierino avrà il benestare dal suo procuratore per proseguire la sua avventura in rossonero. (Chiederete, a questo punto: ma scusate, non dovrebbe essere il contrario? Sì, però nel mondo in cui le renne volano davvero).

Alla fine dei conti, dunque, questo Milan sta vivendo una stagione… strana. Piuttosto intrigante sul campo, piuttosto lenta dietro la scrivania. A un passo, già. Sempre a un passo da tutto. La sfida con la Roma, ha fatto piombare squadra, dirigenza e tifosi nella realtà dopo aver assaporato l’idea di poter davvero competere con quelle lassù. I giallorossi sono più forti, stop. E lo sono anche i bianconeri, checché se ne dica, e per quanto la sfida di San Siro abbia teorizzato altrimenti. A un passo da tutto, il Milan. Dalle zone altissime della classifica, e dalle strette di mano che porterebbero i cinesi sotto la Madonnina. Come detto, questa seconda caparra versata dai miliardari con gli occhi a fessura consente loro di godere di una proroga ulteriore. Un altro paio di mesi, forse (sicuramente) qualcosa in più, poi i restanti 320 milioni che servono per completare l’opera dovranno gioco forza essere versati, o tutto salterà. Ma è difficile che salti: questo closing s’ha da fare. Non si sa ancora quando, è vero, e nell’attesa generale, con il tempo che corre e qualche dubbio che nasce nella testa dei tifosi, questo continuo perder tempo non rassicura le parti in causa. Con una sacrosanta verità che sboccia come una rosa nel deserto: con la nuova proroga ottenuta, anche l’imminente mercato di gennaio ne risentirà.